Site icon archivio di politicamentecorretto.com

MA COME PUO’ FUNZIONARE BENE TUTTO CIO’ CHE E’ PUBBLICO?

di Antonello Ciavarelli

Riceviamo e pubblichiamo

E LA BUROCRAZIA DELLE FORZE ARMATE?

Esprimere le proprie opinioni, aiutare in modo costruttivo il dibattito e far riflettere soprattutto i politici. Questo è il mio modo di pensare e di intervenire e credo che così dovrebbe fare ogni cittadino per non vivere in modo passivo tutti quegli eventi che toccano il proprio vivere.
Lo faccio anche, in questo caso con cognizione di causa per l’esperienza maturata in una grossa ed importantissima parte di quella che è la Pubblica Amministrazione. Per dirlo in modo diretto, secondo me il moralismo del Ministro Brunetta, non solo ha stancato ma rischia di sortire effetti opposti a quelli che potrebbero essere i veri obiettivi che il Ministro dice di prefiggersi. Egli fa leva su aspetti che appaiono solo mediatici e populisti ma non di sostanza. Quella sostanza che cercano in modo disperato tutti gli utenti dei servizi pubblici.
Il Ministro ritiene che il cosiddetto assenteismo è stato ridotto del 37% in pochi mesi. Significherebbe, secondo l’interpretazione qualunquista in voga, che in proporzione più di 1/3 dei dipendenti pubblici, che normalmente si ammalava, per non perdere i circa 10 euro al giorno non si è più ammalato. Nei Ministeri, quindi, è conclamato il fatto che almeno uno su tre è fannullone perché si ammala o meglio si ammalava per finta. Ma siamo certi che poi è così? Può essere che anche in condizioni fisiche compromesse si torni al lavoro? Anche per una questione economica?
Se in molti casi si è constatato assenteismo, mi chiedo: “di chi sono le responsabilità? I dirigenti di questi cosiddetti fannulloni, che fanno? Stanno a guardare?”.
Ammettiamo che con la coercizione e le punizioni non sono stati in grado di farsi rispettare e far rispettare le regole, sicuramente tali dirigenti non sono stati in grado di stimolare al meglio il personale. Sta di fatto che se sono aumentate le presenze sul posto di lavoro, per contro i servizi offerti al cittadino non sono migliorati. Basta recarsi ad alcuni uffici pubblici per vedere come direttori e dirigenti hanno congeniato gli orari al pubblico in modo tale da rendere solo mortificazione agli utenti stessi. Ad esempio, per mia conoscenza diretta, mi chiedo perché con tutto questo poderoso intervento, un militare debba attendere una decina di anni dopo il congedo per vedersi assegnata la pensione definitiva, o peggio ancora perché un militare in attività di servizio debba attendere mesi e anni per vedersi riconosciuta la dipendenza da causa di servizio di una malattia contratta in servizio o oggi nella maggiorante dei casi in corso di missione all’estero.
Dice anche che nel corso degli anni i vari Governi, anche per motivi clientelari, hanno “riempito fuori misura” i Ministeri. Oggi ci sono oggettivi esuberi. Che ne facciamo di questo personale? Cosa gli facciamo fare? Lo mandiamo in pensione? Cerchiamo di incentivarlo? Ritengo invece costituisca una preziosa risorsa che se gestita bene proprio dai dirigenti potrebbe essere utilizzata per dare finalmente un alto livello di qualità ai servizi.
Apro una piccola parentesi. Chi è che consiglia così bene il Ministro? Certamente è uno che conosce così bene la realtà dell’assenteismo. A Taranto la mia città di origine si usa dire che:” l’uomo di mala credenza, come la fa la pensa”. Per dire che chi pensa male del prossimo è il primo a comportarsi in quel modo. Conta soprattutto l’esempio. C’è qualche esempio che fa sentire la sua assenza in cattedra all’università o che non riesce a rispettare in pieno i suoi impegni come deputato del parlamento nazionale o europeo. Se si va sul sito web radicale “fai notizia” se ne possono leggere di tutti i colori e se si considerano le assenze di molti deputati o senatori dal parlamento italiano o quello europeo, pur considerando gli aggiustamenti percentuali che si sono voluti apportare ai dati forniti dal sito, è come se un ministeriale si assentasse 4 mesi all’anno o due giorni a settimana. Da cittadino, che paga le tasse affinché tali onorevoli percepiscano ricchissimi stipendi e vitalizi, il loro assenteismo è per me motivo me di mortificazione e sfiducia.
I problemi della Pubblica Amministrazione diventano anche fisiologici per i periodi transitori, nella ristrutturazione dell’Amministrazione Statale. Cioè se si vuole ridurre il personale e rendere più efficiente la struttura organizzativa, è naturale che si devono incentivare i pre-pensionamenti. Ma questi costano tant’è che addirittura, si parla di posticipare l’età pensionabile.
Con il buon senso di un normale cittadino penso alla mobilità concertata con i rappresentanti del personale, trasferendo gli esuberi in amministrazioni che hanno maggiore bisogno. Altra ipotesi è usare i dipendenti pubblici preparati ed esperti per lavori e consulenze che spesso vengono assegnati ad aziende esterne. Faccio esempi banalissimi. Nella pubblica amministrazione ci saranno dipendenti laureati in lingue o di madre lingua; perché non “sfruttare” questi per insegnare le lingue a chi professionalmente ha bisogno, anziché pagare scuole esterne di formazione? Se si devono fare delle riparazioni anche solo di compiuters, perché non impiegare i tanti dipendenti in gamba preparatissimi nel campo. Tantissimi sono gli esempi che si potrebbero fare soprattutto per le Amministrazioni più complesse come quelle militari. Per esempio perché pagare tante ditte esterne per fare i lavori alle navi o agli aerei, se negli arsenali militari ci sono Sottufficiali specialisti e dipendenti civili preparatissimi che si sentono frustrati perché sono tenuti fuori da queste operazioni? Perché i Ministri e gli onorevoli devono avere una schiera di consulenti, e consiglieri, profumatamente pagati se ci sono tante risorse umane in esubero nella pubblica amministrazione?
Penso che il ministro della Funzione Pubblica, unitamente agli altri Ministri, si ponga l’obiettivo di far funzionare meglio tutto ciò che è pubblico. Come pensa di impiegare il personale, soprattutto quello in esubero? Semplicemente trattenendoli in ufficio anche se ammalati? Magari con lo spauracchio che un giorno di malattia costa 10 euro? E così si verificherà che chi è ammalato veramente, cioè la maggior parte, vedrà leso il diritto ad ammalarsi e curarsi, diritto conquistato dai lavoratori anche con il forte interessamento dei partiti storici e soprattutto quello in cui mi risulta che il Ministro per anni sia stato militante e collaboratore. Perché non migliorare i controlli per chi abusa di questo diritto? Allo stato attuale come farà a verificare le assenze, se i medici della ASL lavorano in situazioni difficili, senza straordinari, spesso senza mezzi per andare a fare le visite dei cittadini bisognosi oltre i problemi burocratici per richiedere le visite?
Morale della favola: è stato posto solo un problema che era agli occhi di tutti, cioè migliorare l’efficienza della Pubblica Amministrazione. Invece di trovare soluzioni concrete di fatto sono stati fomentati i cittadini contro chi dovrebbe svolgere un pubblico servizio che così è stato demonizzato. Si è creato un ulteriore stereotipo. Così come all’estero quando si parla di spaghetti, pizza e mandolino si pensa agli italiani, in Italia quando si parla di fannulloni si penserà ai dipendenti pubblici.
“Signor Ministro, lo dica chiaramente che non è così!” Ci sono migliaia di pubblici dipendenti che hanno sempre lavorato e continuano a lavorare con dedizione e onestà che vogliono migliorare i servizi offerti e che, con la poca chiarezza posta in tutto questo intervento, vengono confusi con quei pochissimi che invece del “lavoro” hanno solo cercato e ottenuto il “posto fisso”.
antonellociavarelli@libero.it – Antonello Ciavarelli

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

Exit mobile version