L’on. Franco Narducci (UNAIE) a “Clic Donna 2000” di Francoforte

L’on. Franco Narducci (UNAIE) a “Clic Donna 2000” di Francoforte: “è necessaria una rivoluzione mite nella comunicazione che pone semplicemente la persona della donna al centro del suo stesso comunicare”

L’on. Franco Narducci, Presidente dell’UNAIE e Vice presidente della Commissione Esteri della Camera partecipando, oggi a Francoforte, al Convegno ”Informazione al femminile in Germania. Clic Donne 2000: ponte fra due culture” organizzato per festeggiare i dieci anni del giornale ha affermato che “l’associazionismo è una forma di partecipazione che contribuisce alla realizzazione della persona umana secondo la modalità del donarsi”.
“È in questo contesto – ha proseguito il parlamentare degli italiani nel mondo – che si inserisce “Clic donne 2000”, un luogo dove coltivare l’amicizia civica. Questo può rappresentare un valido antidoto ad una politica tutta protesa all’esasperazione dei conflitti personali ed ad un atteggiamento culturale che in un contesto di globalizzazione favorisce il dialogo”.
“Il vostro giornale – ha sottolineato Narducci – rappresenta un gesto di generosità fatto dalle donne per le donne e per la società intera. Esso rappresenta uno strumento prezioso di mediazione culturale nella prospettiva dell’attenzione al bene comune con una peculiarità tipicamente femminile”.
“Il giornale “clic donne 2000” che compie dieci anni – ha proseguito – rappresenta anche uno strumento formativo prezioso in un momento in cui siamo chiamati a considerare il ruolo importante del linguaggio per la formazione dei convincimenti e quindi degli atteggiamenti che vanno a costruire una cultura ed una concezione antropologica rispettosa delle differenze nell’unità”.

“Il mondo femminile ha iniziato, da anni ormai, a scrollarsi di dosso quegli stereotipi che contraddicono il loro essere reale e che vanno a perpetuare, nel comportamento comune, nell’immaginario collettivo, ambiguità inaccettabili.
In questo percorso è stato evidenziato quale veicolo prioritario e indicatore di tali deficienze culturali la lingua, ovvero l’uso che di essa si fa.
Infatti la lingua tende a conservare luoghi comuni, tabù, ambiguità, automatismi, anche se resi privi di senso dai mutamenti sociali, tenuti in vita in nome di un dover essere anziché essere”.
Bisogna fare attenzione ad alcuni aspetti del linguaggio perché attraverso questo si rafforzano o si creano stereotipi. Oggi la comunicazione assume livelli incredibili di importanza tanto da arrivare anche a costruire la coscienza nel senso di orientamento dell’opinione pubblica” ha ricordato l’on. Narducci rivolgendosi alle donne di “clic donne 2000”.

“Un giornale al femminile – ha messo in evidenza il presidente dell’UNAIE – può aiutare attraverso un uso non sessista del linguaggio che permette di superare gli stereotipi operando un’azione educativa delle altre donne anche facendo perno sulla naturale propensione alla comunicazione delle donne stesse. Quest’azione preziosa si riversa nella società intera e soprattutto assume particolare importanza in un contesto multiculturale dove le donne di tradizione occidentale hanno il compito di aiutare a comprendere la dignità e il valore dell’essere donne in qualsiasi condizione quelle che vivono in situazioni tali che non hanno ancora permesso l’affermazione dell’universalità dei diritti umani.
Questo vale anche per la comunicazione visiva dove attraverso le immagini si propongono modelli di donne, per cui è fondamentale che le donne stesse sappiamo trovare forme comunicative adeguate a tale obiettivo. Se esse sanno trovare queste forme adeguate sono in grado di proporle ai mezzi di comunicazione in generale costruendo in tal modo valide alternative”.
“E’ necessario – ha incalzato Franco Narducci – portare avanti una comunicazione che valorizza la dimensione etica delle cose e questo è possibile solo ponendo attenzione ai contenuti; per es. molte donne che raggiungono certe posizioni preferiscono il termine al maschile poiché il linguaggio al maschile dà autorevolezza. Però se le giovani generazioni continuano in questo senso non si afferma tale cultura. Allora è necessaria una rivoluzione culturale che dovrebbe essere una rivoluzione mite che pone semplicemente la persona della donna al centro del suo stesso comunicare”.

Poi l’on. Narducci ha ricordato le 21 costituenti italiane che furono fondamentali per inserire nella nostra costituzione elementi che sancivano la piena parità dei diritti tra uomo e donna come l’art. 3 ed altri. Anche se ci sono voluti anni per rendere efficaci gli art. della costituzione e si è arrivati alla piena parità con il nuovo diritto di famiglia del ‘75.

“ La donna ha una capacità specifica nel sapersi prendere cura ed accompagnare anche una società che vuole crescere – ha ricordato il Presidente Narducci sottolineando che “il ruolo della donna nei luoghi di decisione è fondamentale per la costruzione di una società che attraverso una vera rappresentanza democratica sia rispettosa della crescita armoniosa della società stessa anche secondo la prospettiva dell’antropologia duale che ci ha offerto il pensiero di Edith Stein.
Soprattutto nell’esperienza migratoria che è legata alla figura paradigmatica del “passaggio” può essere preziosa il contributo della donna legato anche alla sua capacità di agire nel processo di cambiamento”.
“Quindi Auguri di Buon Compleanno a “Clic Donne 2000” ed alle sue animatrici ben rappresentate dalla Presidente Marcella Continanza” ha concluso l’on. Franco Narducci.

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