L’agricoltura nell’economia algerina

Farid ABOUD è un Dottorando di Ricerca in “Tecnologie per la Sostenibilità ed il Risanamento Ambientale” presso il Dipartimento di Ingegneria e Tecnologie Agro-Forestale dell’Università degli Studi di Palermo,Italia. Nato il 10 marzo 1975 a Bejaia (Algeria), prepara una tesi su “Contributo allo Studio del Miele Siciliano”; Laureato in Microbiologia (Università degli studi Abderrahamne Mira, Bejaia, Algeria). Dopo la laurea ha preparato un Master in Biotecnologia dei prodotti naturali “Istituto Internazionale Agronomico Mediterraneo di Chania, Creta, Grecia).

1. Presentazione dell’Algeria
1.1. Geografia

L'Algeria situata al Nord-ovest dell'Africa, si affaccia sul Mediterraneo (fig. 1) ed è il più grande tra i cinque paesi che compongono il Magreb (Mauritania, Marocco, Algeria, Tunisia e Libia), politicamente il suo territorio risulta diviso in 48 wilaya (provincia o città). Possiede una superficie di circa 2,4 milioni di km2 (tab. 1) ed è il secondo paese più vasto del continente africano dopo il Sudan. La maggior parte del suo territorio è occupato dal deserto del Sahara per più di 2 milioni di km2, ossia 84% della superficie totale del paese il resto è montuoso con vette che in media raggiungono un'altitudine di 800 m. Foreste e macchia mediterranea coprono 4.1 milioni d’ettari, che in percentuale risulta il 16.4% per il nord dell'Algeria e il 1.7% se rapportato a tutto il paese tenendo conto anche delle regioni sahariane aride. Nel 2002 su 40 milioni d’ettari coltivati soltanto 8,27 milioni d’ettari erano concentrati nella regione del nord,di cui quasi 0.5 milioni di ettari di superficie di steppa andava incontro alla desertificazione e più di 7 milioni di ettari ne risultavano minacciati. Una delle gravi minacce per i terreni destinati all’uso agricolo è dato dai livelli di salinizzazione che sono molto elevati soprattutto nelle pianure irrigate dell'ovest del paese.
1.2. Clima
il paese è caratterizzato da un clima prettamente mediterraneo nel nord, mentre nel sud vige un clima desertico. I mesi più caldi sono luglio ed agosto. Al nord, sulle città costiere, le temperature invernali variano tra 8°C e 15°C. Si innalzano a 25°C nel mese di maggio per raggiungere una media di 28°C a 30°C nei mesi di luglio ed agosto (28°C a Skikda, 29,5°C ad Algeri). Al centro, nelle montagne di Kabylie e degli Aurès così come negli altopiani della regione di Djelfa, le temperature raggiungono addirittura i 5°C fino ai -7°C d’inverno, la cui stagione è caratterizzata da frequenti precipitazioni anche di tipo nevoso. La temperatura estiva varia di 30°C a 38°C (Constantine 36°C). Riguardo il sud, nel Sahara, la temperatura è addirittura di 15 a 28°C in inverno, per raggiungere e superare i 40 a 45°C in estate.
1.3. Demografia
Gli algerini sono principalmente di ceppi berberi (amazigh) ed arabi. I musulmani orientali hanno convertito l'insieme del Magreb all'islam nel VII secolo, che successivamente è diventato religione di stato mentre la lingua ufficiale è l’arabo, che è anche lingua liturgica. L'influenza araba non è stata tuttavia significativa in Algeria se non a partire dal XI secolo, e precisamente dopo l'arrivo della tribù di Hilalieni, i cui componenti presenti nel paese si aggirano ad alcune decine di migliaia mentre risultano circa 250 000 in tutta Africa. Secondo questa stima, il ceppo berbero è il più rappresentato. Le “invasioni hilalienni” furono un fattore determinante per il processo di arabizzazione del paese.
Circa il 90% degli algerini vivono nel nord, vicino alla costa e circa; mentre 1,5 milione di nomadi vivono nel Sud, nel deserto.
L'Algeria nel 2006 contava circa 32.930.000 abitanti (tab. 1), di cui 41% risiede nelle aree rurali, che sono concentrati per la maggior parte nella zona costiera, caratterizzata da terreni agricoli più fertili e ricchi in risorse naturali, la densità di popolazione è anche altissima nelle principali città e poli di attività economiche del paese, circa 13 abitanti/km2. La crescita demografica ha avuto una flessione del 1.22% nel 2006, mentre la prospettiva di vita degli uomini è fino ai 71,7 anni e delle donne fino ai 74,9 anni.
1.4. Religioni
L'islam sunnita è la religione di stato, e la religione del 99% degli algerini. L'insegnamento del Charia (le leggi della religione musulmana) è diventato obbligatorio a partire da settembre 2005 in tutte le scuole medie. Tuttavia, la costituzione algerina garantisce a tutti i cittadini la libertà del culto. Esiste anche una minuscola comunità ebraica, circa 200 persone, ed una comunità cristiana cattolica. Statisticamente, ci sarebbe circa poco meno dello 0,1% di cristiani tra cattolici e protestanti nel paese.
1.5. Aspetti politici
1.5.1. Politica interna

Sul piano politico, l'Algeria ha adottato un regime repubblicano a partire dalla indipendenza dalla Francia ottenuta nel 5 luglio 1962, la Costituzione attuale conferisce al capo dello stato un ruolo centrale nella gestione degli affari del paese, in virtù della quale il presidente del Repubblica Abdelaziz Bouteflika è il capo dell'esecutivo, capo supremo delle forze armate e ministro della Difesa. Il capo dello stato detiene anche il potere di nominare il primo ministro ed i membri del governo per proposta di quest’ultimo. L'elezione del presidente della Repubblica avviene per suffragio universale diretto e si mantiene in carica per cinque anni. Il potere legislativo è di tipo bicamerale:
a) Il Consiglio della nazione (Camera alta): composto da 144 membri di cui il terzo è designato dal presidente della Repubblica;
b) L'assemblea popolare nazionale (Camera bassa): composta da 389 membri eletti a suffragio universale diretto con carica quinquennale.
Dal 1989, la Costituzione algerina autorizza il multipartitismo e la libertà di espressione; sulla scia di questa riforma furono creati molti partiti politici i più importanti rimangono quelli dell'alleanza presidenziale che consta di tre partiti maggioritari, si tratta del FLN, il RND ed il MSP.
1.5.2. Politica estera
Grazie alle sue ricchezze sul piano energetico così come alla sua posizione strategica a sud del Mediterraneo, l'Algeria riveste un ruolo importante entro le organizzazioni ai quali appartiene (Unione africana, Lega arabo, dialogo euro-mediterraneo), mostrando un potere d’influenza superiore al “suo potenziale” (economico, militare, civile). L’Algeria ha contribuito con successo alla risoluzione della crisi del 1981 mediando per la liberazione degli ostaggi americani, poi avvenuta, e più recentemente all'accordo di pace firmato dall'Eritrea e l’Etiopia.
2. Economia dell’Algeria
L'Algeria è tra i paesi più ricchi del continente africano. È il secondo potere economico in Africa con un PIL annuale di 113,6 miliardi di dollari US nel 2006, dopo il Sud Africa con i suoi 240,1 miliardi di dollari US. La moneta è il dinaro algerino (DA) abbreviazione corrente o (DZD) abbreviazione bancaria.
L'Algeria è un importante produttore ed esportatore di gas naturale con 4500 miliardi di metri cubi di riserve (quinto produttore e quarto esportatore su piano internazionale) e di petrolio con una produzione di 1,450 milione di barili per giorno e 43 miliardi metri cubi di riserve (tredicesimo produttore e nono esportatore), essa dispone anche di risorse importanti di ferro nel sud-ovest, così come d’oro, d’uranio e di zinco nell'estremo sud, anche se gli idrocarburi costituiscono la quasi totalità delle esportazioni.
Nel 2006, l'Algeria ha anticipatamente terminato di pagare tutto il suo debito. Infatti essa aveva contratto accordi sul rimborso anticipato dei debiti con la Polonia, l'Arabia Esaudita, la Turchia, l'India, la Slovenia ed il Portogallo, secondo fonti giornalistiche locali. A settembre 2006 ha pagato il suo debito col Club di Londra per un importo di 800 milioni di dollari. Grazie al rialzo dei prezzi di petrolio sul mercato internazionale, la tesoreria dell'Algeria, membro dell'organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (OPEC), è relativamente solida, ciò le, permette non solo di pagare in anticipo i suoi debiti esteri, ma anche di lanciare importanti progetti soprattutto sull’infrastrutture nazionali .
L'unione europea è il primo partner economico dell'Algeria, con essa effettua scambi per il 54% del suo PIL export ed per il 54,8% dell’import (2006).
3. L’agricoltura
L'agricoltura algerina resta un settore che influenza molto la crescita del PIL (fig. 2), la molta forte variazione della sua crescita di un anno all'altro essendo correlato molto alla variazione della crescita del PIL.
Nel 2004, il settore agricolo ha rappresentato circa il 9% del PIL (fig. 3) ed il suo contributo alla crescita totale è stato di 1,7 %. Tuttavia, questo dinamismo ha sensibilmente rallentato successivamente e la parte dell'agricoltura non rappresenta nel 2005 soltanto 7,6% del PIL. 63,3% degli sfruttamenti ha una superficie inferiore a 5 ettari. Secondo gli ultimi dati statistici disponibili, la popolazione rurale rappresenta ancora 41% della popolazione totale (tab. 1), e la parte della popolazione che lavora nel settore agricolo è pari al 23% della popolazione totale cioè 7 375 000 persone.
Alla scala internazionale, l'Algeria è il primo produttore di fava verde, di fico, di dattero, d'albicocca o anche di mandorla ma il quinto paese che esporta meno la sua produzione agricola. In materia agricola, l'Algeria non è autosufficiente ed accusi ogni anno un deficit importante (nel 2004, 36,31% cereali, 43,94% latte e 83,84% carne). Importa vicino al 75% dei suoi bisogni. Per cambiare questo stato fatto, il governo algerino ha fatto dell'agricoltura una delle sue precedenze lanciando il PNDA (Piano Nazionale di Sviluppo dell'agricoltura) ed accordando diverse sovvenzioni per il suo ammodernamento. Difatti, la produzione agricola algerina soffre di una mancanza dei mezzi tecnici: l'irrigazione è insufficiente e la produttività è debole a causa di semi delle cattive qualità. Soffre anche delle siccità regolari che bruciano i raccolti. I problemi sono particolarmente importanti nel settore dei prodotti lattieri, così come nella produzione di patate. Alcune opportunità sono ad afferrare in questi settori dunque.
Le importazioni algerine di medicine passano da 235.29 milioni di dollari al primo trimestre 2005 a 336.34 milioni di dollari durano lo stesso periodo di 2006. Le importazioni di latte e prodotti lattieri caseari questo cessano di crescere (15%). I ribassi riguardano i cereali, semolino e farina (3.33%) e soprattutto la carne (71%)! Con 1.09 miliardo di dollari, la Francia resta, il primo fornitore dell'Algeria durante il primo trimestre 2006 (fig. 4), seguita dall'Italia con 449 milioni di dollari e della Cina con 342 milioni di dollari. Questa situazione significa che la struttura delle importazioni algerine resta ancora inquietante poiché dipende sempre del mercato internazionale.

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