Un’occasione sciupata! Peccato titola l’Unità, si peccato non avere politica ma solo parolacce..
Tutti contro la manifestazione promossa dai girotondi e l’Italia dei Valori a piazza Navona. Gli attacchi della coppia di comici Beppe Grillo e Sabina Guzzanti contro il Papa, il Capo dello Stato ed il presidente del Consiglio, scatenano lo sdegno di tutto il mondo politico e una levata di scudi da parte del mondo cattolica.
I presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani sono i primi a prendere le difese di Giorgio Napolitano mentre, dal G8, in Giappone, il premier Silvio Berlusconi bolla la kermesse di ieri come “spazzatura”. Unica voce fuori dal coro e’ quella di Antonio di Pietro. L’ex Pm, messo alla “berlina” per la scelta di prendere parte al ’no Cav day’ avverte: “Nessuno puo’ intimidire l’Idv”.
Di prima mattina c’è la presa di posizione del presidente di Palazzo Madama Renato Schifani che sceglie lo scranno piu’ alto del Senato per condannare gli attacchi contro Napolitano e il Pontefice: “Nessuno puo’ condividere le ingiurie di ieri” dice in Aula Schifani tra gli applausi ed una ola assolutamente bipartisan. Qualche ora dopo e’ la volta del presidente della Camera Gianfranco Fini. Il presidente di Montecitorio definisce il duo Grillo e Sabina Guzzanti come degli “esibizionisti” perche’ “le espressioni oscene e gli insulti al Capo dello Stato sono comportamenti che non hanno nulla a che vedere con la satira”.
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi impegnato nei lavori del vertice degli otto grandi, preferisce non dilungarsi troppo nella replica, anche se la risposta agli attacchi che arrivano dall’Italia e’ altrettanto pungente: “Se mi permettete – dice ai cronisti che gli chiedono un commento – di spazzatura mi occupo a Napoli”.
Durissimo anche il segretario del Pd Walter Veltroni, attaccato, con tutto il Pd dalla Guzzanti, per non aver impedito il disegno di legge sulle intercettazioni. Ospite della trasmissione Matrix, Veltroni non esita a definire gli attacchi dei due comici delle “follie” fatte “da persone che, prima di dare lezioni, dovrebbero mostrare il proprio curriculum di impegno civile”. Il leader dei Democratici e’ convinto che da piazza Navona sia arrivato “il piu’ bel regalo al presidente del Consiglio”.
Pensiero condiviso anche dal leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini: “Quella piazza – osserva l’ex presidente della Camera – e’ la migliore alleata di Silvio Berlusconi”. Della manifestazione di mercoledì se ne occupera’ anche la procura di Roma. Secondo indiscrezioni infatti il fascicolo processuale potrebbe essere aperto in presenza di reati come il vilipendio per il Pontefice ed il Capo dello Stato.
Gli attacchi contro il Papa non non sono passati inosservati oltretevere, ma la linea scelta e’ quella del no comment.”La volgarita’ si commenta da se”’ e’ la replica secca di padre Federico Lombardi direttore della sala stampa della Santa Sede. Piu’ dura la presa di posizione della Sir, l’agenzia della Cei che parla di “offese” nate in una “palude di menzogna ed ignoranza”.
Dopo le prese di distanza di ieri a caldo oggi Di Pietro, cambia idea: L’Italia dei Valori serra i ranghi e rivendica la scelta di aver preso parte al “No Cav day”, una decisione che spezza definitivamente l’intesa, gia’ sul filo del rasoio, con il Partito Democratico.
Botta e risposta a distanza tra Walter Veltroni e Antonio Di Pietro. Il segretario del Pd, ospite a ’Matrix’ chiede a Di Pietro di scegliere tra lui e Grillo. Il leader dell’Idv replica: “Nessuno pensi di poterci intimidire con aut aut di sorta. La nostra forza ci proviene direttamente dai cittadini”. Enrico Mentana legge in studio a Veltroni la risposta di Di Pietro e Veltroni controreplica: “Se Di Pietro sceglie Grillo e non il Pd, questo e’ un elemento di chiarezza definitiva. E’ una decisione politica”.
A difendere invece Sabina Guzzanti ci pensa suo padre Paolo Guzzanti, senatore del Pdl. Il parlamentare azzurro non esita a definirsi “indignato” per la nota con cui Mara Carfagna, ministro delle Pari Opportunita’ ha annunciato l’intenzione di querelare Sabina.
Nel testo si specifica la parentela della comica con il parlamentare del Pdl, un dettaglio che ha mandato Paolo Guzzanti su tutte le furie: “Le opinioni e le espressioni di Sabina Guzzanti non formano oggetto di rapporto di parentela ma – osserva – visto che la parentela viene tirata in ballo, esprimo a mia figlia Sabina, di cui non condivido tutte le opinioni, la mia solidarieta”’. (www.agoramagazine.it)