Sen. Giuseppe Astore
Egr. Presidente,
mi rivolgo a lei con una lettera perche’, fino ad ora, non ho mai avuto l’opportunita’ di farlo in Parlamento, alla sua presenza, per parlarle della ricostruzione post terremoto nella mia regione. La comunità molisana colpita dal tragico evento del 31.10.2002, la ringrazia per la sensibilità e la vicinanza dimostrata anche in questa occasione, sentimenti che possono aiutare a lenire la sofferenza profonda che accompagnerà questa comunità ancora per alcune generazioni . Così come ho avuto modo di sottolineare in passato, il dolore non deve diventare motivo di strumentalizzazione e per questo rivolgo a lei alcune riflessioni a voce alta. Inauguriamo la nuova scuola di S. Giuliano, una di quelle strutture grandi (forse anche troppo), moderne, sicure in cui ogni bimbo vorrebbe studiare. Ma questa scuola, in cui opera un personale fantastico, al quale va il nostro sincero ringraziamento perchè si è accollato il difficile compito di ricostruire la speranza e la fiducia nelle nuove generazioni, è minacciata dai tagli del ministro all’Istruzione Gelmini e dallo spopolamento che continua a flagellare queste terre. Fu detto che con i fondi della solidarietà si sarebbero dovuti ricostruire gli edifici e permettere agli abitanti di restare nei luoghi natii. Ebbene, Caro Presidente , così non è stato, nonostante una massa ingente di denaro (circa 700 mln di euro) sia giunta in questa area, grazie alla sua attenzione e a quella dell’esecutivo Prodi. Ricordo ancora le battaglie in Aula e nei vari ministeri per risolvere l’intricata matassa delle ordinanze sovrapposte negli anni sulle sospensioni dei tributi, per rendere esigibile il mutuo per lo stanziamento 2006, per assicurare 95 mln nel 2007 e addirittura 275 mln nel 2008: un vero e proprio miracolo, questo, compiuto dall’allora ministro Antonio Di Pietro, con il contributo della delegazione parlamentare, che ha permesso di assicurare le necessarie risorse per completare tutta la ricostruzione nel paese simbolo del terremoto S. Giuliano di Puglia e finanziare gli interventi delle classi ’A’ ed altro (finanziaria 2007) , in tutti i comuni del Cratere. Ma soprattutto, è in questa fase che furono finalmente fissate le priorità degli interventi e quindi gli impegni delle risorse, mettendo fine ad un vero e proprio mercato clientelare. Uso parole forti perchè una sciagurata e spregiudicata gestione dei fondi ha utilizzato l’emergenza per procurare fortune elettorali, che sono puntualmente arrivate a spese della comunità nazionale e dello sviluppo locale. A sei anni dalla calamità, però, dobbiamo rilevare che il 90% delle famiglie sfrattate è ancora senza casa, la popolazione residente diminuisce, lo sviluppo economico non c’è e la speranza si dissolve. La prego di non giudicare le mie affermazioni come un attacco politico, ma la constatazione di ciò che è sotto gli occhi di tutti. Come pure è noto che il decreto Tremonti sull’Ici di giugno scorso ha anticipato di sei mesi, senza porsi alcuno scrupolo, la fine della sospensione dei tributi e contributi per le aziende e per i lavoratori del Cratere, e parzialmente per tutta la provincia di Campobasso, creando un danno economico ma anche un vuoto normativo. Così come l'ho “gridato” con Prodi, mi permetto di fare altrettanto con Lei perché anche a noi spetta la pari dignità riconosciuta ad altri cittadini che si sono trovati alle prese con le calamità naturali. C’è bisogno di altri finanziamenti per completare ovunque la ricostruzione, e in primis nei centri piu’ colpiti, fissando come limite temporale massimo il 2011. Ma prima dei nuovi fondi è necessario, urgente e inderogabile un provvedimento che abbatta il 50% delle somme non pagate dalle imprese e dai lavoratori e rateizzi in più anni la restituzione della quota restante, nelle forme che Lei aveva fissato in una delle sue prime ordinanze. Infine, come ho accennato, bisogna occuparsi dello sviluppo, magari con un nuovo art.15 questa volta, finalmente, riservato solo ai 14 comuni molisani, più i due pugliesi , che hanno subito più danni. Un progetto speciale per le aree interne del cosiddetto cratere, concertato dal basso, con fondi e obiettivi certi. La comunita’ nazionale ha un debito morale verso questa terra perché non siamo stati capaci di tutelare quei 27 bambini e la loro maestra. Ora il nostro dovere e’ quello di occuparci dei loro fratelli, dei loro genitori e di tutti i terremotati molisani, assicurandogli un futuro nella loro terra martoriata. Sarebbe questo il miracolo dei bambini di S. Giuliano. Su questi temi Il Parlamento e il Governo devono lavorare insieme, al di sopra delle posizioni dei partiti e delle schermaglie tra le persone. Nell’augurio che saprà difendere le giuste rivendicazioni dei cittadini, per di più, del suo collegio elettivo, le porgo i piu’
Cordiali saluti
Campobasso, 16 Settembre 2008
Sen. Giuseppe Astore