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Annotazioni sul meeting degli Abruzzesi nel Mondo, soddisfacente il bilancio di tre anni, prospettive

di Goffredo Palmerini

L’AQUILA – E’ stata un’assemblea molto diversa dalle altre quella tenuta dal 16 al 18 ottobre a Montesilvano, in provincia di Pescara, dal Consiglio Regionale Abruzzesi nel Mondo (CRAM). L’assise dei delegati delle comunità abruzzesi giunti dai cinque continenti – la sensazione era palpabile – doveva innanzi tutto elaborare il lutto morale, la ferita profonda inferta all’immagine dell’Abruzzo dagli arresti del presidente della Regione, Ottaviano Del Turco, di altri amministratori e dirigenti regionali. Il 14 luglio scorso, in Italia una data come un’altra, ma nell’immaginario evocante la presa della Bastiglia, la notizia fu un colpo allo stomaco per tutti gli abruzzesi, ma specialmente per gli abruzzesi all’estero. Chi scrive era in Bolivia, in quei giorni, e verificò con i corregionali in quel Paese quanto fosse faticoso superare l’immediato senso d’umiliazione. La gente abruzzese è orgogliosa della propria terra. Con grandi sacrifici, nell’ultimo mezzo secolo, grazie a progetti di lungo respiro perseguiti da uomini di governo prestigiosi, come Giuseppe Spataro, Lorenzo Natali e Remo Gaspari, ma anche con una classe politica seria e competente, nella maggioranza come nell’opposizione, l’Abruzzo si è riscattato dalla povertà d’un secolare isolamento. Oggi la regione è assurta a significativi livelli di sviluppo in ogni settore – pur se negli ultimi anni ha subìto una frenata a causa della difficile congiuntura dell’economia nazionale – e s’è guadagnato rispetto e ammirazione grazie alla laboriosità, all’affidabilità e all’onestà della sua gente. In quei giorni, dunque, grandi furono il disagio e la mortificazione degli abruzzesi all’estero, quel milione e trecentomila corregionali che in ogni angolo del mondo, con testimonianze di vita esemplari, hanno edificato l’immagine dell’Abruzzo e reso un servizio straordinario alla crescita dell’Italia. Una sofferenza morale enorme in chi ha speso la vita nei paesi d’emigrazione non solo per risolvere i problemi materiali della propria esistenza, ma anche per affermare, talvolta contro non lievi pregiudizi, le qualità e i valori della comunità regionale e nazionale.

L’Italia, nella concezione che ne hanno gli stranieri, il più delle volte è stata apprezzata e stimata per il comportamento degli italiani all’estero. Sicché, fatti come quelli di recente accaduti in Abruzzo, specie per gli abruzzesi oltre confine, diventano una vera e propria sciagura. Se ne è avuta prova all’apertura dei lavori del CRAM, dove la vicenda giudiziari è stata il “convitato di pietra” da rimuovere, così offensiva dell’impegno generoso che tutti gli abruzzesi nel mondo hanno dedicato alla buona immagine dell’Abruzzo. Certo, le responsabilità penali di quei fatti saranno a carico delle persone giudicate colpevoli, non certo all’istituzione regionale né agli abruzzesi che sono invece le parti lese. Ci si augura che presto la magistratura faccia il suo corso. E’ quindi apparso del tutto fuori luogo l’atteggiamento dell’ex presidente Del Turco, nel corso d’un noto programma televisivo, che ha parlato di teoremi, d’un complotto di non meglio precisati poteri forti avverso la sua politica di rigore. Il processo chiarirà. Intanto, egli che vuole difendere la sua storia politica, socialista per decenni nel sindacato e nella sinistra, lascia intendere una possibile candidatura alle europee nel Pdl. Strano modo di difendere la propria storia. Ma in Italia la coerenza politica ed il rispetto degli elettori sono solo un optional, e ciascuno recita a soggetto. Alla politica compete invece una rigorosa riflessione sulla vicenda per un rinnovato patto etico con la comunità abruzzese, chiamata il 30 novembre prossimo a scegliere con il voto il futuro governo regionale e il nuovo Organo legislativo regionale.

Dopo la relazione introduttiva dell’assessore ai Trasporti e presidente del CRAM, Donato Di Matteo, è stato il presidente vicario della Regione Abruzzo, Enrico Paolini, ad aprire con il suo intervento i lavori dell’assise degli Abruzzesi nel Mondo. Con un richiamo al difficile momento che vive la Regione, ha sottolineato l’impegno del governo regionale, pur andando verso l’appuntamento elettorale, per evitare l’imposizione di nuove tasse a copertura del disavanzo della sanità e per salvaguardare presso l’Unione europea importanti progetti di investimento nei settori nevralgici dello sviluppo regionale, per il loro finanziamento. Forte l’apprezzamento di Paolini per il lavoro svolto dal CRAM in questi tre anni, riconoscimenti al presidente Di Matteo, che merita la riconferma nel prossimo mandato alla guida dell’organismo. Presenti per la Regione anche l’assessore ai Lavori Pubblici Mahmud (Mimmo) Srour e l’assessore all’Agricoltura Marco Verticelli, che hanno rimarcato le buone politiche impostate dal CRAM per le comunità abruzzesi all’estero.

Srour, d’origine siriana, ha peraltro ricordato la sua esperienza d’immigrato in Italia, studente poi ingegnere laureato presso l’università dell’Aquila, testimoniando il grande senso d’accoglienza della comunità abruzzese, fino a diventare un caso nazionale, quando venne eletto sindaco d’un piccolo comune dell’aquilano. Ha auspicato che la Regione Abruzzo continui le sue politiche di relazione con i paesi del Mediterraneo (settore brillantemente curato dall’assessore Srour, ndr), coltivando ogni occasione di dialogo tra culture e religioni, per diffondere i valori della pace e dell’accoglienza ai migranti, naturale per una terra che ha conosciuto molta emigrazione. Verticelli, nel suo contributo, ha sottolineato la rilevanza del progetto ByAbruzzo avviato in Brasile dal CRAM e sostenuto dal suo assessorato, che ha fatto della Federazione delle Associazioni Abruzzesi (Feabra), presieduta da Franco Marchetti, il fulcro per la promozione del turismo e dell’enogastronomia abruzzese. L’investimento sulla rete associativa ha portato all’apertura di due qualificate strutture, a San Paolo e Riberao Preto, già con soddisfacenti risultati. Analogo intervento è in via di definizione in Romania. Il progetto segna una svolta nella presenza dell’Abruzzo all’estero, dove la promozione viene affidata ad “ambasciatori” motivati, quali sono i corregionali in quei Paesi. Con il suo intervento Giuseppe Tagliente, consigliere regionale e componente del CRAM, ha riferito sull’incertezza di tenere l’assemblea, peraltro già programmata ad Adelaide, in Australia, per i gravi fatti sopravvenuti. S’è poi giustamente deciso di celebrarla in Abruzzo, terra di gente onesta che non merita d’essere considerata per come è apparsa sulla stampa, non potendosi addebitare le responsabilità dei singoli all’intera classe politica. A suo parere, un buon lavoro ha fatto il CRAM in tre anni, con ottimi risultati, ed il futuro governo regionale dovrebbe essere impegnato a continuare sulle politiche messe finora in campo. Non di circostanza il saluto del Sindaco di Pescara, Luciano D’Alfonso, nel lodare l’abilità degli abruzzesi all’estero nell’accreditare l’Abruzzo come regione del mondo. Bisogna investire sul grande patrimonio di intelligenze, professionalità ed esperienze avanzate che detengono le nostre comunità all’estero.

A questo punto è iniziata la nutrita serie degli interventi dei consiglieri del CRAM, aperta da Rocco Artale, delegato della Germania, un Paese che, per piccole beghe tra associazioni, finora non aveva espresso rappresentanti nell’organismo. E’ stata la determinazione del presidente Di Matteo, andato direttamente a conoscere la situazione, che ha consentito l’anno scorso di definire la questione con la nomina di Artale. Emigrato nel 1962 a Wolfsburg, operaio alla Wolkswagen, poi sindacalista, quindi sindaco d’un paese dell’hinterland ed ora consigliere comunale della città, Artale è un po’ simbolo dell’integrazione e del prestigio acquisito dai nostri emigrati in Germania. Non è stato questo il solo successo d’uno dei punti programmatici qualificanti del CRAM, quale l’ampliamento della rete associativa. Sono infatti nate o sono in corso di costituzione associazioni abruzzesi in Spagna, Cuba, Svezia, Olanda, Paraguay, Romania, Colombia e Francia. A seguire, molti gli interventi dei delegati sui temi generali, sulle questioni specifiche continentali e d’ogni singolo paese: Anna Maria Michelangelo, vice presidente del CRAM, Nicola Di Teodoro e Nicola Ciammaricone (Venezuela); Ivana Fracasso, Angelo Di Ianni e Angela Di Benedetto (Canada); Franco Marchetti (Brasile); Franco Santellocco (Algeria); Simeone Di Francesco, Giuseppe Falasca e Nadia Mecoli (Australia); Anna Maria Martella, Fabio Marraffini e Giovanni Scenna (Argentina); Mario Lannutti Bonanni (Uruguay); Mario Di Cicco (Sud Africa); Giulio Inglese (Stati Uniti); Levino Di Placido (Belgio); l’on. Antonio Razzi, Enzo Alloggia e Marcello D’Emilio (Svizzera); Francesco De Santis (Lussemburgo); Anna Maria Di Giammarino (Cile); Domenico D’Amico (Associazioni Abruzzesi d’Italia); quindi delle altre rappresentanze istituzionali, associative e sindacali che hanno componenti nel CRAM, con interventi di Goffredo Palmerini (Anci), Diana Mazzone (Anfe), Mario Narducci e Francesco D’Orazio (Unaie), Giuseppe Mangolini (Aitef), Berardino Di Vincenzo (Uncem), Mario Palladoro (Uil) e Lucio Ricci (Filef).

In sintesi, un’orgogliosa valutazione del lavoro con la rassegna di progetti e iniziative, con le scelte qualificanti operate nel triennio per potenziare le attività della Regione verso le comunità abruzzesi nel campo della cultura, dell’assistenza, della formazione, delle politiche per i giovani, della valorizzazione del sistema associativo. Davvero s’è determinata una svolta nell’attuale mandato del CRAM che, con rammarico, purtroppo si conclude anticipatamente. E tuttavia si lascia alle spalle il paternalismo e la nostalgia, sostituiti con un approccio diverso e maturo che guarda alle comunità abruzzesi all’estero come risorsa. Importante la decisione d’uscire dal guscio regionale per andare a conoscere le varie realtà abruzzesi nel mondo, le quali mai avevano visto tanta quantità di relazioni dalla regione d’origine. Il che ha rafforzato il senso d’appartenenza e lo spirito d’iniziativa. Poi vedendo crescere una responsabile presenza giovanile capace d’elaborare programmi specifici per la terza e quarta generazione dell’emigrazione che altrimenti rischiavano di recidere il cordone ombelicale con la terra dei propri avi. Ora, grazie ai progetti deliberati nei loro Congressi tenuti nel 2006 a Santiago (Cile), poi a Mar del Plata (Argentina) e quest’anno a Montreal (Canada), nuove politiche sono state messe in cantiere per poter studiare nelle università italiane, per master post laurea, per formazione professionale presso aziende abruzzesi, per lo studio della lingua e della cultura italiana. A tale riguardo un corposo progetto è in via di definizione tra il CRAM ed il Convitto Nazionale “Domenico Cotugno” dell’Aquila, perché giovani abruzzesi da tutto il mondo possano venire un anno in Abruzzo a studiare, con riconoscimento legale degli studi. Lo stesso rettore del Convitto, Livio Bearzi, una lunga esperienza d’insegnamento all’estero, ne ha illustrato i dettagli durante i lavori dell’assemblea.

Molto intensa anche la seconda giornata plenaria, che ha visto la partecipazione dei deputati Giuseppe Angeli ed Antonio Razzi e dell’ex parlamentare Mariza Bafile. L’intera sessione antimeridiana è stata dedicata ai temi generali, con una forte preoccupazione per i tagli in finanziaria operati dal governo sugli stanziamenti per gli Italiani all’estero, una vera falcidia che avrà ripercussioni drammatiche sui servizi consolari e sulle provvidenze destinate ai connazionali in stato di disagio economico per l’assistenza sanitaria. Molta parte del dibattito l’ha presa un provvedimento specifico per il Venezuela, con un’appassionata perorazione di Mariza Bafile e del presidente della Fondazione Abruzzo Solidale di Caracas, Amedeo Di Ludovico. Il progetto è stato poi definito nei suoi aspetti operativi dopo un confronto tecnico politico. Attenzione è stata posta al problema dell’esenzione dall’Ici della prima casa anche per i residenti all’estero e della riforma delle scuole italiane all’estero, oggetto peraltro di proposte di legge già presentate in Parlamento e riprese nel documento finale votato dall’assemblea. Nel documento si invocano anche modifiche alla legge a sostegno della stampa italiana e alla normativa a favore delle associazioni di promozione sociale per estenderla anche all’estero, si chiedono inoltre la conferma degli indirizzi programmatici del CRAM anche nel prossimo mandato, l’implementazione della presenza giovanile e femminile negli organismi e la celebrazione in Abruzzo del Congresso dei giovani in concomitanza con il Giochi del Mediterraneo “Pescara 2009”. Infine, l’assemblea ha deliberato all’unanimità l’iscrizione all’albo regionale dell’Associazione Abruzzese del Zulia (Venezuela) e del più antico sodalizio regionale costituito in Italia, l’Associazione Abruzzese di Roma, fondata da Silvio Spaventa nel 1886.

In serata, una sorpresa speciale. Su invito di Domenico D’Amico, presidente dell’Associazione “La Maiella” di Rho che nel maggio scorso l’ebbe ospite in un applauditissimo spettacolo, l’attrice Daniela Musini ha tenuto per i consiglieri del CRAM un recital di liriche dannunziane. Ricorre quest’anno il 70° anniversario della morte di Gabriele D’Annunzio, il grande scrittore poeta e drammaturgo nato nel 1863 a Pescara. Vincitrice di numerosi premi, Daniela Musini è stata di recente insignita a Lugano (Svizzera) del Premio Internazionale 2008 “Donna dell’Anno per la Cultura” con l’Alto Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’attrice ha tenuto molti spettacoli in Italia e presso gli Istituti italiani di Cultura di Berlino, Istambul, Ankara, Kyoto, Varsavia e Colonia. Autrice teatrale e scrittrice, vanta diverse pubblicazioni di successo. L’artista, studiosa della vita e delle opere di D’Annunzio, in un contesto del tutto estemporaneo ed improprio, s’è espressa in una performance di eccellente levatura, a riprova d’un eclettismo raro. Colta e raffinata, Daniela Musini ha intrigato i suoi spettatori dapprima narrando sprazzi di vita del Vate, poi interpretando del Poeta due liriche: “La pioggia nel pineto” e “L’onda”. Un dono inaspettato, magnifico ed indimenticabile, a chiudere in bellezza l’ultima riunione di mandato del Consiglio Regionale Abruzzesi nel Mondo.

gopalmer@hotmail.com

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