“L’ informazione la facciamo noi telematici”

‘La’ Voce Alternativa compie 3 anni.

Sono pasati 3 anni da quando il 20 di agosto 2005 notificai al Console Generale d’Italia a Londra Dott. David Morante l’ idea di lanciare La Voce Alternativa Iniziativa tra l’ altro senza nessun scopo di lucro e in tutto autogestita senza oneri o compensi Giudicata favorevolmente dal Console con queste precise parole: “ un ottima idea se l’ iniziativa andra’ avanti” . Sono stati 3 anni di duro lavoro. Abbiamo stretto collaborazioni con molti giornali online. Spediamo il periodico a oltre 1200 contatti sparsi in tutto il mondo concentrandoci anche e soptatutto ai residenti in Italia. In oder, che anche le nostre voci arrivassero a coloro che per decenni hanno preferito dimenticarci: “ un' informazione di ritorno dall’ estero rivolta al diretto interessato. Con la “catena di San Antonio “ come si suol dire non si sa esattamente a quanto ammonta la tiratura. Continueremo alla ricerca di voci dissidenti dal mondo, come Roberto Marchesi ( scrittore e economista dal Texas ) e Massimo Seracini ( UDC )

Cosa puo’ fare lo stato italiano per invogliare altri ad intraprendere iniziative di questa “portata” ?

Dopo il fallimento ormai da tutti decretato, del formato cartaceo, destinato per decenni eclusivamente alle vecchie generazioni, dobbiamo chiederci se ne vale “ realmente ed economicamente.” la pena finanziarli. Lo scopo principale della stampa italiana all’ estero e’ stato ed e’ quello di usufluire dei contributi previsti, gonfiando inverosimilmente le tirature. All’ estero occorre un informazione / rieducazione della mente, e questa la puo’ garantire solo la rete. Occorre altresi’ la collaborazione di “ Mamma Rai “ , ovvero le tre reti nazionali, con delle rassegne stampa, nelle quali includere anche le voci italiane dal mondo. Altrimenti resteremo ai soliti “battibecchi da circolo “ come nel caso specifico di Massimo Seracini ( UDC ) Vs Giordano Basilio ( eletto all’ estero pee il casato di Berlusconi )

Brunetta pensaci tu !

Riferimenti:

RISPOSTA DOVUTA A LUCIANO GONNELLA: LA MIA CRITICA E' AL SEN. BASILIO
GIORDANO NON CONTRO L'EDITORIA ITALIANA ALL'ESTERO

Avrei preferito che fosse stato il Sen. Basilio Giordano a rispondere
al mio intervento che criticava la sua prima uscita parlamentare,
invece di Luciano Gonella, suo collega publisher dell’Ora di Ottawa.

La sua indignazione corporativa e’ fuori luogo e fuorviante per il
lettore, perche’ la mia critica era chiaramente centrata sul
comportamento politico- istituzionale del nostro senatore che, nel
momento in cui il governo che lui appoggia dimostra la sua
“considerazione” nei confronti degl italiani all‘estero, con le
decurtazioni abissali ai capitoli di spesa del Ministero degli Esteri
appena approvate in via definitiva (anche con il suo voto, ndr!), lui
esce dopo tre mesi di silenzio (stava imparando come Turano?) con una
proposta di legge per far aumentare i contributi alla stampa italiana
all’estero, la sua categoria professionale di appartenenza!

Ho chiuso il mio intervento con “a buon intenditore poche parole”, e mi
ripeto caro Gonella, perche’ questo e’ un comportamento politico che
offende, innazitutto chi l’ha votato, e tutti gli italiani del nord e
centro America che si aspettavano dal loro senatore ben altro, dopo le
promesse elettorali e le dichiarazioni dopo la sua elezione, che
l’aumento dei contributi per i giornali in lingua italiana pubblicati
all’estero!!!!!

Questa e’ la mia critica politica che non ha paternita' o input da
Roma, come Gonella suggerisce, che nasce esclusivamente dal mio impegno
pubblico che porto avanti gratis da quattro anni a servizio della mia
gente, dopo quarant’anni di emigrazione partita da zero, per la
soddisfazione di dare un contributo ai miei connazionali e con
l’orgoglio dell’ “illustre sconosciuto”, come mi classifica Gonnella!

Il valore della sua categoria non l’ho mai dubitato, ne` messo mai in
discussione, anzi ho sempre cercato di contribuire con i miei
interventi al livello della discussione politica e culturale per
aumentare la qualita’ e quantita’ dell’informazione e dei punti di
vista per la nostra gente, non per farmi bello caro Gonella, puo'
chiedere conferma a molti suoi colleghi.

Mentre invece chi mi fa la morale, dichiara apertamente che sono stati
gli editori canadesi che hanno proposto e fatto eleggere il Sen.
Giordano: “abbiamo voluto che egli andasse a Roma anche a
rappresentarci, per sostenere la nostra causa ed avere quel minimo
d’aiuto che ci garantisca di continuare la nostra opera..”

A tale riguardo leggo proprio oggi sull’agenzie un articolo di Max Bono
“Il Corriere Canadese ha ricevuto la bellezza di 2.892.158,64 euro nel
2006 come contributi dello Stato Italiano per quotidiani editi e
diffusi all’estero”, che certamente non porta acqua al mulino della
proposta di legge del Sen. Giordano!

PS. Devo scusarmi per l'errore che ho commesso nel mio intervento
precedente.
Gli addetti ai lavori nel mondo dell'editoria italiana all'estero non
sono 1.000 come avevo citato
ma ………2.500, come dichiara la FUSIE (la loro associazione).

Massimo Seracini
UDC Nord e Centro America
San Diego, California USA
6 Agosto 2008

Il Senatore Giordano (PdL) risponde a Massimo Seracini (Udc)

9 agosto 2008

“Evidentemente la calura estiva sta facendo male a qualche esponente dell’opposizione, sconfitto alle elezioni politiche scorse, che, non ancora convinto del pieno e meritato successo della lista PdL del Presidente Berlusconi, vede secondi fini anche lì dove non ci sono”. Inizia così la dichiarazione del Senatore Basilio Giordano, eletto nella Circoscrizione Estero, ripartizione Centro e Nord America, nella lista de “Il Popolo della Libertà”, a proposito dell’attacco sferratogli da Massimo Seracini, dell’Udc sull’aumento dei contributi alla stampa italiana nel mondo. “Vorrei ricordare – continua il Sen. Giordano – che l’articolato presentato in tema di provvidenze all’editoria italiana all’estero, di cui sono molto orgoglioso, è il mio quarto “atto politico”, non il primo. Il primo risale al 29 aprile 2008, e riguarda una mozione – firmata assieme ad altri 75 colleghi Senatori del PdL – “in difesa dell’immagine dell’Italia nel mondo” e per la soluzione dell’emergenza rifiuti in Campania. Poi, in data 31 luglio, ho presentato altri due ddl: uno riguarda l’”Istituzione delle denominazioni comunali di origine per la tutela e la valorizzazione delle attività agro-alimentari tradizionali locali” e l’altro, insieme al Sen. Caselli, riguarda invece la “Soppressione della tassa annuale sulle concessioni governative per il passaporto per gli italiani residenti all’estero”. Come si vede, questi atti parlamentari interessano sia gli Italiani all’estero che l’Italia. Ed altri disegni di legge ho già in cantiere e riguardano proprio i sette punti del mio programma elettorale, che per me restano prioritari e imprescindibili”.

“Per quanto riguarda il mio ddl in oggetto, – aggiunge il Sen. Giordano – c’è poco da scandalizzarsi e stracciarsi le vesti: è innanzitutto uno dei punti del mio Programma (il n.5, che titola: “Potenziamento dell’informazione”) e quindi un atto dovuto ai miei elettori. Poi è un “atto dovuto” verso la mia categoria, che mi ha indicato e votato, e che io rappresento politicamente a tutti gli effetti, sia nella ripartizione Centro e Nord America che nel Senato della Repubblica. Si parla tanto di “made in Italy”: bene, la stampa italiana all’estero occupa il primo posto del “made in Italy”, perché fa informazione e cultura in lingua italiana; e la lingua è la base di ogni cultura, è la ragion d’essere di un popolo. Se oggi gli italiani all’estero parlano e amano ancora la propria lingua e la propria cultura, gran parte del merito è della stampa italiana all’estero. E le provvidenze da assegnarle non possono più essere poche e a pioggia, bensì più consistenti, mirate e rapide”.

“Infatti, – precisa il Sen.Giordano – come ho avuto modo di comunicare al Presidente del Consiglio Berlusconi e al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Bonaiuti, gli interventi a sostegno delle nostre comunità all’estero devono passare per una migliore allocazione di risorse. Che le problematiche dell’editoria, quindi anche di quella che interessa gli italiani nel mondo, non si risolvono con tagli o aggiunte di risorse, è evidente a tutte (o quasi) le forze politiche presenti in Parlamento. Mi sembra che il Governo abbia espresso un gesto di sensibilità accogliendo la mia raccomandazione presentata al Senato con ordine del giorno, in merito ad una riformulazione della composizione della commissione prevista dalla legge sull’editoria del 1981. Mi compiaccio che una similare iniziativa sia stata presentata, anche alla Camera dei Deputati, da deputati del Partito Democratico. E allora mi chiedo dove vada a parare l’attacco di M.Seracini, che evidentemente è all’oscuro di ciò che avviene in Parlamento, in ambedue gli schieramenti. Ma forse la stessa Udc di P.F. Casini non è informata dei fatti”.

“Ciò detto – conclude il Sen. Basilio Giordano – in futuro non intendo più rispondere ad attacchi del genere, che mi comportano solo un’inutile perdita di tempo. Tempo che intendo impiegare nell’attività parlamentare e nella cura della mia Circoscrizione elettorale – Centro e Nord America – dove devo organizzare l’apertura di Associazioni del Popolo della Libertà: compito politico molto delicato, e di cui vado fiero”.

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