(Incertezze nella Società della Sfiducia)
Da una parte l’immobilismo, il quale, nell’U.E. che cambia, spinge l’Italia indré. Dall’ altra tante evoluzioni nella diffusione di menzogne, di doppie verità, di realtà nascoste, relative alla politica, alle gestioni pubbliche. Gli inghippi e le devianze aumentano, le proposte serie per il futuro diminuiscono, nel Paese del furbismo. Anche al parlamento, si costruisce poco, si litiga molto.
Un contesto, quello politico, dove le menzogne demagogiche assumono, superficialità aiutando, la stessa rilevanza della verità dei fatti. I giornalisti han perso l’abitudine di cercare la verità, nelle situazioni sociali difficili.
Visto che una società nazionale sembra sparita, visti che i contesti seguiti, curati o combattuti, sono i disparati clans, cordate, confraternite e bande politiche; all’abitudine “tutti insieme facciamo funzionare lo stato, seguiamo regole chiare e affidabili”, diffuso in gran parte dell’ Unione, abbiamo sostituito le lotte di clans, gli imbrogli di cordata, le demagogie di comodo.
Lo scopo: menare per il naso gli Italiani, per prendere il potere e ……. controllare tutto. In una situazione sociale confusa come quella italiana, dove controllare tutto significa soddisfare i propri appetiti (senza stupidi ostacoli come gli scrupoli), l’unica cosa che il futuro, temuto ma non curato, difficile ma non controllato, potrà regalare ad un sistema che ruota follemente sull’asse degli sprechi, è il fallimento delle prospettive economiche, causa le inefficienze diffuse. E la riduzione dell’occupazione e del potere d’acquisto.
L’ acqua in cui nuotano gli Italiani é sporca, inquinata. Ma anche pericolosa, visto che in essa nuotano i pescecani della corruzione.
Capiranno gli Italiani che, cosi facendo, l’ Italia diverrà il primo Paese latino-europeo ? Divenire Paese latino-europeo, ma non avere banane o caffé da vendere, anzi proporre l’ignoranza come contesto sociale, potrebbe far nascere mostri.
“La stoltezza ha piedi leggeri e non sfiora la terra, ma cammina sulla testa degli uomini, per la loro rovina. Se li prende uno a uno, quando più le piace” (L’ Iliade, Omero).
L’ Espatriato
Antonio Greco