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A quattro anni dalla scomparsa di Baldoni

di Dario Cangelli Liguroni

26 agosto 2004 – 26 agosto 2008 sono quattro anni – 4 anni ormai – da quando Enzo Baldoni è scivolato via, in una delle sue tante avventure.
L'uomo di Amnesty, di Linus, di Emergency, di Nigrizia. Oggi, e meglio così, è anche il nome di una via.
Così scriveva lui stesso pochi giorni prima; «Si è parlato molto di morte in questi giorni: della morte serena di Zio Carlo, filosofo e yogi, che forse sapeva la data del suo trapasso. Guardando il cielo stellato ho pensato che magari morirò anch'io in Mesopotamia, e che non me ne importa un baffo, tutto fa parte di un gigantesco divertente minestrone cosmico, e tanto vale affidarsi al vento, a questa brezza fresca da occidente e al tepore della Terra che mi riscalda il culo. L'indispensabile culo che, finora, mi ha sempre accompagnato».

Lo ricordano gli amici sul suo sito-diario di Baghdad rimasto così com'era, al suo ultimo messaggio… in seguito solo un nuovo messaggio all'anno, per ricordarlo nel giorno della scomparsa – come avviene oggi http://it.wikipedia.org/wiki/Enzo_Baldoni e come un anno fa, aggiungo il link ad una canzone scritta per lui da Alessio Lega, cantautore ed amico

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