Presidente autoritario, ministri neofascisti, tifosi razzisti

Il Presidente del Consiglio Berlusconi è sempre più preda di un delirio da autoritarismo: cerca in modo premeditato di svuotare il ruolo del Parlamento, togliendogli la possibilità di esercitare il controllo di bilancio ed impedendogli di intervenire sui provvedimenti, governando solo per decreti legge (che la Costituzione ammette solo in casi di urgenza); mette sempre più il bavaglio all’informazione , come vuol fare con la nuova legge sulle intercettazioni; cerca di sottomettere i Pubblici Ministeri al potere politico, come vuol fare con la riforma del sistema giudiziario. Sempre più risponde con il “me ne frego” di mussoliniana memoria.
Ministri neofascisti come La Russa, che insieme al sindaco di Roma Alemanno elogiano la Repubblica di Salò. Farei un torto alla mia coscienza – dice La Russa – se non ricordassi che altri militari in divisa, come quelli della Nembo dell'esercito della Rsi, …………combatterono credendo nella difesa della patria, opponendosi nei mesi successivi allo sbarco degli anglo-americani e meritando quindi il rispetto……. di tutti coloro che guardano con obiettività alla storia d'Italia”.
E Alemanno parla di italiani civili e militari che “per primi eroicamente cominciarono la lotta di liberazione della nostra patria”, dopo l'armistizio di Cassibile.
Un partito di governo, la Lega Nord, che sempre più mostra la faccia del razzismo, in ogni occasione ed in ogni legge, dove trova sempre il modo di accanirsi contro gli stranieri per motivazioni spesso di chiaro contenuto xenofobo. L’ultima conferma viene dagli elogi alla scomparso Heider, leader della destra razzista in Austria, definito “patriota” dal sindaco di Verona Flavio Tosi.
In questo clima da dittatura dolce, realizzata senza apparenti strappi, ma con provvedimenti continui, uno dopo l’altro, è fin troppo evidente dove tragga alimento l’odio razzista sempre più espresso negli stadi italiani, ma dall’altra sera, anche in uno stadio straniero, a Sofia, durante l’incontro di calcio Bulgaria-Italia. Cinque italiani sono in stato di fermo dopo i disordini scoppiati prima e durante la partita: i cinque tifosi sono stati fermati per “vilipendio alla bandiera” bulgara, riferiscono fonti diplomatiche. A motivazione della rissa uno di loro ha spiegato: “Ce la prendiamo con quelli del Cska perché sono comunisti, noi invece siamo fascisti e siamo amici del Levski”. I cori dedicati al Duce sono poi continuati all’interno dello stadio. Non è molto rilevante il fatto che il Ministro La Russa sia dissociato. Come gli ha ricordato il suo ex camerata e leader della Destra, Francesco Storace, i cori di quel un gruppo di ragazzi a Sofia sono esattamente simili a quelli che intonava anche lui quando era giovane come loro. Suscitano poi molte perplessità le dichiarazioni rilasciate dal direttore dell'Osservatorio del Vicinale, per forza di cose vicino a La Russa e Maroni, che ha sostenuto che “i cori inneggianti al duce e i saluti fascisti non sono un reato in Bulgaria “.
Questi sono gli effetti del regime autoritario che si sta costruendo in Italia. Mi auguro che gli Italiani inizino finalmente ad accorgersene e ritrovino lo sdegno necessario per protestare in massa prima che sia troppo tardi. Vengano intanto in moltissimi a firmare per il referendum abrogativo sul Lodo Alfano. Sia questo il primo sintomo da cui parta una opposizione dura e ferma per mandare a casa un governo sempre più neofascista.

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