Italiani nel Mondo: l’Italia non e’ piu’ il nostro Paese

Con i tagli apportati all’ estero con la finanziaria si sta andando verso un futuro economicamente autolesionista. Sia fatta la vostra volonta’ …

Questa legislatura, ha dato un chiaro messaggio ai 60 milioni di italici sparsi per il mondo, la crisi mondiale economica ci forza a tagliare. Badate bene che quando dico legislatura non dico governo, noi cittadini spesso dimentichiamo per partito preso che in democrazia chi legifera e’ l’ intero organico istituzionale, parlamento, corte costituzionale, commissioni . Il governo e’ solo un indiretto delegato. Meno fondi destinati all’ estero significa automaticamente meno esport, in un futuro non troppo lontano ne soffrira’ il Made in Italy e con esso il PIL. Con un sistema economico alla deriva, non tenere in considerazione il potenziale italiani all’ estero e’ un errore elementare. Datemi due ragioni perche’ milioni di italiani nel mondo dovrebbero volare CAI , quando si sa che la nuova compagnia non potra’ mai competere con le compagnie a basso costo ? Una sola ragione del perche’ dovremmo continuare a mangiare “ italiano “ quando i prezzi all’ estero sono tre volte superiori a quelli nazionali ? Non e’ piu’ il nostro Paese ! Se un padre disereda un figlio, pretenterete che questi lo chiami ancora papa’? “ Meno scuole all’ estero significa meno palati da rieducare, meno tricolore da sventolare, meno calcio da vedere in TV, quest’ ultimo punto potrebbe finalmente risolvere il problema decennale dell’ oscuramento Rai all’ estero. Meno servizi alimentera’ notevolmente il malcontento tra le comunita’ con le conseguenti maledizioni, questo lo dico a coloro che credono ancora nella scaramanzia. Il problema non e’ solo economico, ma anche e’ sopratutto culturale. Non dimentichiamo che nell’ animo di molti migranti di prima e seconda generazione è vivo ancora il risentimento di essere stati forzati di lasciare la madre patria. L’ unico modo per porvi rimedio sarebbe riavvicinare l’ italiano all’estero all’ italiamismo ( Madre Patria ) e non allontarlo o ghettizzarlo, come si e’ voluto fare anche , forse in buona fede, con l’ istituzioni delle circosrizioni estero. Consentitemi di ritornare ancora sul voto all’ estero, con questa mia ennesima osservazione, se il voto per posta si e’ verificato un fallimento e’ dovuto al fatto, che la macchina burocratica non ha funzionato. L’ iscrizione all’ AIRE ( registro elettorale all’ estero ) andava rinnovata ogni anno.a partire dal 2001. Una disattenzione questa anche da parte di chi si e’ “ fatto “ padre del voto all’ estero. Oggi non staremmo qui a parlare di senatori furfanti ed imbroglioni o di incostituzionalita’ della legge. Gli eletti all’ estero “mangiano solo sordi “ questo slogan sembra essere stampato giornalmente su le varie testate di stampa italiana all’ estero. Io invece resto del parere che occorra piu’ monitoraggio da parte delle comunita’, spronarli e interpellarli di piu’, dopotutto sono dei semplici comuni mortali con difetti e pregi.

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