I decreti non sono leggi dello Stato.
Stato uguale a Repubblica, Repubblica uguale a Parlamento.
Tutti sappiamo che i decreti sono autorizzati dalla Costituzione, tuttavia ultimamente i decreti sono diventati a volte in modo improprio un mezzo per far fronte all’ inerzia del legislatore di attuare il programma di governo. Va detto anche che i decreti sono ammessi solo in casi di urgenza quando sia indispensabile e in casi di situazioni eccezionali sotto la responsabilita’politica, civile e penale diretta del governo. Ultimamente il governo ha fatto ricorso ai decreti secondo me impropriamente. In primis, il “ Lodo Alfano” Non si capisce dove stia la necessita’ eccezionale ! L’ articolo 68 gia’ prevede l’ immunita’ dei parlamentari e quindi alle piu’ alte cariche dello stato. Secondo, il decreto sulla riforma della scuola presentato dal ministro Gelmini. Anche qui’ non c’era nessuna urgenza e necessita’ eccezionale. La riforma poteva essere discussa con le tutte le forze politiche e sociali e il ministro avrebbe evitato agli studenti, genitori e professori di scendere in piazza. Da non dimendicare che in ambedue i casi pendono i referendum popolari abrogativi annunciati dall’ opposizione. E’ improprio da parte del governo sostenere che la riforma della scuola e’ di fatto e ufficialmenmte legge dello Stato. Diventera’ legge quando avra’ percorso l’ intera prassi istituzionale. Non e’ la prima volta che un decreto venga bocciato dal referentum. Ad un profamo sprovveduto sembra assurdo che un governo per evitare il dialogo con le altre forze politiche e sociali faccia ricorso ai decreti. I decreti dobrebbe essere l’ ultima spiaggia dopo almeno un tentativo di confronto con le controparti. Continuando su questa strada si va verso una delegittimazione del dialogo parlamentare e democratico.
Partito Italiani all’ Estero: Dio ci salvi dall’ America !!!
Ho appena letto l’ articolo dettagliato di Roberto Marchesi : “ Le elezioni Americane viste da uno che ha gia' votato “ sugli “sprechi “ americani durante le campagne elettorale’ le quali dovrebbere condurre alla Casa Bianca la persona piu’ adatta a governare la piu’ “grande democrazia “ sulla terra. In uno Stato definito “democratico” e in recessione con al suo carico quasi 40 milioni di persone che vivono sotto la soglia della poverta’ e altri 50 senza cure adeguate perche’ troppo costose c’e’ da chiederci cosa succederebbe in Italia se a qualcuno venisse in mente di instaurare un sistema analogo. Berlusconi dovrebbe chiedere al Signore di farlo vivere sino a 200 anni. Piu’ che democrazia io la chiamerei pazzia vera e propria sia a livello economico che a quello politico. Senza entrare nel merito del sistema elettorale che a mio parere mi sembra un po’ troppo automatizzato anche se un sistema vale l’ altro. Trovo strano che in un momento di crisi del Capitalismo mondiale i due pretententi alla Cupola si permettono di spendere fiuor di milioni in spots pubblicitari , pur di vincere. Il deficit nazionale procapite americano poi non si allontana di troppo da quello italiano. Tutti sappiamo che in una qualsiasi crisi economica chi lo pigna nel …sono sempre I meno…e I tagli che sta attuando il governo Belusconi ne sono la prova indiscussa. Da non dimenticare che il parlamento italiano in piana crisi e mentre prostettavano I tagli all’ scuola hanno pensato per risolvere il tutto aumentandosi lo spidendio. Non vorrei apparire troppo pessimista e catastrofico ma in Italia se non si cambia subito la legge elettorale, si va verso un sistema simile ( molto simile ) a quello americano. C’e’ proprio da dire” Dio ci salvi dall’ America” .
PARTITO ITALIANI ALL’ESTERO, L’ EFFETTO SORPRESA HA FUNZIONATO….
Se un Comites o Ente all’ estero non porti frutti, non informi o tuteli il cittadino andrebbe abolito e non rinnovato
La proposta di un Partito Italiani all’ Estero ha sorpreso o un po’ tutti. Quant’e’ vero che in Svizzera un gruppo “indefinito e innominato “ di connazionali “scimmiottando “ l’ iniziativa, si sono proposti di formare un “movimento” di opinioni Questo e’ quanto leggo su alcuni organi di stampa italiana all’estero rivolti ai cittadini italiani nel mondo. Considerando che sono stato il primo a lanciare un Movimento dei Cittadini Italiani nel Mondo, pubblicato nell’ ultima edizione de: La Voce Alternativa, sento il dovere di espimere la mia al riguardo. Che ben vengano nuove associazioni, gruppi o “Movimenti” all’ estero ma che siano all’ ingegna della sinergia. Altrimenti ci troveremo con una miriade di gruppi, gruppettini, neo-bloggers e quant’altri succhiati ancora una volta dai partiti maggiori. Chi si illude che l’” antipolitica “ non faccia politica sbaglia di grosso . Il fenomeno Grillo “ l’ antipolitica par eccellenza “ e’ andato a discapito dell’ antipolitica costruttiva, ha contribuito nuovamente all’ ascesa al potere del Cavalliere. Una cattiva pubblicita’ spesso anzi molto spesso si tramuta in buona pubblicita’. Qualcuno disse una volta non ricordo chi: “ se qualcuno parla male di me vuol dire che conto” Ho voluto riaprire questa parentesi, sopratutto per il fatto che ultimamente si inizia finalmente a parlare del nuovo, di innovazioni, di un partito italiani all’ estero, che vada aldila’ della logica della politita o malapolitica a noi conosciuta da decenni Se vogliamo realmente che all’ estero cambiano le cose dobbiamo stringerci in un accorato inno alla sinergia e non camminnare da soli.. Se all’ estero oggi ci troviamo ancora isolati al resto della Madre Patria e’ dovuto al fatto che associazioni, enti e istituzioni, inclusa la stampa in passato ci sono lasciati influenzare dalla politita nazionale. In primis l’assistenzialismo ! Siamo nell’ era della informatizzazione e molti enti, Comites e stampa cartacea che in passato hanno “ padroneggiato” sperperando fondi statali oggi possono essere mandati in pensione. Il rinnovo dei Comites anunciato dal governo dovrebbe avere come base, l’ efficienza. Se un comites o ente all’ estero non porta frutti, non informi o tuteli il cittadino, andrebbe abolito e non rinnovato. La domanda che vorrei porre a tutti e’ la seguente: “ quanti Comites sparsi per il mondo oggi producono frutti? “ Occorono da parte dell’ individuo e l’ associato all’ estero delle proposte costruttive da presentare agli elletti all’ estero e qui subentra il teorema : “ una cattiva pubblicita’ spesso anzi molto spesso si tramuta in buona pubblicita’” Adesso, spezzando un freccia a favore degli eletti all’ estero ( conscio che verro’ bacchettato da qualcuno, forse apllaudito da qualche parlamentare o peggio ignorato ) “facciamo tutti un mea culpa” da tre anni dal loro inserimento, quanti degli enti sopraindicati hanno proposto o interrogato loro ? Siamo tutti d’accordo che le circosrizioni estere andrebbero abolite ora e subito, ma nel frattempo dobbiamo tutti mobilitarci e non soltanto con le critiche spicciole all’ uno o a l’altro parlamentare a stimolare in loro intessi rivolti alle comunita’ italiane all’ estero. Questa mia breve e semplice analisi fara’ storcere il muso ma nasce da una presa di coscenza e non da dettami politici.
Che il Partito ( o Movimento ) Italiani all’ Estero, abbia come base la Costituzione.
Conflitti costituzionali..modifichiamo gli articoli 67/68.
Per sanare la politica italiana al momento travolta da cambiamenti pseodo-democratici, occorrre innanzitutto rinnovare il ruolo del legislatore. La nuova forza motrice che si sta delineando all’ estero con la proposta di un Partito globale, dovrebbe avere come essenza i principi fondamentali della nostra Costituzione. Principi questi spesso calpestati dalle legislature. Prendiamo come esempio di base, l’ articolo terzo: “ tutti i cittadini hanno pari dignita’ sociale e sono eguali davanti alla legge.” Quante volte questo principio fondamentale di ogni democrazia e’ stato calpestato o meglio dimenticato dai politici italiani. L’ ultimo caso, il Lodo Alfano. Se facciamo un passo in la’ nella Costituzione troveremo che i politici ossia il legislatore e’ gia’ stato ampiamente protetto dall’ articolo 68 : “ i membri del parlamento non possono essere chiamati a rispondere dell’ opinioni espesse e dei voti dati nell’ esercizio delle loro funzioni” e l’ articolo 67 : “ ogni membro del Prlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vingolo di mandato”. Mi fermo qui per riflettere, sull analogia dei due articoli e fin qui possiamo dire che vadano bene, anche se gia’ a partire da questi i politici sono gia’ superiore ad ogni altro cittadino. Il legislatore a differenza di un lavoratore qualsiasi puo’ beneficiare di carta bianca ovvero divieto di mandato imperativo nell’ esporre le sue opinioni senza vincolo come per il lavoratore comune mortale ad un contratto. In altre parole il mandatario ( legislatore ) una volta eletto rompe qualsiasi legame che aveva durante e prima con il mandante ( popolo sovrano ) Questo fassi’ che l’ articolo primo: “ la sovranita’ spetta al popolo” viene automaticamente messo in secondo piano.
Ritorniamo all’ articolo 68: “ senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, il parlamentare puo’ essere sottoposto all’ arresto solo ce colto in flagranza di commetere un delitto. In quest’ ultimo paragrafo dell’ articolo secondo me algerga l’essenza stessa del ruolo dell’ legislatore e della democrazia. Ritorniamo all’ articolo terzo ( per concludere ) : “ E’ compito della Repubblica ( e per Repubblica si intente la legislatura ) rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale “ La logica mi dice che se ogni membro del parlamento si attenesse al compito di finalizzare la liberta’ e l’ eguaglianza dei cittadini come narra l’ articolo terzo, potremmo mandare in prescrizione gli articoli 67/68 e con essi il Lodo Alfano. La cruda verita’ purtroppo e’ un alltra ed e’ l’ incapacita’ da parte del legislatore di risolvere le problematiche sociali e individuali e Il Lodo Alfano dimostra esattamente questo.