I lupi non perdono il vizio

Il 23 dicembre, alla Camera dei Deputati, le Commissioni riunite Bilancio e Cultura hanno fatto regali di Natale. Tutto ebbe inizio quando, con l’ultima finanziaria del governo Prodi, Italia dei Valori ottenne l’abolizione della cosiddetta “legge mancia”.

Tale provvedimento (Legge n. 311 del 2004) è stata una delle peggiori leggi clientelari approvata dal governo Berlusconi. Prevedeva interventi a pioggia, senza alcuna trasparenza, su indicazione di singoli parlamentari, i quali, per ragioni di mera clientela, hanno distribuito somme ingenti per i più disparati micro-interventi nei loro collegi elettorali. Un grande esempio di cattiva politica.

In occasione dell’ultima finanziaria del governo Berlusconi essa costò ben 222 milioni di euro. All’atto della sua abrogazione vi erano residui di circa 18 milioni di euro (12 per la Camera e 6 per il Senato). All’inizio di agosto vi fu un tentativo di deliberarne l’utilizzo: Italia dei Valori si oppose e così fu stabilito che venissero impiegati per l’adeguamento degli edifici scolastici alle norme di sicurezza. Ma si sa …il lupo perde il pelo ma non il vizio… ed in questo caso per “i lupi” è difficile rinunciare alla politica clientelare. E così, più o meno alla chetichella, due giorni prima di Natale i parlamentari di PdL, Lega, MpA e Pd hanno pensato bene che fosse ora di fare …doni natalizi.

Le Commissioni riunite, con il solo voto contrario di Italia dei Valori e Udc, hanno approvato circa 250 micro-interventi (mediamente meno di 50 mila euro ciascuno), apparentemente per adeguamento di edifici scolastici a norme di sicurezza. Una assurda dispersione di risorse per interventi che non adegueranno un bel nulla, mentre si sarebbero potute concentrare le somme disponibili su 3-4 edifici, garantendo una vera sicurezza degli studenti che li frequentano ed evitando nuove vicende come quelle del liceo Darwin di Rivoli, costato la vita ad un ragazzo di 17 anni. Invece si sono gettati al vento 18 milioni di euro in un momento di gravi difficoltà economiche del Paese. Non possiamo parlare propriamente di “costi della politica”, ma sicuramente siamo in presenza di “sprechi della politica”.

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