Tra i trenta e i trentacinque milioni di spettatori. E' questa la cifra tonda raggiunta dalla proiezione del docufilm “Zero, inchiesta sull'11 settembre” mandata in onda su 1TV, la rete ammiraglia del servizio pubblico radiotelevisivo russo che ha dedicato alla serata tutto il prime time del 12 settembre. Esattamente dalle 21:15 ben oltre la mezzanotte.
Un grandissimo successo per il film realizzato dal parlamentare europeo indipendente Giulietto Chiesa, soprattutto alla luce del grave ostracismo riscontrato in fase distributiva sul piano nazionale. Il documentario, al quale hanno preso parte attori del calibro di Dario Fò e Moni Ovadia, è stato accompagnato da uno straordinario dibattito televisivo, caratterizzato dalla presenza di numerosi esperti.
Sotto la conduzione del noto giornalista Alexander Gordon, si è discusso animatamente delle ormai note ombre emerse nella ricostruzione ufficiale degli attentati dell'11 settembre 2001 effettuata dal governo degli Stati Uniti d'America. Due fazioni contrapposte hanno espresso dubbi e considerazioni sull'eventualità che l'attacco avesse o meno regie e complicità interne. Il Gen.Leonid Ivashov, capo di stato maggiore dell'esercito russo ai tempi dell'attentato, ha suggerito l'ipotesi di una nutrita collaborazione di “gruppi di servizi” divise in squadre operative. Il giornalista francese Thierry Messain, autore tra l'altro de “L'incredibile menzogna” e “Pentagate”, ha usato toni forti: “Gli stessi personaggi che hanno portato la guerra in Medio Oriente – ha raccontato il reporter costretto da minacce di morte all'esilio in Siria dopo il cambio alla presidenza francese – sono esattamente coloro che hanno organizzato l'11 settembre”. Al dibattito ha partecipato naturalmente anche Giulietto Chiesa che, oltre a spiegare le ragioni della sua inchiesta, ha ringraziato tutti coloro che hanno finanziato dal basso la produzione del film garantendone la realizzazione.
Giorni comunque di grande intensità per il gruppo Zero e per lo stesso giornalista piemontese. L'omonimo libro inchiesta “Zero, perchè la versione ufficiale è un falso” tradotto in russo dalla casa editrice Tribuna è stata prima consegnato personalmente al presidente Medvedev nel teatro Oktrabre di Mosca e successivamente a Vladimir Putin a Valdai nel corso di un convegno di geopolitica.
Il Cremlino ha tenuto a precisare che lo spazio dedicato all'accurata discussione degli attentati dell'11 settembre non corrisponde ad alcuna presa di posizione ufficiale. Quello che è certo è che i venti della guerra fredda, dopo il conflitto in Ossezia del Sud avallato tacitamente dagli Usa, hanno risvegliato senza troppe remore l'orso russo dal letargo.