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Buoncammino: visita della parlamentare del Pd Amalia Schirru

Una mattinata all’interno del carcere di Buoncammino per verificare le situazioni di criticità e osservare le condizioni di vita dei detenuti, in particolare delle donne.
“Si è trattato di una visita produttiva ed essenziale. Ritengo particolarmente importante far sentire in maniera periodica la vicinanza delle istituzioni ai carcerati e al personale penitenziario. Questa è la seconda visita nel 2008 e la terza da quando sono parlamentare e, come al solito, constato molta disponibilità da parte del direttore del Carcere e di tutto il personale, che mi è sembrato attento e puntuale nella rispettiva attività. Nella struttura ci sono da risolvere ancora diversi problemi, come la carenza di personale, il sovraffollamento, i problemi legati alle tossicodipendenze e all’integrazione dei detenuti stranieri, l’insufficienza di programmi rieducativi, problemi che cercheremo di affrontare nell’immediato futuro come parlamentari sardi del PD. Ma la questione che mi lascia in assoluto più sconcertata è la presenza nel carcere di una bambina di 22 mesi, figlia di un’extracomunitaria arrestata e processata per traffico di droga. Trovo inconcepibile e assurda una situazione di questo tipo e come già denunciato dalla consigliera regionale Maria Grazia Caligaris, occorre trovare velocemente una struttura alternativa al carcere che ospiti la bambina e la madre, che per giunta è incinta e partorirà tra pochi mesi. Attraverso un’interrogazione urgente come parlamentari del PD chiederemo al ministro Alfano coerenza con le dichiarazioni rese “mai più minori in carcere” e un impegno ad individuare una nuova struttura di accoglienza per questa madre e la sua bambina, azioni concrete per evitare il ripetersi di questi episodi e far si che non si rimandi ancora per la predisposizione di strutture idonee che evitino ai bambini di finire dietro le sbarre. In un momento in cui il Governo nazionale non investe nulla in riabilitazione, in programmi di reinserimento, certo che solo la repressione possa combattere e prevenire i crimini, c’è invece bisogno di nuove politiche, di un’attenta rivisitazione delle politiche penitenziarie italiane, che necessitano di riforme strutturali non più rinviabili. Faremo in modo che nell’attività parlamentare dei prossimi mesi ci sia una costante attenzione su queste tematiche.”

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