Dakar Argentina-Cile 2009

E` stata presentata ufficialmente la prima Dakar in terra sudamericana, che prenderà il via il 3 gennaio da Buenos Aires per concludere, dopo 14 tappe, il 18 in Cile, con un percorso totale di 9.578 chilometri. L`evento si è svolto nel complesso Delta Dock di Zarate, a circa 70 chilometri dalla capitale. E` appunto la località dove giovedì è approdata una nave francese con a bordo gli 820 veicoli, tra i quali quelli in gara – 188 auto, 230 moto, 30 quads e 83 camion – che, il 31 dicembre saranno trasferiti a Buenos Aires per le verifiche tecniche, per poi, il 2 gennaio, effettuare la partenza simbolica della competizione a ridosso dell`Obelisco, uno dei principali emblemi della città.
La Dakar 2009 percorrerà 10 province argentine e tre regioni cilene e almeno 6.000 degli oltre 9.000 chilometri del suo tragitto saranno cronometrati.

In una recente puntata a Santiago del Cile, Etienne Lavigne, direttore della competizione, l`ha definita “la più grande Dakar della storia”, precisato che per essere la prima volta che si svolge in Sud America “la partecipazione è fantastica” e che “nonostante la crisi” sarà completamente finanziata. “Il preventivo di spesa è di circa 13 milioni di euro”, ha anche sottolineato Lavigne, precisando che l`organizzazione ricorrerà anche a 14 elicotteri e almeno 60 medici.
Come già nelle precedenti 15 edizioni, il rally ha come sponsor ufficiale la Total che gestirà 58 punti di rifornimento mobili, che saranno scaglionati lungo tutto il percorso, in cui i veicoli partecipanti potranno usufruire di 2.808.930 litri di combustibile del tipo SP 98, gasolio, Jet A1 e Av Gas.
Intanto, in attesa dei piloti e dei meccanici delle 530 squadre che parteciperanno alla Dakar Argentina-Cile 2009 che arriveranno a Buenos Aires la prossima settimana, i proprietari terrieri della provincia della Pampa, da tempo in conflitto con il governo centrale, hanno già annunciato manifestazioni di protesta. Il rally passerà dalle loro parti tra il 3 ed il 4 gennaio e poiché le notevoli misure di sicurezza dovrebbero impedire blocchi stradali, esponenti del settore non hanno scartato la possibilità di ricorrere ai piccoli aerei con i quali abitualmente irrorano di sostanze chimiche i loro campi.

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