Tipicamente Tuscia? La Tuscia è in protesta: in catene e con lezioni in piazza

Il Governincontra non ha fatto i conti con Tusciainprotesta e i conti vanno assai male…
VETRALLA SERVIZI: SI INCATENA DAVANTI AL COMUNE PER SALVARE IL POSTO DI LAVORO
L’ultimo consiglio comunale a Vetralla ha avuto un pubblico degno forse di un qualche rispetto, come quello del Governoincontra le istituzioni locali e l’associazionismo che si è fatto “moderare” dal direttore editoriale di “Il Tempo”, Roberto Arditti. Gli studenti fanno lezioni in piazza a Viterbo e in altri comuni e i licenziati si mettono in catene. I contratti da stabili diventano precari, come la vita degli studenti, che fanno lezioni in piazza a farsi “vedere”, non solo in certe “autorevoli” occasioni.

Questo si legge su OnTuscia: “Gli addetti ai tributi della Vetralla Servizi, la società municipalizzata del Comune sulla Cassia, da venerdì vivono nel limbo: secondo il responsabile del loro ufficio, Daniele Lattanzi, non possono lavorare. Il motivo? Il contrattodi servizio, sottoscritto il 1° ottobre, lui lo ha bloccato. Causa inadeguatezza dei locali. Dove però lui stesso continua a operare. Un prodromo della messa in liquidazione della società? Il sospetto è lecito. La Vetralla Servizi porta la firma di Sandrino Aquilani. E’ stato infatti l’ex sindaco nel 2004 a sponsorizzare la società, deputata a occuparsi, oltre che dei tributi e della manutezione, anche di biblioteca, ludoteca e vigilanza boschiva. Per un totale di 25 lavoratori. Ma la municipalizzata si è ben presto rivelata una macchina accumula debiti. Tanto che dal 2006 a oggi l’attuale giunta guidata da Massimo Marconi ha proceduto a ripianare le perdite per migliaia di euro. Un pozzo di san Patrizio al contrario, su cui la Guardia di finanza, dopo un esposto presentato alla Corte dei conti dall’attuale amministrazione, ha aperto un’indagine, acquisendo una notevole mole di documenti. “
L’altra campana, l’ex sindaco Aquilani, in una lettera aperta ai cittadini, dice che “Ciò che a Vetralla sta accadendo è veramente gravissimo, le responsabilità del Sindaco Marconi sono evidentissime come lo sono quelle dei sindacati che hanno gestito questa vicenda. E’ inaccettabile che il Comune stia assumendo, a tempo determinato, le stesse figure professionali che sono nella Vetralla servizi, come ad esempio i geometri, mentre quelli già stabilizzati nella società rischiano il licenziamento! Vorrei ricordare al Sindaco che la società è nata per stabilizzare i cantieri scuola lavoro e chi abbia lavorato alle strette dipendenze dei capo area comunali e che questi lavoratori risultano già essere stabilizzati a tutti gli effetti. Il Consigliere Gidari, insieme ad altri, ha inviato un esposto circostanziato alla procura della Corte dei conti, io so che altre iniziative sono in procinto di essere adottate per porre un limite a questo scempio. I sindacati attivissimi a Viterbo per i lavoratori del CEV, Talete e Francigena si sono dimenticati di quelli di Vetralla, perché? Figli di un Dio minore? Il mio vuole essere un appello deciso alla comunità politica provinciale per un intervento deciso e risolutivo, un intervento contro la prepotenza di una gestione amministrativa inaccettabile, un intervento a favore del rispetto della dignità civile di chi lavora onestamente.E’ apparso in questi giorni un manifesto dell’amministrazione comunale di Vetralla dove si rigettano responsabilità, tipiche di chi amministra, su alcuni ex amministratori. Ma così non è stato, ed oggi, quale giustificazione, ci si appella alle leggi nazionali, ma quelle c’erano anche prima, e sta di fatto che le antenne a Vetralla non si erano mai viste.L’affidamento della video sorveglianza del semaforo di viale Eugenio IV ad una ditta privata, (per un appalto di 450.000 euro e al di là della singolare gestione che ha generato centinaia di ricorsi) è stato fortemente voluto dal sindaco Marconi, ed è stato proprio uno dei contrasti più evidenti con gli ex assessori Lupi, Gidari e Venanzi, contrasti che hanno portato poi alla rottura e alla revoca delle deleghe”.
Gli studenti dichiarano: “Non abbiamo la minima intenzione di pagare per gli errori altrui – dichiarano -. Il fatto che le banche, Alitalia o chicchessia siano in crisi, non autorizza il governo a tamponare la situazione sottraendo fondi alla ricerca. Lo stesso Comune di Viterbo ha tagliato 100mila euro, stanziati annualmente per l’università, per rimediare ai disastri delle società partecipate.Ma, se lo mettano in testa una volta per tutte: noi la crisi non la paghiamo”.
Il manifesto e le manifestazioni degli studenti a questo link:
http://tusciainprotesta.wordpress.com/
Nel viterbese, per cronaca, oltre quella “nera” arriva invece quella , chiamiamola “rosa”, partecipata, che non Tocca nessuno, se non chi si vota e si autopromuove e ci mangia:

“Supera la prova a pieni voti il primo appuntamento con «Governoincontra», l’iniziativa pensata per creare un canale diretto tra il potere centrale e le province. A Viterbo, prima tappa del tour, l’incontro con i ministri Rotondi, Meloni e Fitto e altri esponenti del governo, moderato dal direttore editoriale di «Il Tempo» Roberto Arditti, ha registrato un’enorme e qualificata affluenza: oltre alle autorità locali hanno partecipato molti sindaci della provincia e molti rappresentanti del mondo dell’associazionismo e dell’imprenditoria del territorio viterbese”.

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