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LA POLITICA DELL’ATTENZIONE

Di Giuseppe Li Puma

Aldo Di Biagio è alla sua prima esperienza parlamentare. Eletto nelle file del Pdl per la Circoscrizione Europa, non è come altri suoi colleghi eletti all’estero un peones della politica. Leggiamo la sua biografia tratta dal suo sito ufficiale.
«Sono nato a Roma il 23 dicembre 1964, sono sposato con Nevena e con lei ho tre figlie: Isabella, Beatrice e Maria Flavia. Dal 28 settembre 2007 sono Coordinatore Nazionale del C.T.I.M., Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo, e da sette anni responsabile del Coordinamento delle sedi estere del Patronato ENAS, Ente nazionale di assistenza sociale. Fin da giovanissimo mi sono impegnato nel sociale e nel volontariato. Dal 2003 sono socio fondatore della “Fondazione Nuova Italia”, associazione di volontariato impegnata per diffondere i valori della civiltà italiana, mediterranea ed europea e per affermare gli ideali della solidarietà; inoltre sono stato membro di un’Associazione fondata da Gianni Alemanno finalizzata all’invio di aiuti umanitari d’emergenza alle popolazioni dei Paesi in via di sviluppo. Sono un imprenditore nel settore dei trasporti e delle bioenergie. Ho promosso due Associazioni di impresa in Brasile nel settore bioenergetico e realizzato un’impresa per la produzione di Pelet in Bosnia. Dal 2001 al 2005, su incarico dell’allora Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, On. Gianni Alemanno, sono stato Capo Ufficio Rapporti Internazionali del suo Gabinetto. Cinque anni d’intenso lavoro, ma di grande soddisfazione nei quali ho avuto l’onore di coordinare gli organismi internazionali e l’attività istituzionale del Ministero. Sono stato quindi Consigliere del Ministro delle Politiche Agricole e Forestali per i rapporti con l’imprenditoria internazionale, per la promozione dell’agroalimentare italiano nel mondo, per la valorizzazione della ristorazione italiana all’estero, per la promozione delle candidature di cittadini italiani presso le Istituzioni comunitarie, per lo studio delle problematiche dell’agricoltura in sede INCE (Iniziativa Centro Europea)».
Con l’onorvole Di Biagio abbiamo una lunga frequentazione, ma questa volta, per questa intervista per Eureka, mi trovo leggermente spiazzato sulla forma che dovrò usare per rivolgergli le domande. Così alla fine rompo gli indugi, chiedendogli se preferisce usare una forma amichevole dandoci del tu o se preferisce la formalità. Buon giorno Onorevole . . . Aldo mi interrompe con un sorriso ricordandomi di essere, nonostante la carica, il vecchio amico di sempre e pertanto di proseguire la nostra intervista dandoci del tu.
Aldo ci siamo visti l’ultima volta a Verona in piena campagna elettorale in occasione del convegno dei Presidenti del C.T.I.M. d’Europa. Cosa è cambiato da quei giorni?
«Prima di tutto sono stato eletto – sorride – ed è stato per me un grande onore esser stato scelto tra coloro che rappresentano al Parlamento gli italiani residenti all’estero. Motivo per cui non mi sono fermato un attimo dalla conclusione della campagna elettorale ed ho cominciato immediatamente a lavorare per proporre provvedimenti necessari al miglioramento della condizione dei nostri connazionali».
Che eredità hai trovato dal precedente Governo in merito all’operato per gli italiani all’estero?
«Dai miei numerosi incontri con le comunità italiane residenti in Europa ho potuto constatare un generale sentimento di delusione nei confronti di coloro che ci hanno preceduto, ma, allo stesso tempo, anche di speranza per il futuro. Ed è mia intenzione non tradire quest’aspettativa».
Si ha la sensazione che gli italiani residenti all’estero siano serviti e servono per il voto e poi…abbandonati. Che ne pensi?
«Una sensazione che nasce proprio dall’attività svolta all’estero dallo scorso Governo, ma che faremo in modo di trasformare in un sentimento di orgoglio nuovo per la Patria. Gli italiani residenti all’estero sono a tutti gli effetti i promotori ed i rappresentanti del “made in Italy”. Come, quindi, pensare che tale ricchezza possa essere abbandonata o messa da parte. E’ necessaria una “politica dell’attenzione” verso i nostri connazionali all’estero e su questo punto non mi stancherò mai di approfondire il mio impegno».
I tuoi progetti?
«Sto lavorando su diversi temi per rispondere a quelle che ho constatato essere le problematiche urgenti dei nostri connazionali. Purtroppo i tempi sono più lunghi di quanto vorrei, ma è importante che gli italiani residenti all’estero sappiano che stiamo lavorando per loro».
Per noi italiani che viviamo in Grecia, realtà diversa dal Belgio, dalla Germania ecc, in quanto meno numerosi non per questo italiani di serie B cosa ti proponi di fare?
«Non esistono italiani di serie A e di serie B e questo deve valere per coloro che vivono in Patria come per i connazionali residenti fuori dai confini italiani. Mio intento è quello di venirvi a trovare prima possibile per discutere insieme quali siano le esigenze più urgenti su cui lavorare. Nel frattempo sono comunque a disposizione di tutti i connazionali che vogliano farmi presente problematiche specifiche e suggerimenti per la loro risoluzione».
Qui c’è una gran voglia ed un grande spirito di aggregazione ma, da quel poco di tempo che vivo qui, oltre che sentire e leggere su Eureka i fatti e i disfatti del Comites non credo ci siano realtà volte a soddisfare l’esigenza sopra citata. Che suggerimento ti senti di darci?
«La riforma dei Comites potrebbe rispondere alla particolare situazione della realtà della comunità italiana residente in Grecia. Quella dell’associazionismo è una realtà indispensabile specie per le piccole comunità. Il desiderio di aggregazione – assolutamente condivisibile ed auspicabile dei nostri connazionali residenti in Grecia – deve poter fondare le sue aspettative su di una realtà comune che lavori efficacemente per la collettività. Non di meno, gli italiani residenti su territorio greco possono e devono identificare noi eletti in Europa come punti di riferimento. Questo è un mio personale auspicio».
Aldo vorrei poterti strappare una promessa che sarebbe quella di una tua visita in Atene per il mese di settembre . . .
«Una promessa che non mi è difficile fare ed un invito che accetto volentieri».

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