Caro Romano, a proposito
dell’identità nazionale, le segnalo un’abitudine che riguarda gli Stati Uniti che lei forse conosce meglio di me. In moltissimi condominii, quando qualcuno vuol comprare un appartamento, l’acquisto si perfeziona dopo l’ok dell’assemblea dei proprietari che spesso vuole incontrare il nuovo acquirente. Razzismo? No. È che a nessuno farebbe piacere sapere che al piano di sotto il condomino Mustafà sta accoltellando un montone.
Seppure nel rispetto della sua identità.
Francesco Grignetti – Torino,
Negli Stati Uniti, dove la maggior parte della popolazione vive in piccole case costruite per ospitare una sola famiglia, i condominii hanno le caratteristiche di un club e sono generalmente alquanto costosi.
Non mi sorprende che l’ingresso di un nuovo proprietario sia soggetto all’approvazione degli altri. Ma da noi una tale prassi porrebbe limiti inaccettabili al diritto dei singoli proprietari di disporre liberamente del loro appartamento.