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Malpensa centro nevralgico dei trasporti nazionali

''Ribadire l'importanza dell'aeroporto di Malpensa quale centro nevralgico dei collegamenti nazionali, sia per la sua strategica posizione geografica quale «ponte verso l'Europa», sia quale punto di riferimento naturale e necessario per l'aerea maggiormente produttiva del Paese. Tale constatazione trova ampi riferimenti nei dati economici relativi al traffico aereo dell'aeroporto di Malpensa''. Lo ha dichiarato, in aula, il senatore della Lega Nord, Roberto Mura intervenendo nel dibattito sulla situazione di Alitalia. Secondo il senatore della Lega ''il taglio di una fitta rete di collegamenti aerei intercontinentali ed anche di medio e corto raggio sull'hub di Malpensa a vantaggio di Fiumicino, giudicato dal Governo Prodi indispensabile per rilanciare la compagnia aerea nazionale, non solo ha confermato che il Nord è una risorsa importantissima per il Paese, ma ha anche evidenziato che qualsiasi compagnia di bandiera non ha possibilità di risanamento e di sviluppo senza l'aeroporto di Malpensa''. Da una proiezione dei dati disponibili, ha rilevato Mura, la scelta di ridimensionare l'hub di Malpensa ''ha comportato, per la stessa compagnia aerea nazionale, ingenti perdite in termini di minori ricavi, con negative ripercussioni anche sulla riduzione dei passeggeri''. Mura ha ricordato come all' epoca della presentazione del piano industriale di Alitalia, ''le previsioni indicavano che meno di un terzo dei viaggiatori del Nord Italia avrebbe accettato di essere dirottato sullo scalo di Roma – Fiumicino, con una perdita di circa 7 milioni di passeggeri che si sarebbero indirizzati verso altri vettori aerei'', e inoltre ''la società di gestione aeroportuale avrebbe assistito ad una riduzione dei proventi pari a 70 milioni di euro l'anno, con rischi di esuberi per circa 1.200 unità. Attualmente, tutti i dati confermano quanto annunciato nelle previsioni. Lo scalo milanese si trova ad affrontare, ad oggi, una perdita annuale del 31 per cento dei passeggeri, quasi esclusivamente a vantaggio degli altri scali europei, dal momento che l'aeroporto di Fiumicino è cresciuto solo dell'11 per cento''. Se, come previsto dalla proposta Air France nelle trattative con il passato Governo Prodi, Fiumicino fosse stato trasformato nel principale, se non unico, scalo internazionale per l'intero Paese, ''la perdita stimata sarebbe stata di circa 7 milioni di passeggeri l'anno. Il danno, per la sola Regione Lombardia – ha concluso Roberto Mura – considerando l'intero indotto produttivo connesso al traffico aereo su Malpensa, è stimato in 15 miliardi di euro annui''.

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