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La Grecia ed il Risiko dell’ energia

Di Gadiel Toaff, Direttore Generale di Epa-Thessaloniki e Epa-Thessalia

La Grecia è fortemente dipendente dal petrolio per la copertura delle sue necessità primarie di energia. Lo sviluppo del mercato del gas naturale è divenuto una scelta strategica del Governo solamente agli inizi degli anni 80’. Ancorché il Paese abbia posto le basi per una consistente crescita del consumo del gas, il petrolio rimarrà il combustibile dominante in Grecia finché le sue infrastrutture per il trasporto del gas non diverranno più integrate con il resto dell’Europa. Come detto, il gas naturale è stato soltanto di recente introdotto nel paniere dei combustibili utilizzati nel Paese ma, anche se non rappresenterà una delle porzioni più rilevanti della domanda, si prevede che il suo consumo totale crescerà di almeno quattro volte entro il 2020. Ciò come risultato della crescita economica del Paese, della disponibilità di gas sul mercato e degli indiscutibili vantaggi che questo combustibile presenta rispetto al petrolio. Il consumo del gas crescerà, in particolare, per i pianificati investimenti in centrali elettriche a ciclo combinato e per la spinta del settore residenziale e commerciale, la cui domanda crescerà di almeno 12 volte entro il 2020.
La generazione di energia elettrica attualmente si basa principalmente su combustibili fossili (lignite) che hanno contribuito largamente agli elevati parametri di emissioni di CO2 della Grecia. Significativi saranno quindi gli investimenti nei prossimi anni nelle infrastrutture del trasporto del gas che collegheranno la Grecia alla Turchia e quindi all’Italia. Ciò renderà possibile il passaggio dalla Grecia di gas iraniano, azero e russo che si aggiungerà a quello algerino, che già transita liquefatto verso il rigassificatore di Revythussa, ed ai 3,2 milioni di m3 di gas russo che arriva dalla Bulgaria. In questo modo il paese si integrerà maggiormente con il resto d’Europa e potrà tendere decisamente verso l’obiettivo che il governo si è posto ; di far sì che la Grecia diventi uno degli snodi principali per il trasporto del gas verso i Balcani e verso la parte meridionale del continente europeo.
Il gruppo Eni ha avuto l’ intuito di individuare già da molti anni le grandi potenzialità di sviluppo del mercato energetico ellenico ed ha investito i propri capitali per costituire , alla fine dagli anni 90, con la Depa, Società controllata dallo Stato ellenico al 65%, due società per la costruzione del sistema di distribuzione del gas naturale nella regione della Tessaglia e nella prefettura di Salonicco, di cui detiene la gestione operativa.
Una ulteriore integrazione della Grecia nel mercato internazionale del gas, che vede il Gruppo ENI protagonista, sarà data dal progetto russo/italiano “SOUTH STREAM” che pomperà gas russo attraverso il Mar Nero fino in Bulgaria prima di dividersi in due tronconi. Il primo seguirà la direttrice a nord ovest fino all’ Austria, mentre il secondo seguirà la direttrice a sud ovest fino al territorio italiano, attraversando la Grecia. L’ Eni sta ultimando gli studi di fattibilità e le relative valutazioni economiche, sulla base delle cui risultanze si potrà avere la conferma finale dell’ attuazione integrale o parziale dell’ intero progetto.
SOUTH STREAM si aggiungerà al progetto TAP (Trans Adriatic Pipeline) ed al progetto IGI POSEIDON. Il primo di essi, attraverso una pipeline di 520 Km collegata ad est con la Turchia, interconnetterà l’ attuale sistema di trasporto gas greco, non distante da Salonicco, per poi attraversare l’ Albania ed il mar Adriatico ed entrare finalmente nel territorio italiano vicino a Brindisi. TAP AG è una società mista detenuta con quote uguali da Statoil Hydro e il Gruppo Svizzero EGL . Il loro progetto dovrebbe essere operativo agli inizi del 2011.
Il secondo progetto è una joint venture fra la Depa e la Edison per la costruzione di un sistema che aprirà un corridoio per il trasporto del gas naturale dal Mar Caspio, attraverso la Turchia fino alla Grecia per poi collegare, mediante una pipeline offshore di 203 Km, l’ Epiro con la Puglia. Si prevede che il sistema divenga operativo nel 2012
Il gas trasportato dovrebbe provenire prevalentemente da giacimenti presenti in Azarbaijan.
Nei prossimi mesi si attende il bando di gara dal Ministero dello Sviluppo greco per tre nuove società di distribuzione verso altri territori del Paese e che, per il sistema energetico nazionale, potranno costituire delle ulteriori opportunità di sviluppo oltre che di investimento per le più importanti Società del settore. Tuttavia, i recenti avvenimenti in Georgia ed l’instabile quadro geopolitico degli stati dell’ ex Unione sovietica e della regione dei Balcani costituiscono però la principale incognita per la sicurezza delle forniture di gas in tutta l’Unione Europea nei prossimi anni.
Nel risiko del mercato internazionale di gas naturale vedremo, con ogni probabilità, prevalere quegli operatori che sapranno dotarsi di un portafoglio di approvvigionamento gas diversificato nelle sue fonti di provenienza e ben equilibrato con il gas naturale liquido trasportato via nave.

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