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Madrid: il tricolore a brandelli

Scritto da Pietro Mariani
mercoledì, 27 agosto 2008

Una turista scrive a “Italians” (corriere.it) scandalizzata per le pessime condizioni della bandiera italiana che sventola nella facciata dell'istituto italiano di Cultura mentre in pieno agosto viene confermata la trasformazione del Consolato Generale di Madrid in Cancelleria.

Facciata IIC MadridMADRID- In una lettera inviata il 6 agosto al Presidente del Com.It.es di Madrid, trasmessa ieri (26 agosto, ndr), via e-mail, per conoscenza a tutto il consiglio, il Console Generale Sergio Barbanti comunicava che l'annunciata e polemica trasformazione avverrà a partire dal 1 dicembre 2008. Nella stessa lettera si confermava che tutti i servizi attuali non saranno modificati ne trasferiti altrove, per cui rassicurava affermando che in principio non sono previsti cambiamenti rispetto alla situazione attuale sebbene tale modificazione ” consentirà di realizzare economie di scala che – conclude Barbanti nella sua lettera- potrebbero essere utilizzate per migliorare i servizi.
Miglioramenti necessari e urgenti visto che i servizi consolari da alcuni anni, ma sopratutto negli ultimi tempi, sono stati al centro delle critiche e proteste da parte di un numero crescente di utenti che per diverse ragioni hanno avuto necessità di recarsi al consolato, sia per la richiesta di un semplice certificato che per il rinnovo del passaporto.

In questo contesto tutti i cittadini naturalmente ne risentono, peró chi piú soffre questa situazione sono gli italiani di seconda, terza o addirittura quarta generazione, discendenti degli emigrati nelle americhe nella prima metà del secolo scorso. La loro battaglia con la burocrazia italiana per recuperare la cittadinanza in alcuni casi, i piú complicati, può durare anche piú di un anno. A questo gruppo appartiene infatti circa il 40% della popolazione italiana residente, iscritta all'AIRE, e centinaia sono coloro qui in Spagna che sono in attesa di unirsi alla nostra comunità, una volta ottenuto il passaporto, mentre migliaia aspettano nei loro paesi di nascita. Una legge del 1992 aprí la strada del recupero della nazionalità italiana in base al principio “Ius Sanguinis” (diritto di sangue) senza distinzioni ne altri requisiti, però mai lo stato italiano ha predisposto i mezzi umani e tecnici adeguati per far fronte alla mole di richieste, troppa imprevisione e molta demagogia purtroppo.

In fila davanti al consolatoIl nostro webzine www.Italiacerca.info si occupò di questo tema alla fine di luglio con un reportage fotografico e alcune interviste, realizzate da Cinzia Salluzzo Rovituso, alle persone che facevano la fila nella porta del consolato; verificammo allora che insieme ai problemi dovuti ai ritardi di vario tipo legati alla nostra burocrazia, un male tutto italiano, vi sono carenze locali di tipo logistico, dovute alla mancanza di spazio sufficiente ad accogliere tutti gli utenti, senza dimenticare le problematiche della sicurezza, che obbligano a lunghe attese alle intemperie in attesa della apertura degli uffici. Le strutture attuali sono le stesse di quando gli italiani iscritti nella circoscrizione consolare di Madrid erano meno di 15.000 e oggi che sono circa 70.000 sono evidentemente obsolete e insufficienti, e sopratutto non sono in consonanza con il prestigio di uno stato moderno e economicamente potente come l'Italia.
Dai dati raccolti sembrebbe che le lunghe code si formino sopratutto perchè Il sistema di appuntamenti non è sufficiente a garantire a tutti il servizio in tempo utile alle necessità personali e quindi chi ha urgenza di ottenere dei documenti, rinnovare il passaporto o la carta d'identità o per chi semplicemente vuole dei chiarimenti sullo stato della sua pratica, è obbligato a recarsi personalmente agli uffici e sperare di essere uno dei pochi fortunati che nei giorni e orari di apertura (pochi) accedono attraverso il sistema dei biglietti numerati (pochi) consegnati alla porta da un addetto, prima della apertura, come avviene nei migliori supermercati.

Avere una informazione per via telefonica è pressochè impossibile (solo risponde una macchina) e da circa due anni si sta studiando la realizzazione di un progetto per attivare un servizio di attenzione telefonica (“Call Center “) nazionale per l'intera Spagna che dovrebbe fornire tutte le informazioni desiderate e quindi anche dare gli appuntamenti o accettare richieste di certificati, progetto ancora sulla carta e da quello che sappiamo con poche possibilità di avviamento per gli alti costi di gestione. D'altronde peró cosí già funzionano, e lo abbiamo potuto verificare personalmente, i servizi di altri Consolati e Ambasciate dei paesi europei piú importanti come Germania e Francia e UK presenti a Madrid.

Tutte queste difficoltà obbligano molti utenti a mettersi in fila magari con molte ore di anticipo per non perdere la opportunità. La carenza dell'organico non solo crea difficoltà ai residenti, ogni anno tra gli utenti dei consolati vi sono tanti turisti (circa 3 milioni di presenze annuali nel 2007) e centinaia di imprenditori che fanno affari in Spagna che sanno perfettamente che il “Made in Italy” da solo non funziona, se no viene accompagnato da una sicurezza giuridica e normativa e da una buona immaggine delle nostre strutture pubbliche.

A dire il vero esiste un sito internet del Ministero degli Affari Esteri abbastanza completo, con tutta la informazione necessaria per gli utenti, che se consultato previamente eviterebbe a molti perdite di tempo e code infinite presso gli uffici, peró l'utenza purtroppo lo consulta poco o perchè non è informata o perchè ancora sono numerosi coloro, sopratutto tra le fasce piú deboli e tra i non piú giovani, che non hanno accesso o dimestichezza con le nuove tecnologie. Per di più, chi ha provato a richiedere informazione scrivendo via posta elettronica ha potuto verificare che il servizio, pur funzionando, non è del tutto celere e completo come ci si potrebbe aspettare. Infatti essendo gestito dagli stessi funzionari addetti agli sportelli parrebbe il classico caso di una coperta troppo corta….. quindi la unica soluzione sarebbe il ricorso a nuove assunzioni, magari ricorrendo a personale locale quindi meno costoso che un impiegato espatriato.

Questi problemi si ripetono anche al Consolato di Barcellona, dove invece non sono previsti cambiamenti, avendo anche quella istituzione necessità urgente di potenziamento degli organici, per non parlare della rete dei Consolati Onorari di tutta la Spagna, che ricordiamo include le isole canarie con piú di 10.000 italiani residenti, è da tempo sotto pressione e ha avuto negli ultimi tempi defezioni causate dall'eccesso di domanda dell'utenza periferica che in molti casi ha obbligato alcuni consoli , il cui meritorio lavoro è puro volontariato, alla rinuncia al prestigioso incarico per evitare di mettere in pericolo la continuità delle loro attività principali.

In una lettera al nostro giornale il Console Barbanti dichiarava che “La comunità italiana è aumentata del 550% negli ultimi 12 anni” essendo attualmente prossima alle 150.000 unità in tutta la Spagna e potrebbe raggiungere le 200.000 unità nei prossimi 3 anni, per cui prendendo atto delle dichiarazioni fatte dal corpo diplomatico madrileno nei differenti interventi pubblici e sulla stampa sembrerebbe che non appena possibile verranno messe a frutto le economie di scala raggiunte con il nuovo scenario. Naturalmente crediamo nella buona fede degli addetti ai lavori e dell'Ambasciata che hanno promesso che faranno tutto quanto sia nelle loro possibilità per evitare che a qualcuno venga in mente di dirottare ad altri lidi le risorse liberate.

Per questo quando pensiamo alle economie di scala non ci viene in mente solamente il risparmio legato alla eliminazione del costo annuale dei diplomatici consolari e delle spese connesse alla loro funzione ma anche la utilizzazione, da subito, di tutte le forze disponibili liberate dalle funzioni che occupavano in precedenza, per essere un “doppione”, per rinforzare quelle aree sofferenti o scoperte in attesa dell'arrivo dei loro naturali sostituti, per dare da subito un segnale positivo di efficenza alla collettività.

Tutto questo ci auguriamo verrà poi accompagnato da nuovi investimenti in risorse umane, ammodernamento tecnologico e miglioramento delle strutture logistiche con nuove e comode sale d'attesa e nuovi uffici per gli astessi impiegati, piuttosto angusti e inadatti alla quantità di utenti attuali e futuri. Senza dimenticare la necessità del potenziamento della comunicazione, periodica e costante, con i connazionali, come ad esempio e da alcuni anni realizza, con grande professionalità e merito, la nostra Ambasciata di Madrid con la newsletter Canaletto diretta peró solo al settore imprenditoriale spagnolo, utilizzando quindi al meglio tutti i canali disponibili già esistenti in Spagna, sia quelli on-line che su carta stampata.

Se con le economie di scala ottenute, non solo potremo dotare con una nuova bandiera tutti i nostri edifici di rappresentanza della Spagna, cosa non priva di importanza, ma anche migliorare la qualità dei servizi ai cittadini avremo fatto tutti solo il nostro dovere!

PM.

pubblicato sul webzine di cui sono editore www.italiacerca.info

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