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Alitalia, da non sottovalutare la cordata dei dipendenti a priori…

“ al dil a’ delle strumentalizzazioni politiche da destra e manca, bisogna chiedersi se si voglia realmente salvare la compagnia di bandiera o continuare a danzare intorno ad una carcassa disossata”

Alitalia, lasciate che siano i dipendenti a gestirla….

Le aspettative per la compagnia di bandiera sono pressapoco nulle e si andra’ verso il fallimento. Fallimento significa “molto probabilmente “ mettere in cassa integrazione 20 mila famiglie. Ma c’e’ poi stata realmemnte la famosa cordata italiana ? Personalmente ho i miei dubbi.. Berlusconi ha inscenato per motivi elettorali frettolosamente una cordata, secondo me inesistente e vistosi con le spalle al muro ha deciso di regalarla ad una decina di imprenditori italiani, addossando i debiti ai contribuenti italiani. Ormai e’ convinzione di tutti che sia stato un errore abbandonare le trattative con Air France. Se l’ alternativa CAI non c’e’, perche’ non regalarla ai 20 mila dipendenti ? Avranno dei risparmi ? Facciano delle collette e riempino i serbatoi. Adesso scherzi a parte, una sua nazionalizzazione non e’ prevista dai regolamenti europei ma nessuno puo’ proibire a 20 mila dipendenti di formare la loro di cordata. Visto che questi signori , direttamente o indirettamente sono responsabili del fallimento e non si rendono conto che a pagare la loro cassa integrazione saranno il lori figli ( questa prima parte e stata gia’ pubblicata domenica 21 09 2008 su politicamentecorretto)

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Le ali a chi lavora ? Perche’ no ! Potrebbe essere la tanto sperata alternativa al fallimento. Lasciate che anche i dipenndenti entrino nella gestione CAI; responsabilizzandosi ancor di piu’. Un iniziativa da non sottovalutare a priori, come ha fatto il governo e parte della stampa nazionale. Il “leggittimo “ sospetto da parte di molti, che il progetto CAI rappresentasse una sventita dell’ Alitalia non e’ del tutto indondato. Dimostrato dal fatto che gli imprenditori italiani “accordatosi” avrebberero solo ereditato, parte buona della compagnia. Va anche detto che da 2 settimane la stragrante maggioranza del personale Alitalia, si e’ vista bombardata da una seria di ricatti, come: “ prendere o lasciare” , la CAI e’ l’unica alternativa”, “se la compagnia dovesse fallire sarebbe tutta colpa vostra” Coloro che hanno seguito con accuratezza le trattative con Air France e la successiva rottura , sanno che non sono stati i sindacati i solo colpevoli, ma principalmente la promessa fatta in campagna elettorale di una futura cordata italiana

Sotto questo aspetto, il timore dei piloti che queste pressioni potessero incidere sulla sicurezza dei voli, non andrebbe del tutto trascurato, prima o dopo la salvezza. Aldila’ delle strumentazzazioni politiche, da destra e manca, bisogna chiederci se realmente si voglia salvare la compagnia o continuare a dannzare intorno ad una carcassa disossata ?

Che sia la politica in primis a prenderne atto, e riconsiderare responsabilmente, altre alternative fattibile invece di incolparsi a vicenda Colpe che come di consuetudine politica cadrebbero sui contribuenti e sul futuro economico del Paese. Stanotte “so”* fatto un sogno stano, mi trovavo tra una folla ed in prima linea c’erano gli eletti all’ estero, capitanati da Mirko Tremaglia, davanti a noi sulla linea di partenza 10 “ cavallieri “ su cavalli bianchi alati e noi li ad incitarli a partire, andate, correte, salvatela ! Al momento che l’ex ministro per gli italiani nel mondo si preparava a dare il via ho aperto …gli occhi.

* non e’ un errore di battitura ma una semplice licenza poetica

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