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Abbassiamo l’aliquota Iva

di Ivano Piccinini

E’ necessaria una politica di marketing territoriale aggressiva

Dicono che probabilmente circa 100 dipendenti della ceramica Rex (gruppo Florim) verranno messi in cassa integrazione nei prossimi giorni, causa la chiusura di alcune linee di produzione. Bisogna allora attivarsi immediatamente affinche’ si apprestino, con la massima urgenza, tutte le misure possibili per fronteggiare una crisi che mette in ginocchio centinaia di famiglie e un’intera area,il distretto ceramico di Sassuolo, gia’ interessata da gravi “criticita’ occupazionali’’ negli ultimi periodi.
Gli imprenditori del distretto ceramico non investono piu’ come una volta nelle proprie aziende in Italia e sono sempre piu’ proiettati ad investire all’estero? Allora corriamo ai ripari e valutiamo di sviluppare una zona franca di confine dove operare sgravi e agevolazioni fiscali per invogliarli di nuovo ad investire.

La concorrenza è l’anima del mercato e questo è indubbio allora perché non applicare una politica diversa per una zona come quella del distretto soffocata dalla mancanza di sbocchi e sfiducia? Basterebbe abbassare l’Iva: così facendo si attirerebbero capitali e di conseguenza investimenti.

L’Iva al 20% non solo rende tante volte inaccessibile l’acquisto dei prodotti ceramici da parte dei consumatori privati, ma và anche forse a danneggiare gli stessi produttori (i prezzi finali sono decisamente alti e rendono la produzione italiana meno competitiva rispetto a quella straniera). Di conseguenza, uniformare l’Iva di tutti i prodotti ceramici al 4% elimina le discriminazioni e rende più vasta la vendita dei prodotti ceramici italiani attraverso i canali legali (vendite supportate da scontrini o ricevute fiscali).

Lo Stato continua a mostrarsi debole con i forti e forte con i deboli e la ceramica e il suo distretto, formato per lo piu’ da piccole imprese, continua ad essere troppo tartassato dall’ Erario. Per ottenere maggiori entrate è necessario abbassare le aliquote; aumenterebbe il numero dei contribuenti e sarebbe piu’ facile scoprire chi evade davvero: “Pagare meno, pagare tutti”.

E’ necessaria una politica di marketing territoriale aggressiva se si vuole ottenere investimenti e Sassuolo ha un forte bisogno di rilancio degli investimenti in ricerca e innovazione in costante diminuzione da anni . Se non si agevola chi vuole investire è difficile ottenere la fiducia delle imprese, specie in questo settore ormai maturo e con sempre meno valore aggiunto. Sassuolo è forse in procinto di passare da una vocazione prevalentemente industriale a un indirizzo commerciale-logistico . Ma si tratta di un passaggio doloroso sotto il profilo occupazionale. In particolare, occorre creare la cultura imprenditoriale che fa spingere nuovi operatori a investire sul territorio, anche alla luce che viviamo in uno stato di concorrenza agguerrita per quanto concerne il commercio e la logistica. (www.agoramagazine.it)

E-Mail: comitato.sassuolo@libero.it

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