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“L’Italia si e’ dimenticata di noi?”

Questa e’ la domanda rivolta al Comites dai profughi italiani di Libia in Israele
alla luce del recente accordo di Berlusconi con Gheddafi

Gerusalemme, 10 settembre 2009

Il recente accordo di cooperazione ed amicizia firmato con la Libia, nell’ambito del quale l’Italia si impegna a versare allo stato nordafricano un risarcimento di cinque miliardi di dollari, rappresenta certamente una grandissima prova di maturita’ e responsabilita’ che pochi paesi con un passato coloniale hanno avuto il coraggio di assumersi.

Purtroppo l’accordo non tiene presenti i danni inferti dalla Libia ai profughi italiani negli anni successivi all’occupazione del paese maghrebino. La maggior parte degli italiani fuoriusciti dalla Libia fino al 1970 sono stati completamente espropriati dei loro beni, o per saccheggio o per confisca, e l’efferata violenza di quegli anni ha mietuto anche molte vittime, tra cui intere famiglie trucidate.

In particolare, tra gli italiani residenti in Israele vi sono molti profughi della Libia. “Parecchi connazionali, scappati da Tripoli e Bengasi abbandonando tutti i loro averi, si sono rivolti al Comites esprimendo il loro disappunto. Si sentono parte in causa in un accordo che invece li ignora completamente,” riferisce Beniamino Lazar, Presidente del Comitato degli Italiani Residenti all’Estero (Comites).

“Molte famiglie, inclusa la mia, hanno perso la casa e il lavoro e perfino la possibilita’ di tornare a piangere sulle tombe dei propri cari,” lamenta Raphael Barki, Segretario del Comites, egli stesso nato a Tripoli, riferendo che dove una volta c’era il cimitero ebraico di Tripoli, corre oggi la superstrada litoranea del capoluogo libico.

“Tragicamente, non solo l’accordo non tiene in considerazione il risarcimento dovuto dalla Libia ai cittadini italiani, ma prevede anche investimenti per un’autostrada costiera che attraversi tutto il paese, dall’Egitto alla Tunisia, incluso il lungomare tripolino, “ continua Barki.

Il Comites Israele si e’ fatto portavoce del disappunto degli italiani di origine libica residenti in Israele trasmettendo un comunicato al Presidente del Consiglio, On. Silvio Berlusconi attraverso S.E. Luigi Mattiolo, l’Ambasciatore d’Italia in Israele, che qualche settimana fa ha inaugurato il proprio mandato diplomatico a Tel Aviv.

Il comunicato disapprova il fatto che il governo italiano abbia accettato di firmare un trattato che ignora completamente le violenze e i danni subiti dalla comunita’ italiana ed ebraica in Libia, ed auspica che il governo italiano guidato da Berlusconi potra’ inserire nei programmi previsti dall’accordo con la Libia anche gli impegni che la controparte deve assumersi nei confronti dei danni arrecati ai profughi italiani.

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