L’ON. FABIO PORTA (PD) INTERVIENE AL CGIE: “TENERE ALTO IL LIVELLO DELLA PROTESTA DEMOCRATICA

MANTENERE L’IMPEGNO PER LE RIFORME, RAFFORZARE IL SISTEMA DI RAPPRESENTANZA DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO.”

Intervenendo nel corso della prima e della seconda giornata dell’Assemblea del Cgie, il Vice Presidente del Comitato per gli Italiani all’Estero della Camera dei Deputati Fabio Porta ha affrontato tutte le principali questioni oggetto dell’ampio dibattito.
L’intervento e’ iniziato con una risposta all’On. D’Amico, esponente della Lega Nord e membro della Commissione Esteri: “All’On. D’Amico, che ha sostenuto in questa sede quanto sia sbagliato ridurre l’attenzione per le nostre comunita’ all’estero ad un problema di risorse e di sussidi, vorrei ricordare che se la Circoscrizione Estero fosse equiparata ad una regione italiana, per la logica ‘federalista’ propugnata con forza proprio dalla Lega oggi dovrebbe essere la ‘regione’ a ricevere il maggior numero di risorse da parte del governo italiano, tante sono state infatti nel corso degli anni le rimesse e i contributi degli italiani nel mondo a favore del nostro Paese”.
Tornando ai lavori dell’assemblea del Cgie, l’On. Porta ha evidenziato come “questa assemblea cada in un momento delicatissimo, a cavallo tra l’approvazione di una legge finanziaria cosi’ penalizzante per i nostri interessi e l’inizio della Prima Conferenza dei Giovani Italiani nel Mondo”.
In questo particolare momento, secondo il parlamentare del PD, “non solo il Sottosegretario Mantica ma lo stesso Ministro degli Esteri avrebbe dovuto sentire l’obbligo di essere presente in questa assemblea; la loro assenza e’ gravissima e conferma che quanto anticipato mesi fa dal governo in merito alla ‘fine’ di una fase storica dell’emigrazione italiana era in realta’ l’annuncio della ‘fine’ tout-court del rapporto dell’Italia con gli italiani nel mondo”.
Dinnanzi a questo quadro, ha continuato l’On. Porta, “nessuno pensi che noi italiani all’estero abbiamo perso la speranza, anzi: le mobilitazioni organizzate in tutto il mondo in queste settimane e quella annunciata per il prossimo 10 dicembre dai sindacati dei pensionati ci stimolano e ci impegnano a non desistere e a proseguire la nostra lotta; anche perche’ il Ministro dell’Economia Tremonti ci ha gia’ anticipato che questi ‘tagli’ proseguiranno nel 2010 e che saranno ancora piu’ pesanti nel 2011.”
“Non e’ solo la fine del rapporto dell’Italia con le sue collettivita’ all’estero – ha sostenuto l’On. Porta – ma e’ la fine della politica estera italiana cosi’ come noi l’avevamo conosciuta e apprezzata negli ultimi cinquanta anni.”
“Per questi motivi occorre mantenere alta la protesta e soprattutto la partecipazione, a partire dalla conferma della prossima scadenza per il rinnovo dei Comites; noi parlamentari – ha aggiunto il deputato – faremo la nostra parte, continuando l’attivita’ legislativa su tutti i fronti, compreso la riforma del Cgie che deve inquadrarsi nel prossimo disegno di riforma delle istituzioni”.
L’On. Fabio Porta ha seguito anche la seconda giornata dei lavori dell’assemblea, intervenendo a conclusione della sessione pomeridiana.
“Spero che, dopo la mancata approvazione alla Camera e al Senato degli emendamenti che tentavano di recuperare le risorse tolte dal governo all’assistenza ed alla lingua ed alla cultura italiana nel mondo, il Parlamento possa discutere – come proposto dalla bella e completa “Mozione Micheloni” – sul futuro delle politiche e del rapporto tra l’Italia e gli italiani nel modno”.
“In questo senso considero di grande valore la ferma opposizione che i deputati e i senatori del PD hanno mantenuto di fronte al volgare ‘baratto’ democrazia-assistenza, da parte di chi pensa che sia possibile ‘risparmiare sulla partecipazione democratica’ per recuperare somme da destinare agli italiani nel mondo”.
Con riferimento, infine, al dibattito sulla riforma di Comites e Cgie, il parlamentare del PD eletto in Sudamerica ha sostenuto che “i Comites non vanno ridimensionati, ne’ nel numero ne’ nelle loro attribuzioni che, semmai, andrebbero potenziate”, mentre il Cgie “andra’ riformato e adeguato alla presenza dei parlamentari eletti all’estero, come peraltro previsto dal documento gia’ elaborato ed approvato dallo stesso Cgie che noi deputati del PD prenderemo a riferimento per elaborare una specifica proposta di legge”.

Roma, 9 dicembre 2008

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