Il X Congresso nazionale delle Acli della Svizzera svoltosi a Winterthur sul tema ”Abitare il Presente e Servire il Futuro”, presieduto dal segretario della FAI Vincenzo Menna, ha eletto i suoi nuovi organi statutari ed ha riconfermato Ennio Carint alla guida dell’organizzazione aclista in Svizzera.
Il Consiglio Nazionale – massimo organo dell’associazione – risulta composto da Luigi Zanolli, Gaetano Vecchio, Antonio Cartolano, Giuseppe Nauseo, Aldo Ragusa, Luciano Alban, Maria Alonso-Ricci, Francesco Loria, Augusta Loretucci, Giuseppe Però, Giuseppe Bertolino, Gaetano Dell’Aquila, Salvatore Dugo, Lucia Turkovic-Izzo, Maria Assunta Petrachi rappresentativi dei vari Cantoni della Confederazione Elvetica.
Il Congresso, al quale ha partecipato il Presidente centrale delle ACLI e della FAI Andrea Olivero, è stato un momento alto di riflessione sul significato della presenza aclista in Svizzera a servizio dell’emigrazione, tra la gente e per la gente nelle sfide per il futuro, così come recita lo slogan che ha scandito i passaggi congressuali.
Ennio Carint è stato eletto con il 75.3% dei consensi a testimonianza della sua lunga militanza aclista e dei contributi di alto valore offerti all’Associazione sin dalla sua nascita in Svizzera.
Ennio Carint aveva esercitato, negli ultimi due anni, la funzione di Presidente essendo stato eletto dal Consiglio dopo le dimissioni di Franco Narducci, aletto al Parlamento italiano.
Il Congresso ha, ora con il voto espresso direttamente dalla base, sancito l’elezione di Ennio Carint a Presidente delle Acli svizzere.
Il Congresso è stato un momento alto di rilancio dell’attività dell’Associazione che si trova ad affrontare nuove e continue sfide ma con l’approccio di sempre e cioè quello di una attenzione particolare alla dignità dell’uomo e del lavoro che deriva da quel messaggio salvifico che ha portato i nostri predecessori ad avere l’intuizione geniale della rete aclista.
Come ha affermato il Presidente Carint siamo chiamati ad essere “organizzatori di impegno, di gratuità, di presenza” in un contesto sociale che subisce continue trasformazioni.
Le Acli, in Svizzera, si trovano ad operare in un contesto molto diversificato e per regole e per culture per cui bisogna essere capaci di riuscire ad orientare le persone nei percorsi di integrazione. Ma l’integrazione avviene anche attraverso la partecipazione civica e politica ed in questo senso le Acli devono portare avanti un progetto formativo di educazione alla partecipazione politica per essere sempre più integrati nei contesti di vita e contribuire alle scelte per il bene comune.
La sfida delle Acli, con i suoi Enti come l’ENAIP ed il Patronato, è quella di tornare alle radici dell’impegno per meglio servire la persona e meglio cogliere, nel suo insieme, i cambiamenti e le trasformazioni che investono il mondo del lavoro e la società in un contesto come quello svizzero fortemente condizionato dagli influssi della globalizzazione e delle politiche europee. Una globalizzazione che deve essere dal volto umano e che ci deve trovare vigili di fronte ai rischi dell’emarginazione e della povertà con una particolare attenzione ai problemi dei giovani e degli anziani e del loro pieno inserimento nella società.
Le Acli svizzere con la nuova dirigenza, ed in primis con il presidente Carint, sapranno trovare la strada per percorrere insieme la via di un futuro che vede ciascuno titolare di diritti riconosciuti ed esigiti.