ROSARIO Provincia de Santa Fé Argentina – L’On. Giuseppe Angeli (PDL) ha ricevuto nei giorni scorsi a Rosario la visita del sindaco della città di Orsogna,in provincia di Chieti sua città natale, Alessandro D’Alessandro e di Nicolò Di Rico, ex coordinatore del Patronato Acli della regione di Abruzzo.
Nel loro breve soggiorno nella città santafesina, sono stati ricevut idal Console Generale D’Italia a Rosario, Claudio Miscia, il quale ha comunicato loro che nella Circoscrizione Consolare Rosario il numero d icittadini italo-argentini ha raggiunto il numero di cento mila, ed hanno riferito della realtà economica e politica degli italiani all’estero e degli italiani residenti in Italia. La visita ha avuto l’obiettivo di rafforzare i legami esistenti da oltre dieci anni,quando si pattuì un gemellaggio tra la città di Roldán e il Comune di Orsogna.
L’on. Angeli ed il sindaco di Orsogna si sono poi recati insieme presso la Scuola Italo-Argentina 'Edmondo De Amicis', appartente alla Fondazione 'Gli Angeli', dove hanno potuto parlare con un gruppo classe; a seguire, accompagnati dal sindaco José María Pedretti e dei suoi collaboratori, hanno partecipato alla conferenza stampa nella'Casa de la Cultura', cui hanno partecipato discendenti di italiani.
Il Sindaco Pedretti a nome di tutti i cittadini 'roldanenses' ha ringraziato il capo dell’amministrazione di Orsogna per il contribut oofferto dal comune di Orgnosa nell’anno 2001 per la costruzione di un centro di primo soccorso.
Presente alla conferenza il Vice Presidente dell’Associazione Familia Abruzzese di Rosario, Marcelo Castello, che ha parlato dell’immigrazione degli abruzzesi.
Dopo aver provato una grande soddisfazione ascoltando il gruppo corale Abruzzo, è stata offerta loro dal Presidente dell’Associazione, Domingo Lalla, una cena alla quale sono intervenuti Claudia Danelutti, segretaria dell’Associazione, Melisa Heredia Andreux, assistente personale dell’On. Giuseppe Angeli, Pipo Paratore, giornalista e direttore del programma radio 'Semanario Italiano', il Sindaco di Roldán accompagnato dalla sua consorte ed emigrati orsognesi, che ancora oggi continuano a parlare il loro dialetto per conservare un legame con la loro terra d’origine
(fonte aise)
