POVERO WALTER

Walter Veltroni ormai fa tenerezza. Per esempio, proprio lui che non è neppure più molto sicuro di restare ancora per qualche mese alla guida del PD (il “Corriere” certifica che nel partito ci sono ormai 18 gruppi contrapposti) è già arrivato a sentenziare che non gli va bene che Berlusconi diventi eventualmente presidente della Repubblica nel 2013. Benedetto uomo, ma non ha altri motivi di preoccupazione che prendersela quotidianamente con il Cavaliere? Comincio a pensare che gli attacchi di Veltroni siano per Berlusconi un balsamo ricostituente: più il Walter deperisce più il Berlusca è giovane e pimpante. Che sottobanco ci sia un accordo tra i due? Anche perché a distruggere il povero Walter ci si mette ogni giorno anche Di Pietro. La scorsa settimana mi è capitato di sostituire un collega in commissione giustizia ed ho ascoltato per mezzo pomeriggio proprio l’on.le Antonio Di Pietro lui medesimo in una giornata in cui era letteralmente scatenato. Uno spettacolo da blob, peccato che la seduta non potesse essere messa in onda a Paperissima. Certo, poi, che la politica non la si fa con la grammatica ma con le idee e degno di rispetto è anche l’illetterato o chi non ha potuto studiare, ma mi chiedo sempre più spesso chi a Di Pietro abbia mai conferito una laurea: ad un certo punto il Tonino nazionale si è auto-ingarbugliato in una sintassi così contorta che mezza commissione – opposizione compresa – doveva trattenersi dal ridere quasi con le lacrime agli occhi.

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