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" A dodici anni si spoglia per gioco sul web" e un interessante studio "Abitudini e stili di vita degli adolescenti"

Un recente fatto di cronaca ” A dodici anni si spoglia per gioco sul web” e un interessante studio “Abitudini e stili di vita degli adolescenti” della Società italiana di pediatria confermano che ancora una volta ECPAT è riuscita a capire e rispondere tempestivamente ai pericoli che in questo caso provengono dalle violenze nel cyberspace e dall'uso distorto che si fa della rete.

Virtual Parent, ideato con l'Università di Tor Vergata-Cnr-Land Srl, è infatti la risposta di ECPAT all'emergenza degli adescamenti dei minorenni e lo scambio di materiale pedopornografico in chat, all'emergente e ormai frequente pratica degli adolescenti di spogliarsi davanti alla webcam.

Infatti il fatto di cronaca riportato oggi (3 dicembre) da Il Tirreno rivela che una ragazza di dodici anni, residente nell'alto Lazio, si è spogliata davanti alla webcam ed è stata ripresa da tre amici col cellulare. Il filmato è stato poi mostrato a scuola, nello specifico al fidanzato della ragazza. (leggi l'articolo)

Lo studio invece rileva che l'uso quotidiano di internet da parte degli adolescenti è cresciuto del 10% rispetto allo scorso anno. Internet è divenuta un'abitudine quotidiana. Le chat, you tube e messenger i passatempi più amati. Cresce anche l'abitudine di conversare con sconosciuti, scambiando anche immagini, video e parlando di sesso, spesso mentendo sull'età. (Leggi l'articolo)
Due segnali significativi che, secondo Scarpati Presidente di ECPAT Italia, di ritorno dal Congresso Mondiale, “indicanon la necessità di accrescere nei ragazzi la consapevolezza di un uso corretto delle tecnologie” afferma Scarpati Presidente di ECPAT Italia, di ritorno dal Congreso Mondiale dove si è trattato delle nuove strategie di sfruttamento, e di un nuovo patto tra genitore e figlio che prevenga i pericoli che si possono incontrare in rete.

Il VIRTUAL PARENT è un software che i genitori potranno istallare sul proprio pc per essere avvisati, in tempo reale, dei pericoli in cui il proprio figlio, minorenne, può incorrere in chat. In particolare il software controllerà il traffico di messaggi del programma più in voga e utilizzato del momento, Messanger (rappresenta il 90% dei client di instant messaging).

L'idea che sottende questo progetto è: il genitore deve assistere il bambino nella sua navigazione, soprattutto in un “luogo” come Messanger, dove vige l'anonimato e dove dietro ad un nickname può nascondersi chiunque. Qualora il genitore dovesse assentarsi o fosse impossibilitato a svolgere questa funzione entrerebbe in gioco il genitore virtuale. Il genitore reale verrebbe sostituito dal genitore virtuale per garantire che nessuno arrechi danno sia morale che fisico al bambino o adolescente.

Dati
Secondo un'indagine (DOXA e Save the Children), del febbraio 2008, il 38,2% dei ragazzi/e intervistati sull'uso di Community, Instant Messaging e Social Network» ha dichiarato di aver vissuto situazioni spiacevoli in rete. I pericoli vengono: dalla possibilità dei minorenni di essere raggirati ed adescati; dallo scambio di materiale hard con protagonisti bambini; dalla emergente e ormai frequente pratica di spogliarsi davanti alla webcam in cambio di ricariche telefoniche.

Dai dati rilasciati da Nexplora in base alla ricerca “”Instant Messaging Generation” si scopre che: il 73% dei ragazzi e il 68% delle ragazze usano spesso l'instant messaging; che tra questi il programma più conosciuto su cui passano circa 4 ore tutti i giorni è Messanger; la funzionalità più usata è per 94% degli intervistati “scambiare messaggi con altre persone”.


Fabio Bellumore
Comunicazione e ufficio stampa
ECPAT Italia ONLUS
www.ecpat.it

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