Noi disponibili a confronto, ma vogliamo discutere un testo in Parlamento
E anche oggi abbiamo avuto l'ennesimo bluff sul federalismo. Il ministro Calderoli è ormai un mese che continua ad annunciare che il testo del governo è pronto, ma nessuno l'ha ancora visto. Tanto è che il Consiglio dei ministri, nonostante l'entusiasmo di autorevoli esponenti del Pdl, oggi non ha varato nessun testo.
Su una materia così importante che coinvolge aspetti delicati e decisivi per l'assetto e la vita del Paese non è possibile inseguire i Godot leghisti o della maggioranza, serve un confronto serio, su un testo preciso, nelle opportune sedi parlamentari.
Come Pd ci siamo dichiarati disponibili a un confronto per una riforma che tuteli tutti, anche le Regioni più deboli e che assicuri uguali diritti a tutti i cittadini. E' in grado il governo di assolvere a questo elementare compito? Mi aspetto al più presto una risposta affermativa.
La sensazione è che per il momento l'annuncio di oggi serva solo alla propaganda in salsa leghista, ad uso e consumo della prossima manifestazione di Bossi sul Po. La preoccupazione reale è che Bossi non solo non abbia alcun interesse per le Regioni del Sud, ma che col suo federalismo rischia di colpire i diritti fondamentali, a partire dalla salute e dall'istruzione, diritti che invece devono continuare ad essere garantiti al Sud come al Nord.
Nell'attesa del Godot di Calderoli l'unica cosa chiara è che esistono due diverse idee dell'Italia. La nostra: quella di un Paese unito che vuole garantire i diritti, attenta alla solidarietà nazionale e al buon andamento delle amministrazioni. E quella del centrodestra.
