Attualmente, la Circoscrizione estero, così come è concepita, partorisce dodici deputati e sei senatori. Questi 18 parlamentare, sono espressione dei partiti italiani nelle liste dei quali vengono eletti. Non li ha voluti praticamente nessuno, solo Tremaglia con la forza della sua ostinazione. Non dimentichiamoci infatti, che il Presidente Berlusconi disse che essi non pagavano le tasse in Italia frase che suscitò le ire di Tremaglia. Ma neanche la sinistra e con toni a volte più aspri ancora, si pronunciò a favore. Insomma, la faccenda non nasceva con i migliori auspici. La transazione fu di carattere politico e quindi si dovette fare. Se le cose restassero come sono allora il disastro sarebbe decisamente inevitabile. Nel quadro della riforma elettorale di cui tanto si parla, avremo un senato a base regionale, il numero dei parlamentari dovrebbe essere ridotto (da 630 a 518 i deputati) e la Camera sarà quella che voterà le leggi, quelle che contano. I 12 deputati eletti all’estero che oggi annovera tra i suoi scranni la Camera passeranno al Senato, i 6 Sentori alla Camera. Come dire, sic et simpliciter, alla Camera dovrete essere di meno perché non dovrete contare di più. In pratica i 18 diventerebbero espressione esclusiva dei corpi elettorali delle singole regioni e province autonome. I problemi di oggi non solo resteranno tutti ma se ne aggiungeranno di nuovi data la eccessiva “asfissia” della circoscrizione e l’angustia dello spazio parlamentare. La divisione tra i partiti resterà sempre la stessa e le possibilità di risolvere i problemi sarà praticamente nulla. Ampliare il voto degli italiani all’estero per corrispondenza in Italia significa poter aspirare a molto di più perché gli italiani all’estero sono tanti e possono far valere la propria presenza. Stando ai numeri, essi potrebbero essere in grado di ottenere 30 parlamentari da eleggere anche in Italia aggirando il ghetto estero. Sotto l’unica bandiera di un solo partito, potrebbero imporre la loro politica come in poche parole sta facendo oggi la Lega Nord Padania che partito italiano proprio non è. Non è un sogno, è una realtà a portata di mano. Ma poi stando ai fallimenti cui assistiamo, quali sono le proposte per il futuro oltre alla commemorazione dei martiri sul lavoro italiani? Oltre il danno anche la beffa? Occorre onestà intellettuale in questo momento, occorre dire alla gente che in questo modo non si andrà da nessuna parte e che solo un partito potrà garantire un futuro veramente dignitoso. Ecco perché stiamo mettendo su il Partito, ecco perché vediamo crescere questa creatura che, divenuta adulta, avrà un senso, un peso. Italiani all’estero, entrate nella storia di questo paese per merito e non per favore. Noi ci samo.
Per iscriversi al Partito Italiani All'Estero scaricare il modulo gratuito da: