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Anche la Ue responsabile del caro prezzi

On. Fabio Ranieri

“In questi ultimi mesi abbiamo purtroppo assistito a un continuo caro prezzi, soprattutto nel sistema dell'agroalimentare, che rischia di mettere in ginocchio le famiglie gia' provate da un'inflazione galoppante e dal continuo rincaro dei beni energetici e dei combustibili. Una corsa al rialzo dei prezzi legata a diversi fattori, ma che trova negli errori della programmazione agricola europea il colpevole numero uno”. Lo dichiara il parlamentare della Lega Nord, Fabio Rainieri a proposito dei rincari registrati negli ultimi mesi per i beni di prima necessita' e gli alimentari. Secondo Rainieri, “c'e' un problema di speculazione, ed e' vero, come e' vero che – aggiunge – stiamo assistendo a un problema di produzione. Ma a trascinare in un vortice il nostro settore primario, il fiore all'occhiello che il mondo ci invidia e' stata la programmazione agricola europea. Una programmazione che si e' basata sulle eccedenze quando a tutti e' ben chiaro che il nostro sistema agricolo vive una grande crisi e una carenza di prodotti agricoli”.

“Una situazione acuita – secondo l'esponente della Lega – dall'introduzione delle limitazioni di produzione, che invece di risolvere i problemi li hanno creati. Uno su tutti quello del latte. Ma su una cosa e' necessario fare chiarezza: non sono certo le aziende agricole a guadagnarci da questa corsa al rialzo dei prezzi. Va, infatti, sottolineato che mai come oggi il primo e l'ultimo anello della filiera sono stati cosi' vicini”. Da una parte le stalle e i contadini costretti a fare i conti con l'aumento del gasolio, dei fertilizzanti, dei mangimi; dall'altra i consumatori che giorno dopo giorno vedono lievitare il prezzo dei generi alimentari. “Ma quel che piu' da' fastidio – prosegue Rainieri – e' che a crescere in maniera spesso ingiustificata sono quei generi alimentari di prima necessita' che al produttore vengono pagati sempre meno. È vero che viviamo in un sistema di cosiddetto libero mercato, ma e' anche vero che i rincari che si registrano tra il primo anello della filiera e il consumatore finale sono a dir poco incredibili e ingiustificati”. Se il rincaro da costo diretto e' pari a un +70 per cento, con un primo intermediario si sale a +132 per cento e con un secondo a +290 per cento. “Aumenti che ricadono pesantemente sulle spalle delle famiglie. Ecco perche' plaudo alle parole e agli interventi del ministro Zaia che vuole rilanciare i farmer market e invito i consumatori a tornare a fare la spesa nelle nostre stalle”. “A dare fiducia a quei contadini che per secoli sono stati i custodi delle nostre eccellenze alimentari”, insiste l'esponente della Lega.

“Alle nostre famiglie mi sento di dire: tornate a fare la spesa nei campi, spenderete meno e ci guadagnerete in salute. Ma soprattutto, dico, riscoprite la stagionalita' delle produzioni. A chi continua a vedere negli agricoltori i colpevoli dei rincari dico, invece, di smetterla con le bugie. Lasciamo lavorare i nostri agricoltori. Lasciamo che lavorino e producano come sanno fino a coprire il consumo interno”. Un obiettivo che si raggiungerebbe facilmente, secondo Rainieri, togliendo le quote di produzione per l'intero settore lattiero caseario e l'obbligo di messa a riposo dei terreni. “Interventi che porterebbero a una diminuzione del costo del latte e dei suoi derivati e a una maggiore produzione di frumento e mais. Interventi decisi sono necessari anche per il comparto della barbabietola da zucchero che e' stato fortemente penalizzato da scelte agricole sbagliate che hanno portato alle stelle il prezzo dello zucchero. Permettendo poi alla produzione di pomodoro di tornare ai livelli di qualche anno fa si otterrebbe anche un secondo risultato: quello della diminuzione delle importazioni dai paesi extraeuropei che invadono il nostro mercato con prodotti di qualita' di gran lunga inferiori ai nostri. Azioni concrete in favore delle nostre aziende, ma soprattutto delle nostre famiglie e del potere di acquisto di stipendi e pensioni”.

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