Intervista a Massimo Teodori

Da liberale, sono contrario a qualsiasi proibizione avvenga per legge, tanto più se si tratta – diciamo così- di reato d’opinione.
Le assurdità storiografiche e pubblicistiche si condannano da sole.
(MassimoTeodori)

CANZANO 1- Il revisionismo si trova ad essere comunemente chiamato “negazionismo” in quanto si dice che esso abbia un carattere soprattutto distruttivo. Lei che cosa ne pensa?

TEODORI – Se parliamo di revisionismo come categoria storiografica generale, si tratta di un grane equivoco perché chiunque faccia seriamente storia non può che “revisionare” quel che è stato detto prima di lui. Se invece ci si riferisce al “revisionismo” applicato all’Olocausto, allora si tratta solo di bassa propaganda antisemita ideologicamente connotata.

CANZANO 2- Cosa ne pensa dei tentativi di introdurre in Italia una legge antirevisionista come quella francese (“legge Fabius-Gayssot” del 1990)?

TEODORI – Da liberale, sono contrario a qualsiasi proibizione avvenga per legge, tanto più se si tratta – diciamo così- di reato d’opinione. Le assurdità storiografiche e pubblicistiche si condannano da sole.

CANZANO 3- Claudio Magris nel suo articolo apparso sul Corriere della Sera il 24 agosto 2008 “Il gusto dei massacri gonfiati” scriveva: “Quanto più grande è l' efferato torto subito, tanto più gratificante è il piacere di sentirsi dalla parte della ragione e dei giusti. Da alcuni anni un atteggiamento simile dilaga, seppure non più riferito ai Cesari romani, sempre più ed è sempre più intollerabile, nella sua velenosa e blasfema utilizzazione, a fini politici, dei morti e delle vittime di tragici e bestiali massacri”. E’ giusto concedere ‘benefici’ a chi ha subito dei torti senza poter indagare?

TEODORI – Le considerazioni di Magris sono di puro stampo intellettualistico. In questioni così delicate e toccanti, soprattutto nel mondo contemporaneo non si può mai parlare con categorie generalizzanti. Occorre essere sempre specifici, cioè riferirsi a casi specifici, in tempi determinati e con protagonisti individuati.

CANZANO 4- Le istituzioni ebraiche in questi giorni accusano di complicità dello sterminio degli ebrei Papa Pio XII, le accuse secondo Lei sono fondate?

TEODORI – Il dibattito va avanti da anni, anzi da decenni. Non si può tagliare un nodo con un sì ed un no: si farebbe torto alla verità. Allo stato è certo che ci fu riluttanza da parte di Pio XII a prendere posizione. Ma hanno ragione gli storici ebraici e chiedere che si aprano gli archivi del Vaticano per dare un giudizio definitivo.

CANZANO 5- Padre Peter Gumpel a proposito del viaggio in Israele di Benedetto XVI dice: “Impossibile fino a quando la didascalia sotto la fotografia di Pio XII al museo dello Yad Vashem, evidente falsificazione storica, non sarà rimossa”. Revisionismo anche nel Vaticano?

TEODORI – Il Vaticano combatte la sua battaglia pro-Pio XII. Israele difende la sua interpretazione fino a che non vi siano prove dell’incontrario. La storia è fatta anche del confronto di punti di vista opposti, come è questo caso.

Massimo Teodori (Force, 9 settembre 1938) è un giornalista, politico, scrittore e storico italiano. Militante politico nelle organizzazioni giovanili (Gioventù liberale) e universitarie (Unione Goliardica Italiana) diviene ben presto dirigente del Partito Radicale di cui è stato uno dei fondatori nel 1956 e dei rifondatori nel 1963. Nel 1971 fu tra i firmatari del documento pubblicato sul settimanale L'Espresso contro il commissario Luigi Calabresi. Deputato eletto nelle liste del partito radicale nel 1979 e ancora nel 1983 e nel 1987, si distingue in parlamento per le battaglie sui diritti civili e contro la corruzione. È membro delle grandi commissioni di inchiesta degli anni Ottanta, “Caso Sindona”, “P2”, “Antimafia” e “Stragi e terrorismo” e redige relazioni di minoranza che divengono importanti strumenti documentari per chi vuole conoscere l'Italia del malaffare. Nel 1991 diviene senatore della Repubblica eletto da una coalizione formata da socialisti, socialdemocratici, radicali e verdi. Nel 1992 organizza una lista nazionale denominata “Sì Referendum” guidata da Massimo Severo Giannini che rappresenta la prima espressione di una politica alternativa di fronte al tramonto della cosiddetta “Prima Repubblica”. Laureato in architettura nel 1964 con i professori Bruno Zevi e Ludovico Quaroni, viene chiamato come professore incaricato nel 1971 ad insegnare “Storia americana” all'università di Lecce. E nel 1979 diviene professore ordinario di “Storia e istituzioni degli Stati Uniti” ricoprendo la cattedra presso la facoltà di scienze politiche dell'università di Perugia. Dal 1992 è opinionista ed editorialista di quotidiani nazionali, “L'Indipendente”, “La voce”, “Il Messaggero”, “Il Giornale” e frequente collaboratore di radio e televisioni nazionali. E' ritenuto uno dei maggiori esperti dell' America contemporanea e perciò è interpellato da radio e televisioni italiane. Ha costituito la Fondazione Italia Usa nel 2005 rimanendone presidente fino al 2007. Autore di oltre trenta volumi di storia contemporanea e americana e di sociologia politica pubblicati in diversi paesi tra cui: “The New Left: A documentary History (New York, 1969), Storia delle nuove sinistre europee (Bologna,1976), Maledetti Americani (MIlano, 2002); Benedetti americani (MIlano, 2003); L'Europa non è l'America (MIlano, 2004; Raccontare l'America (Milano, 2005); Laici. L'imbroglio italiano (Venezia, 2006). Ha vinto numerosi premi ed è stato insignito, primo tra gli italiani, della Menorah d'oro per avere lanciato l'Israele Day. (Da Wikipedia, l'enciclopedia libera)
www.massimoteodori.it
giovanna.canzano@email.it

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