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SISTEMA ELETTRICO SICILIA: le centrali elettriche della Regione sottratte al mercato per 100 giorni all’anno.

Un esproprio a tempo che non risolve i problemi strutturali della Regione. Lo Bello: “Sbloccare gli investimenti nelle infrastrutture indispensabili per rafforzarne la sicurezza”.
Palermo, 30 luglio 2008 – A partire dall’1 agosto – a seguito della delibera dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG) n.97/08 – tutte le centrali termoelettriche della Sicilia e della Sardegna saranno inserite nell’elenco delle unità produttive essenziali per la sicurezza del sistema elettrico nazionale.
La gestione degli impianti dichiarati essenziali prevede, per tutti i periodi in cui si verifichino condizioni “critiche”, che sia Terna a stabilire i programmi di produzione delle unità essenziali e che sia l’AEEG a definire la remunerazione dell’energia prodotta.
Per la Sicilia, i periodi “critici” (di alto carico) corrispondono a circa 15 settimane, cioè circa 100 giorni all’anno, nei quali le centrali della nostra Regione torneranno ad essere di fatto sottratte ad ogni regola di mercato e gestite da soggetti diversi dagli operatori che le hanno realizzate, ammodernate, che le gestiscono e che le stanno progressivamente introducendo alle sfide della libera concorrenza.
Le ragioni di tale provvedimento risiedono unicamente nei ben noti problemi strutturali del sistema elettrico siciliano, che dovrebbero essere invece risolti con gli investimenti strategici da tempo e da tutti segnalati come indispensabili: in primo luogo il completamento dell’anello a 380 kV, la realizzazione del raddoppio della interconnessione Sicilia-Calabria e l’autorizzazione alla costruzione di nuovi impianti che una rete adeguata potrebbe mettere in virtuosa competizione tra loro.
“Registro che in un’epoca di conclamate liberalizzazioni, un ritorno alle logiche del passato non appare la soluzione migliore per sopperire in modo strutturale alla forte domanda di energia competitiva espressa dalle imprese e dalle famiglie, della Sicilia e dell’intero Paese”, dichiara Ivan Lo Bello, presidente di Confindustria Sicilia, il quale auspica che “la riunione che si terrà oggi al Ministero dell’Ambiente con la Regione siciliana consenta quanto meno di sbloccare gli intoppi che ancora non consentono la realizzazione del collegamento sottomarino Sicilia-Calabria per il raddoppio dell’ interconnessione e che si possano accelerare gli iter autorizzativi per il completamento

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