di Filippo Giannini
Sempre in memoria del “Male assoluto”
Un buon amico, Francesco, mi scrisse qualche giorno fa una lettera nella quale, fra l’altro, mi ricordava: . Tristi considerazioni, anche perché è verità.
Ovviamente questa breve premessa per entrare nell’argomento che molti lettori avranno intuito: le ultime allucinanti dichiarazioni di Gianfranco Fini, dichiarazioni espresse dinnanzi ad una platea di giovani (moltissimi in camicia nera. Perché?) i quali, così almeno mi è sembrato, ad ascoltare quelle parole, erano sbigottiti.
Il percorso di questo individuo la cui taratura morale è ben comprensibile conoscendo il percorso, i giuramenti fatti su bare, gli impegni solennemente assunti, tutto poi azzerato di fronte all’ambizione più sfrenata nella quale ha coinvolto persone che credevano in lui. Egli passa su tutto, infanga tutto, tutto stritola pur di giungere ai suoi obiettivi.
Già da anni ho tanto scritto di lui (e su coloro che gli sono accanto), ma questa volta mi voglio soffermare su un punto del suo discorso pronunciato alla festa nazionale di Azione Giovani di A.N.. E principalmente nella frase: .
Capisco che per molti di “Noi” queste parole smuovono un senso d’ira, anche perché (e questo stato di fatto è per nostra colpa) siamo nell’impossibilità di contestare simili mostruosità dato che non disponiamo di mezzi di comunicazione. Tuttavia sono spinto a controbattere su questo foglio quelle mascalzonate. Nella sua immoralità Gianfranco Fini è molto intelligente ed ha saputo valutare bene i tempi dei suoi interventi. Prima ha saputo ammaliare Giorgio Almirante, poi ha giurato che sarebbe stato l’artefice del Fascismo del XXI secolo, poi ha sfruttato la buona fede di coloro che mai avrebbero sospettato una tale diabolica meschinità morale, dette luogo all’operazione Fiuggi; operazione ben riuscita solo perché il mondo intero ha perso quel pur minimo senso dell’onore e della dignità. Io, forse più imbecille che ingenuo, scrissi che mi sarei aspettato che in quel Congresso del gennaio 1995, di fronte a quelle proposte di condanne senza appello, l’intera platea si fosse alzata indignata e lasciati soli, nella loro miseria, gli artefici di quella manovra di stile badogliano. Invece nulla, a parte pochi, tutti seguirono la svolta verso l’antifascismo. Che viltà!
Prima di entrare in argomento, per misurare l’entità del voltafaccia finiano, voglio ricordare quel messaggio che il Fini inviò agli ex Marò della Decima il 7 maggio 1992: .
Gianfranco Fini
Simili anomalie morali potrebbero trovare spazio solo in una mente soggetta a patologie psichiche, oppure in un essere predisposto al carcere perché la sua ambizione è tanto sfrenata da risultare un pericolo per il prossimo. E’ inconcepibile, infatti, che un essere normale, al quale posso pure riconoscere il diritto di cambiare opinione, ma non quello di non giustificare, dinanzi al prossimo, i motivi che lo hanno indotto a così drastica riposizionamento di campo.
E c’è gente che lo segue!!!
Come si può sostenere che coloro che offrirono la loro vita per continuare a combattere dalla parte dove la guerra era iniziata, erano dalla parte sbagliata?
Come si può sostenere che coloro che si opposero alle orde barbariche marocchine o senegalesi che violentavano bambini, donne, vecchi e vecchie, erano dalla parte sbagliata?
Come si può sostenere che i combattenti che difesero le città europee da programmati attacchi terroristici dal cielo per piegare la resistenza di un popolo e vincere in tal modo le guerre, erano dalla parte sbagliata?
Come si può sostenere che chi combatté contro i fuorilegge (così erano classificati dalle Convenzioni di guerra del periodo) che sparavano contro il LEGITTIMO COMBATTENTE, per poi fuggire camuffandosi fra i civili, così agendo per promuovere le previste rappresaglie, era dalla parte sbagliata?
Come si può sostenere che coloro che combatterono contro le barbarie titine e le loro azioni di infoibamento, erano dalla parte sbagliata?
Come si può sostenere che chi combatté contro i barbari d’oltre Atlantico autori di guerre di sapore gangsteristico, venuti nel nostro continente per proseguirne l’opera, era dalla parte sbagliata?
Come si può sostenere che coloro che combatterono contro i popoli plutocratici, liberali e liberisti, fautori dello strozzinaggio bancario sempre in onore del dio dollaro, erano dalla parte sbagliata?
Come si può sostenere che coloro che combatterono contro i nemici dell’unico Regime che aveva portato progresso sociale, erano dalla parte sbagliata?
Come si può sostenere che coloro che difesero col sangue i valori della socializzazione erano dalla parte sbagliata?
Come si può sostenere che chi combatté contro coloro che volevano distruggere l’economia europea portando le Am-lire, erano dalla parte sbagliata?
Come si può sostenere che chi si oppose alla barbarie proveniente da Est portatrice di una ideologia che oggi centinaia di milioni di persone maledice, era dalla parte sbagliata?
Come si può sostenere che il combattente che si opponeva a coloro che ci avrebbero umiliato costringendoci a firmare un Trattato di pace di tale iniquità come da secoli non era stato più proposto, era dalla parte sbagliata?
Come è possibile sostenere che chi combatté contro una genia di gangsters, i quali approfittando della propria forza, aggrediva (e aggredisce) povere popolazioni con l’intento di strappar loro le uniche ricchezze, era dalla parte sbagliata?
Infine, ma non ultimo, come si può sostenere che coloro che combatterono per opporsi a quei barbari che scesero in campo per imporci la loro sotto-specie di civiltà, frutto di rapine, violenze, immoralità, stupidità, strozzinaggio, erano dalla parte sbagliata?
Per quanto sopra ritengo che solo Gianfranco Fini e i suoi accoliti si trovano nella parte sbagliata.
Invio a tutti, specialmente ai giovani, un appello: NON TRADITE ANCORA UNA VOLTA MUSSOLINI E GLI ALTRI MARTIRI CHE DETTERO LA VITA PER VOI. RIPROPONETE INVECE LE LORO IDEE CHE SONO VALIDE ANCOR OGGI. INFATTI QUESTO E’ IL MOTIVO PER CUI I GANGSTERS DI TURNO SI SONO INVENTATI I FINI.
Abbiate la forza, insieme a “Noi” di combatterli, non prestatevi al loro gioco, gioco tendente al raggiungimento delle loro ambizioni. Voi siete solo un mezzo per quello scopo.
E ricordate quanto il Sommo Poeta scrisse in merito ai traditori:
un peccatore, a guisa di maciulla,
sì che tre ne facea così dolenti.
(…)>.
,
disse ‘l maestro, “è Giuda Scariotto,
che ‘l capo ha dentro e fuor le gambe mena.
De li altri due c’hanno il capo di sotto,
quel che pende dal nero ceffo è Bruto:
vedi come si torce, e non fa motto!;
l’altro è Cassio, che par sì membruto>.