Il PD ESONDA

che “Tempa Rossa”, sono Tempi di nubifragi, come quello che si è abbattuto su Roma, anche sulla Tuscia ve lo garantisco e da giorni ma tra cataclismi e mutamenti climatici, voti ed ex voti, Lotte all’ultimo sangue, bestiole affogate come umani, senza casa, danni a cose e persone… arriva per ultima la Notizia, dopo altre della giornata “sinistra” che ci strema: esonda il Pd. Lascio lo spazio alla stampa, RaiNews24 in questo caso…
Doriana Goracci
da RaiNews24

L’amministratore delegato di Total Italia, Lionel Levha, è stato arrestato oggi nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Potenza per tangenti sugli appalti per estrazione di petrolio in Basilicata: coinvolto anche il deputato del Pd Salvatore Margiotta, per il quale sono stati chiesti gli arresti domiciliari.
La misura di detenzione domiciliare per il parlamentare potrà, tuttavia, essere eseguita solo se la Camera dei Deputati darà l’autorizzazione. La relativa richiesta è stata presentata questa mattina.
Le misure cautelari – in carcere per alcune persone, agli arresti domiciliari per altre – sono state disposte dal gip di Potenza Rocco Pavese, su richiesta del pm Henry John Woodcock, ed eseguite da Carabinieri del Noe guidati dal tenente colonnello Sergio De Caprio (il ‘Capitano Ultimo’ che arresto’ Toto’ Riina) e personale della squadra mobile di Potenza, diretta da Barbara Strappato.
Gli arresti sono stati fatti in gran parte a Roma, con la collaborazione della squadra mobile della Capitale e della polizia municipale di Potenza.
La custodia in carcere riguarda, oltre all’ad di Total Levha, anche Jean Paul Juguet, responsabile Total del progetto “Tempa Rossa” (cosi’ si chiama uno tra i piu’ grandi giacimenti petroliferi della Basilicata), attualmente all’estero; Roberto Pasi, responsabile dell’ufficio di rappresentanza lucano della Total e un suo collaboratore, Roberto Francini. E’ stata anche disposta la detenzione in carcere dell’imprenditore Francesco Ferrara, di Policoro (Matera), e del sindaco di Gorgoglione (Matera) Ignazio Tornetta.
Arresti domiciliari, invece, oltre che per l’on. Margiotta (come detto la misura potrà essere eseguita solo se la Camera darà l’approvazione), anche per altre tre persone, e obbligo di dimora per altri cinque indagati.
I reati contestati, diversi da persona a persona, sono associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e alla turbativa d’asta (con riferimento specifico agli appalti dei lavori per le estrazioni petrolifere), corruzione e concussione. Il gip ha inoltre disposto varie perquisizioni, che sono tuttora in corso, e il sequestro di numerose società.
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