“Vediamo con dispiacere un Veltroni in decadenza, ma al momento non c'è alcuna condizione per un dialogo sereno. Speravamo anche noi in una normalizzazione dei rapporti”. Così il reggente di An e ministro della Difesa, Ignazio La Russa, oggi a Milano per la presentazione della Festa della Libertà del Pdl, ha commentato la rottura del dialogo con il Pd dopo lo scambio di accuse tra Veltroni e Berlusconi.
Sempre riferendosi al segretario del Partito democratico, La Russa ha aggiunto: “Lo capisco, è intrappolato. Da una parte ha Di Pietro, dall'altra il suo partito che mal lo sopporta e uno strano rapporto con il precedente presidente del Consiglio. Ora si è messo a fare l'antifascista in stile anni Sessanta, ma è un ruolo che non gli si addice visto che da sindaco fece gesti come quello di premiare la famiglia Mattei”.
“Nessuna polemica con Fini. Bene l'affetto della gente”.
Ieri il ministro della Difesa ha partecipato al raduno dei Marinai a Reggio Calabria con il presidente della Camera, Gianfranco Fini, definendo l'evento “estremamente emozionante, anche sotto il profilo personale. E' stata un'autentica emozione fare la sfilata su un mezzo anfibio della Marina Militare italiana, seduto dietro al presidente della Camera Gianfranco Fini, che però è anche il mio presidente e il mio leader”.
“Vedere l'affetto – ha proseguito La Russa – che gli hanno tributato con me vicino è stato bello. Un'emozione doppiamente bella, completata dal fatto che a riceverci c'era un nostro comune amico che è il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Scopelliti. Si è unita una dimensione istituzionale e patriottica, ad una soddisfazione, più personale: quella di raccogliere assieme al presidente della Camera dei Deputati, l'affetto e gli applausi rivolti a Gianfranco Fini ed a me”. “Questo fa giustizia – ha concluso – di tante cose scritte in questo periodo: le polemiche tra me e Fini. Sarebbe bastato, invece, venire qui, oggi, per capire”.