GESTIONI PUBBLICHE ITALIANE

di Rudolf Realist

I fallimenti delle istituzioni italiane, molto aumentati molto negli ultimi anni, in realtà sono sempre esistiti dal dopoguerra in poi. Essi sono una caratteristica “strutturale del sistema Italia”. Le evoluzioni negli anni sono state tali che gli sprechi sociali hanno la tendenza ad aumentare.

Sarebbe un suicidio per il Paese e per le tasche dei cittadini e per il futuro degli Italiani non fare quello che si fa nei Paesi europei avanzati, in caso di crisi:

– analisi delle cause;
– riflessione seria per individuare gli strumenti necessari ad eliminare le cause.

Per mettere in atto una procedura simile, che è l’UNICA CHE SALVEREBBE IL PAESE, occorrono delle abitudini un po’ rare in Italia, e cioé:

– analisi seria (senza i soliti giochi di dstr e snstr);
– precisione, coerenza e logica del processo; in pratica evitando il teatro della Commedia dell’Arte Politica..;
– confronto fra il povero sistema Italia e i Paesi avanzati d’Europa che sanno gestirsi.

Un’analisi seria è stata fatta dal sottoscritto per un decennio almeno. Non a caso, vista la mentalità prevelente in Italia, è un espatriato che ha fatto l’analisi. La motivazione era: abitando in Francia e lavorando in tutta Europa, potevo fare ogni settimana un nuovo confronto. Ecco cosa ho trovato:

– dalla stampa italiana ho listato i fallimenti dell’azienda Italia, i più eclatanti;
– dai paragoni da me fatti giorno per giorno ho potuto cumulare i motivi primari dei fallimenti stessi, nei comportamenti diffusi.
Sono quindi disponibile per une testimonianza basata sui fatti, sulle differenze coll’Europa Occid.

I fattori di inefficienza del sistema Italia sono almeno venti. Essi possono essere cumulati sotto un paio di titoli: a) la grande approssimazione e non professionalità delle gestioni pubbliche, accompagnata da menefreghismo; b) il prevalere troppo frequente degli interessi di clan o personali rispetto a quelli del Paese; c) il doppio scenario frequente : fingere di far qualcosa nell’interesse del Paese; in realtà agire nell’interesse privato !

In Italia succede regolarmente una cosa che non sarebbe accettata in molti Paesi europei: alla fine della costruzione di un’infrastuttura, i tempi ed costi risultano molto maggiori di quelli preventivati.

Questi metodi che non sono europei, ma latino-americani, hanno continuamente ed in misura elevata, provocato, sprechi, deficits e fallimenti. Vista la diffusione dei fattori di inefficenza, non è strano che il parlamento, in anni di chiacchiere sul conflitto di interessi, non abbia mai deciso una legge per combatterlo. Se avessero definito una legge sul conflitto di interessi, il giorno dopo sarebbero stati indagabili il 50 % dei parlamentari e funzionari pubblici !

Non potendo, in un commento conciso, andare nei dettagli che porterebbero a pagine di analisi, accenno solo che in Europa si usa mettere i conti e i contratti pubblici in mano a ragionieri usi alla pignoleria. Mentre in Italia essi sono in mano a mercanti da souk !

Una conseguenza: il debito pubblico elevatissimo e …. a rischio di difficoltà colle agenzie di rating !

angrema@wanadoo.fr

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