Chi si aspettava che il Partito Italiani all’Estero ricevesse un benvenuto ufficiale, è rimasto deluso. Non si è avuto ad onor del vero una risposta e, se vogliamo, una reazione anche se fortemente critica alla luce del sole. D’altronde, la situazione attuale regna nello stallo più assoluto. La mancanza di prospettive di medio e lungo periodo, consiglierebbero invece di attuare provvedimenti immediati e radicali. Dai commenti ricevuti su questo giornale e sono tanti, stranamente non registriamo opposizioni. Questa riflessione suggerisce una considerazione a parte: Perché? Come mai, a fronte dell’indifferenza e della riluttanza più evidenti, non ha risposto un altrettanto moto contrario che esponesse l’utopia del proposito?
Ma un altro dato altrettanto importante da registrare è che le risposte positive stanno arrivando ed escono dalle bocche dei nostri fax. Stanno arrivando anche contatti che contano, non gli eletti all’estero, e che per il momento desiderano rimanere nell’anonimato. Chi per legami con partiti, chi per prudenza e via discorrendo. Ben vengano, per carità, ma è importante sottolineare che i consensi si stanno formando in via ufficiosa quasi a voler decifrare in prima istanza la portata dell’iniziativa. Tutti ci dicono che era ora, quelli che parlano con noi non aspettavano altro. La forza di questo progetto sta nella decisione di averlo voluto lanciare sulla piazza. Poi, non avverrà nulla e come al solito staremo a sentire inutilità e a registrare commenti politici inutili.
Ebbene, vogliamo cambiare idea. Siamo disponibili a farci convincere che questo Partito non si può né si deve fare. Siamo dunque disponibili al confronto serio e propositivo a tutto tondo. Ma soprattutto ci devono venire a raccontare qual è il futuro degli italiani all’estero. Ci devono spiegare in cosa si deve pregare quando inoltriamo le nostre istanze a nostro Signore. Ci dicano qual è il futuro e noi cambieremo idea. Personalmente non mi straccerò le vesti se il Partito non si farà. Non potrà che dispiacermi perché ci credo e perché sono fermamente convinto che sia l’unica cosa sensata da fare e da fare subito.
