La zanzare tigre: pericoloso “nemico” di stagione

Nell’ultimo rapporto dell’Oms e del Centro Europeo per la prevenzione e controllo delle malattie, la pericolosissima zanzara tigre vive su quasi l’intero territorio nazionale e in diverse aree dell’Europa. Seconda l’Ecdc, sono quattro le condizioni che favoriscono la sua diffusione in Europa: temperature invernali miti, piogge abbondanti, precipitazioni estive e temperatura tra 25° e 30°. Il quotidiano spagnolo “El Paris” ha lanciato l’allarme per il raddoppio di zanzare tigre in Catalogna. I giornali britannici, invece, hanno ipotizzato una invasione del proprio territorio, anche se l’agenzia per la protezione della salute ha smentito insediamenti stabili oltremanica. La zanzara tigre vive anche negli Usa. Per la rivista “Scienze”, negli Stati Uniti d’America il pericoloso insetto ha occupato nel giro di 25 anni 36 Stati. L’entomologo Paul Reiter dell’Istituto Pasteur di Parigi, nel 1983, individuò la tigre in un cimitero di Memphis, nel Tennessee, ha tracciato una sorta di mappa della migrazione. Il pericoloso insetto, partendo dall’Asia, ha colonizzato il mondo sfruttando i mezzi di trasporto dell’era del traffico globalizzato. Il mezzo preferito utilizzato dalla zanzare tigre per viaggiare è lo pneumatico usato, un commercio che ha permesso a uova e larve di zanzare di colonizzare il mondo. All’interno delle pareti di un copertone lasciato all’aperto, sotto la pioggia, ristagna dell’acqua dove la femmina depone le propri uova, che sono in grado di resistere a lunghi viaggi, che una volta giunte a nuova destinazione si schiuderanno solo alle prime piogge. La zanzare tigre viaggia anche comodamente all’interno di aeri, treni ed altri veicoli.

Nel nostro paese le prime zanzare tigre potrebbero essere arrivate diciotto anni fa in copertoni usati sbarcati al porto di Genova. La zanzara è riconoscibile dalle striature bianche e nere sul dorso. Molti credono che, si riproducono nel verde, tra gli alberi, però non è così. Le zanzare possono sfruttare piccole quantità di acqua rimaste nelle bacinelle, sottovasi, vasche e tombini. Il pericoloso insetto punge solitamente di giorno e preferisce gli umani, ma non disdegna anfibi, rettili, uccelli e mammiferi. La tigre è portatrice di temibili virus che posso essere trasmessi con la sua puntura, che causa malattie come Dengue, Febbre Gialla e Chikungunja. L’anno scorso, in Emilia Romagna, la zanzara tigre ha causato il primo focolaio, dimostrando di poter diffondere i virus di cui è portatore in pochissimo tempo. Da un uomo contagiato appena arrivato dall’India sono state 248 le persone punte ed infettate. Si ritiene che il virus di un anno fa sia stato eliminato, altrimenti ci sarebbero stati dei nuovi casi.
Dice Romeo Bellini, entomologo del Centro agricoltura ambiente di Bologna, che il rischio resta, poiché, basta solamente una persona infettata in Asia o in Africa, dove è presente la zanzara, per far ripartire l’epidemia una volta rientrato in Italia.
L’Emilia Romagna ha lanciato una campagna di prevenzione. Secondo gli studi sul campo, la maggior parte dei focolai si sviluppa in spazzi privati, alle disinfestazioni di parchi e strade, è stata affiancata una operazione di informazione con volantini e messaggi sulle radio locali. Si stanno sperimentando, infine, metodi di lotta biologica con un esca antica, il sesso. I ricercatori stanno sterilizzando il maschio di zanzara tigre, sottoponendoli a raggi gamma, cosi le uova deposte dopo l’accoppiamento non sono feconde. I risultati sono incoraggianti. Le sperimentazioni sono iniziate 1999. Secondo alcuni critici, questa sperimentazione è un metodo più adatto a luoghi circoscritti, facendoci cosi rimpiangere la molesta, ma poco pericolosa, vecchia zanzara nostrana.

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