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L’On. Gianni Farina presenta in Parlamento due proposte di legge: Scuola e Istituti di cultura

Italiani all’estero

L’attività parlamentare dell’Onorevole Gianni Farina (PD) è entrata nel vivo non appena si sono insediate le Commissioni di lavoro. Chiamato dai vertici del Partito Democratico ad occuparsi di giustizia e sicurezza nella Commissione Giustizia, e pur continuando a partecipare ai lavori della Giunta delle Elezioni, l’On. Gianni Farina non intende trascurare i temi e i problemi degli italiani all’estero che lo hanno visto protagonista, insieme ai suoi colleghi eletti nella circoscrizione estero, durante la breve legislatura (2006-2008) a maggioranza di centrosinistra.
Prima delle vacanze estive ha depositato a Montecitorio due proposte di legge sulle quali auspica l’apertura di un serrato confronto parlamentare. Alla “Riforma delle istituzioni scolastiche italiane all’estero”, già presentata nella scorsa legislatura, ha aggiunto anche la proposta di legge di “Riorganizzazione degli Istituti italiani di cultura all’estero”.
Forte del consenso popolare raccolto nelle elezioni politiche di questa primavera, l’On. Gianni Farina ha preferito segnare immediatamente il lavoro parlamentare con la riproposizione della riforma di legge sulla scuola che affida la gestione dell’insieme degli interventi scolastici all’estero ad un’Agenzia composta da rappresentanti del Ministero dell’Istruzione, dei Beni e Attività Culturali, del Ministero degli Affari Esteri e del Ministero del Lavoro.
L’altra proposta di legge si inserisce complessivamente anche nell’ambito della promozione culturale all’estero. Gli Istituti italiani di cultura all’estero rappresentano l’immagine, la storia, la cultura di tutti i secoli, antica e contemporanea, la lingua del nostro Paese. Sugli Istituti italiani di cultura ricade dunque la responsabilità di formare e diffondere l’immagine italiana, in un mondo di comunicazione che si orienta in misura molto grande sulla qualità dell’immagine.
La proposta di legge punta alla costituzione di un Dipartimento per la cultura, la lingua e l’immagine dell’Italia nel Mondo. La costituzione del Dipartimento, in luogo della già esistente Direzione generale per la promozione e la cooperazione culturale, dovrà assolvere alla necessità di dare personalità ben distinta e chiara autonomia di funzione e missione, al punto di raccordo, progettazione e pianificazione di tutta l’attività culturale italiana all’estero.
Il capo del Dipartimento potrà essere scelto in base alla chiara fama, al più altro livello di competenza culturale e professionale, anche al di fuori della carriera direttiva del Ministero degli affari esteri. La sua designazione dovrà essere presentta, per un parere alle competenti Commissioni della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. Il capo del Dipartimento è assistito – ecco la novità – da un Consiglio di amministrazione composto da sette membri nominati dal Presidente del Consiglio, dal Ministro degli Affari esteri, dai ministri dei Beni e le Attività culturali e dell’Istruzione, Università e Ricerca. Anche qui si richiede il parere delle Commissioni di Camera e Senato. Inoltre, per assicurare autonomia culturale da eventuali pressioni politiche, il Dipartimento è assistito da un comitato scientifico composto non meno di tre membri e non più di cinque componenti scelti fra le più note personalità della vita culturale, scientifica e pedagogica del Paese. Anch’essi sono nominati dal capo del Dipartimento, previo parere delle competenti commissioni parlamentari.
La proposta di legge dell’On. Gianni Farina pone un argine anche all’eventuale riduzione del numero degli Istituti. Nelle sedi che resteranno scoperte, è prevista l’istituzione dell’addetto culturale onorario, senza retribuzione, ma formalmente riconosciuto dalla delegazione diplomatica italiana. Infine, in ogni Istituto di cultura è costituito un comitato di partecipazione alla scopo di coinvolgere gli utenti e le associazioni culturali nell’impostazione e nella realizzazione delle iniziative.

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