Avanti così, sottosegretario Mantica. Gli italiani nel mondo sono con lei

di Ricky Filosa

Ho letto l'intervista del Corriere d'Italia (Germania) al sottosegretario agli Esteri con delega per gli italiani nel mondo, Alfredo Mantica. Parole sacrosante, quelle del senatore di Alleanza Nazionale. Il sottosegretario, ancora una volta, come già aveva fatto in altre occasioni (compresa l'intervista rilasciata a Italia chiama Italia), ha colpito nel segno: basta assistenzialismo, basta inutile retorica, inizia l'epoca del pragmatismo, dei fatti concreti. Era ora. L'augurio è che si cominci presto, prima possibile.

Soprattutto, un applauso a Mantica quando parla di Cgie e eletti all'estero: a che servono tutte e due le cose? In questa era così povera di quattrini, dove l'intero sistema Paese ha bisogno di stringere la cinghia e puntare allo stesso tempo alla crescita e allo sviluppo, perchè spendere in eccesso, quando invece si potrebbe razionalizzare e valorizzare ciò che davvero funziona?

Condivido pienamente le parole di Mantica, anche quando prende come punto di riferimento, per il cambio di rotta, il 2008, cioè l'inizio della seconda legislatura della storia italiana nella quale sono presenti in parlamento 18 rappresentanti degli italiani nel mondo. L'esperienza precedente, quella sotto il governo Prodi, è stata più che altro un rodaggio; e inoltre, Mantica l'ha spiegato bene, la situazione e gli equilibri erano assai diversi.

Invece ora si comincia a fare sul serio: è adesso che gli eletti all'estero dovranno dimostrare di avere davvero ragione di esistere, è adesso che il governo dovrà analizzare bene, con grande attenzione, tutto ciò che ruota attorno all'universo degli italiani nel mondo, a partire dal giro del fumo, come si dice. Cominciando, cioè, a capire dove e come vengono spese le risorse pubbliche: patronati, istituti di cultura, camere di commercio, e anche – perchè no – associazionismo. Questo senza far di tutta l'erba un fascio. E poi c'è la stampa italiana nel mondo, quella cartacea – che acchiappa milioni di euro ogni anno – e quella online – lasciata invece senza una lira, trascurata, quando è proprio su questa che un paese moderno dovrebbe puntare.

Sono tante le cose da fare e da rivedere. Speriamo che Mantica trovi il tempo per farlo. Allo stesso modo, gli eletti oltre confine si diano una svegliata, senza andare a piangere ogni volta da Frattini. Devono imparare a muoversi a 360 gradi, come Mantica suggerisce. Altrimenti, che ci stanno a fare in parlamento? Altrimenti bastava il Cgie.

Proprio il Consiglio Generale degli Italiani all'Estero, invece, così com'è non va, non ha senso: ed è ovvio leggere Schiavone – Pd Svizzera e consigliere Cgie – che critica Mantica. La paura di perdere la poltrona gioca sempre brutti scherzi.

Insomma, la strada scelta da questo governo è quella giusta: della retorica e dei luoghi comuni gli italiani nel mondo non sanno più che farsene. Avanti così, sottosegretario Mantica: gli italiani all'estero, quelli veri, sono con lei.

Ricky Filosa – Italia chiama Italia
*direttore Italia chiama Italia
www.italiachiamaitalia.com

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