Il Parlamento siciliano cancella una norma: ora chi non paga le tasse può ottenere agevolazioni contributive

Il Parlamento siciliano ha cancellato una norma che non concedeva agevolazioni contributive della Regione a coloro che non pagavano le tasse o i contributi previdenziali. “I contributi concessi a qualsiasi titolo dalla Regione – recitava la norma – sono revocati qualora sia accertata a carico dei soggetti beneficiari, evasione fiscale o contributiva”.

Questa norma avrebbe dovuto, e voluto, incoraggiare il rispetto della legge, evitando di premiare quelli che non pagano le tasse e non versano i contributi ai lavoratori. Non si trattava cioè di una punizione ma di uno strumento che mirava a disincentivare una vecchia piaga, purulenta nel Sud, e causa di molte conseguenze: la prima delle quali, è l’aumento delle tasse a carico di chi le paga. Quando le risorse non ci sono, infatti, quale altro strumento può essere adottato se non l’aumento di tasse ed imposte?

Se non si combatte l’evasione fiscale, a pagare saranno sempre i soliti, e cioè i lavoratori subordinati e quelli che, pur facendo altro, sono in regola con il fisco.

La lotta all’evasione non stava dentro la norma, ci stava una regola di decenza che vietava di premiare chi evade. Ebbene, l’Assemblea regionale l’ha cancellata con il dissenso (in Commissione) dell’opposizione, che avrebbe voluto vietare la premialità a coloro che vengono giudicati evasori fiscali in via definitiva.

Insomma, solo dopo l’espletamento di tutti i gradi di giudizio, si sarebbe potuto inibitre l’accesso ai contributi. La qualcosa è già meglio, anche se non affronta l’argomento centrale, che è il contributo a chi non paga le tasse. E’ inutile girarci attorno, quando la Guardia di Finanza svolge accertamenti e scopre l’evasione fiscale o contributiva macroscopica, almeno una sospensione delle agevolazioni dovrebbe scattare.

E’ diseducativo premiare chi non fa il suo dovere di cittadino e non rispetta le leggi.

La Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa aveva chiesto la cancellazione della norma. Il segretario regionale del Cna, Mario Filippello, ha detto a Repubblica che “la norma non va né discussa né modificata, ma integralmente cancellata”. E’ impensabile, ha aggiunto, che una semplice multa non pagata impedisca di ricevere i contributi regionali.

Il relatore dell’emendamento che ha deciso la cancellazione, il deputato Udc Riccardo Savona, presidente della Commissione bilancio dell’Ars, ha osservato che “non sempre il mancato pagamento dei contributi previdenziali è colpa delle imprese”.

La maggioranza dell’Assemblea gli ha dato ragione, l’opposizione gli ha dato torto fino a un certo punto. E invece che razionalizzare la norma, apportando delle modifiche opportune, si è arrivata allla sua cancellazione, con il risultato che chi non paga le tasse viene premiato.

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