di Luca Barbieri Viale
L'Università italiana nel suo insieme, dagli studenti ai docenti, ha detto e ripetuto che non intende sottrarsi a un severo processo di valutazione che porti alla valorizzazione del merito. Segnalo il recente appello “Salviamo l'Università! Un appello per la sopravvivenza e il rinnovamento dell'Università italiana attraverso la Valutazione” alla pagina
La differenziazione dei finanziamenti ministeriali, in base al merito degli atenei, sarebbe il passo decisivo nell'attuazione di quel processo di autonomia e selezione (ridimensionamento dell'offerta didattica, riduzione delle sedi, etc.) che aspettiamo da anni. Inclusa, finalmente, la libertà di differenziare le tasse e gli stipendi. Questo permetterebbe di razionalizzare il nostro sistema e incentiverebbe la competizione tra gli atenei: pochi ma buoni! potrebbe essere lo slogan da adottare …
Se la manovra proposta dall'attuale governo è di tagliare indiscriminatamente si va esattamente nellla direzione opposta. Il decreto Tremonti prospetta di tagliare indiscriminatamente l'organico, riducendo le nuove assunzioni di giovani, e di tagliare indiscriminatamente gli stipendi, anche a chi sta lavorando bene e rappresenta l'eccellenza in ambito internazionale; inoltre, introduce lo strumento della fondazione privata come mezzo per attivare una selezione naturale: chi riesce a finanziarsi sopravvive!
Ma non è affatto sorprendente, se ci pensiamo bene, questa è una naturale conseguenza dei vari precedenti fallimenti in materia (sia del centro-destra che del centro-sinistra) Inoltre, la linea di governo è coerente con il pensiero liberale che rappresenta la maggioranza degli italiani.
Il messaggio che il governo intende dare ? Chi riesce a finanziarsi, ha amicizie che contano, anche se non ha nessun merito, ha il diritto di sopravvivere e chi, anche se bravissimo, in Italia, continuerà ad esser sottovalutato o neanche considerato ? No! Il ministro Maria Stella Gelmini, ha spiegato le cinque grandi missioni del nuovo tavolo di consultazione permanente: garantire la qualità del reclutamento dei docenti, realizzare un sistema efficace e trasparente di valutazione, premiare le Università che ottengono risultati migliori in termini di qualità della ricerca e della didattica, prevedere un fondo per incentivare i docenti meritevoli, incoraggiare l'internazionalizzazione del sistema universitario.
Repetita iuvant! ma son solo parole che anche il precedente governo Prodi ha pronunciato e non mancavano in nessun programma di governo! Che fare ? L'unica risposta che possiamo cercare è in Europa! La dichiarazione di Lisbona, ad esempio: lo Spazio Europeo dell'Istruzione Superiore fisserà le condizioni e il quadro normativo all'interno del quale anche l'Italia dovrà restare assumendo sempre che intenda rimanere in Europa.
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