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L’On Porta (PD) interviene in Commissione Esteri alla Camera nel corso dell’audizione del Presidente dell’ICE, Ambasciatore Vattani

Intervenendo in Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati, l’On. Fabio Porta ha condiviso l’impostazione generale della relazione svolta dall’Ambasciatore Umberto Vattani, Presidente dell’ICE, sul tema “Prospettive del commercio internazionale e riforma dell’Organizzazione Internazionale del Commercio”.
L’On. Porta ha rilevato come “dal 2001 – anno del primo negoziato di Doha sul Commercio Internazionale – ad oggi il mondo sia cambiato; i Paesi emergenti, soprattutto quelli del BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) sono sempre piu’ attivi e protagonisti e non accettano passivamente le decisioni prese da quelli che una volta venivano definiti “i Grandi del Mondo”; la recente crisi finanziaria internazionale e l’elezione del nuovo Presidente americano hanno infine contribuito a imprimere una nuova e forte accelerazione al processo di revisione e riorganizzazione non solo dell’OMC ma di tutti i grandi organismi internazionali.”
In questo contesto, secondo l’On.. Porta “il peso dei paesi non puo’ piu’ essere valutato solo in funzione di una dimensione di tipo prettamente economico; nuove variabili, come il rispetto dell’ambiente e delle ‘clausole sociali’ diventano riferimenti necessari per regolare i nuovi processi e i meccanismi di commercio internazionale’”.
Nel corso della recente visita a Roma del Presidente della Repubblica brasiliana, Luis Inacio Lula da Silva, questa stessa questione e’ stata posta al centro dei colloqui ufficiali delle delegazioni dei due Paesi.
Il parlamentare del PD condivide quanto sostenuto dal Presidente dell’ICE a proposito delle barriere agricole: “Dovremmo puntare ad eliminarle o quantomeno a ridurle; questo favorirebbe tanto i Paesi emergenti come il Brasile o l’Argentina (grandi produttori di beni primari) ma anche l’Italia, che con prodotti agricoli ad alto valore aggiunto avrebbe un beneficio dalla caduta del protezionismo di questi prodotti”.
“Il caso dell’etanolo e del biodiesel – secondo l’On. Porta – conferma l’importanza di questa positiva sinergia tra Italia e paesi produttori: non e’ un caso infatti che la tecnologia tanto della raffinazione quanto dei motori ad energia alternativa sia prevalentemente in mano ‘italiana’”.
Infine, conclude l’On. Porta, “occorre rilanciare il ruolo dell’Europa in questo contesto e dell’Italia nell’ambito di una politica europea che deve essere rafforzata e valorizzata per contrastare un modello unilaterale o bilaterale di commercio internazionale ormai obsoleto”

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