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Valutarsi per crescere in una città  in cerca di strategie

di Gianni Dominici

Noi per primi abbiamo spesso messo in evidenza la necessità di introdurre una cultura della valutazione all’interno della pubblica amministrazione e nei confronti delle politiche pubbliche. Settori dove, anche quando si portano avanti iniziative innovative, pochissimo, poi, si riflette sui risultati raggiunti e sugli impatti positivi e negativi che specifiche azioni o politiche generano negli ambiti di riferimento.

Partendo da questa consapevolezza non potevamo, quindi, proprio noi esimerci da avviare un dispositivo di valutazione dei risultati raggiunti con l’ultima edizione di FORUM PA. È stato per noi un anno importante, in cui abbiamo avviato un processo di crescita introducendo grandi e piccole novità, tutte finalizzate a portare gli innovatori dei settori pubblici e privati al centro della manifestazione. E abbiamo pensato di farlo riferendoci a quelli che sono i nostri interlocutori principali: gli espositori, i relatori e il pubblico, chiedendo loro valutazioni sulle cose fatte e suggerimenti per il futuro. Decisamente interessanti i risultati della prima indagine conclusa, quella sul nostro pubblico.

Al questionario on line hanno risposto 2.918 appartenenti alla nostra community. Non si tratta di un campione statistico, ma di una testimonianza autorevole del nostro pubblico. Sul totale dei rispondenti, il 42% non ha partecipato a FORUM PA contro il 52%, invece, che è venuto almeno ad una iniziativa.

Tra coloro che non hanno partecipato solo l’8% dichiara che non era interessato mentre il 92% imputa la propria assenza a problemi organizzativi (interni all’azienda o all’ente come mancanza di autorizzazione), logistici (la difficoltà a raggiungere la Fiera, di cui approfondiremo più avanti nel concludere questo editoriale) e professionali (la concomitanza con altri impegni).

Buono, nella sostanza, il giudizio espresso da coloro che hanno partecipato. La prima domanda che ci premeva è stata rivolta a capire se gli sforzi di cambiamento e di ricerca della qualità, alla base delle nostre iniziative, fossero stati percepiti ed apprezzati. La maggioranza dei partecipanti (47%) ci risponde che questa edizione è migliore delle precedenti, il 40% che è uguale alle precedenti, mentre il 13% che questa edizione è peggiorata rispetto agli anni scorsi. La maggioranza ha, dunque, percepito e apprezzato il cambiamento anche se, ovviamente, il nostro sforzo è già da subito indirizzato a far sì che le nuove iniziative proposte e quelle in programma per il prossimo anno, siano conosciute e utilizzate dal nostro pubblico. Ad esempio, quando siamo andati a chiedere puntualmente la valutazione in merito ai singoli strumenti e alle iniziative che hanno caratterizzato questa edizione è emerso con chiarezza che alcune novità non sono arrivate ai destinatari per cui erano state pensate. Rispetto a soluzioni quali il Social Hub (lo spazio che in ogni padiglione abbiamo messo a disposizione del nostro pubblico per connettersi gratuitamente ad internet od organizzare incontri) o alle creativity room (seminari organizzati in una logica partecipativa) una buona percentuale del nostro pubblico non ha saputo esprimere una valutazione perché non li conosceva. Rispetto, invece, alle attività più tradizionali i segnali di soddisfazione sono netti:

il 79% dei partecipanti si ritiene molto o abbastanza soddisfatto della qualità dell’esposizione;
il 72% della sessione convegnistica;
il 77% della qualità dei nostri servizi offerti;
il 74% dell’iniziativa dei master diffusi;
il 74% della qualità della struttura della Fiera.
Così come è netto il giudizio complessivo in merito alla manifestazione. Alla domanda: “Complessivamente quanto si ritiene soddisfatto della sua partecipazione?” Hanno risposto:

abbastanza soddisfatto il 61,7%;
molto soddisfatto il 15,4%;
poco soddisfatto il 16,7%;
per niente soddisfatto il 3,3%
non sa indicare il 3,3%
Tutto bene quindi? Per quanto ci riguarda sì, anche se, ovviamente, dobbiamo lavorare ancora meglio, già da subito ,cercando di capire le esigenze del nostro pubblico e di comunicare con più efficacia le soluzioni proposte. Dobbiamo assecondare con ancora più forza le domande che ci vengono dai partecipanti quali l’abbandono definitivo di una logica autoreferenziale e la diffusione di nuove formule per fare convegni (leggi le creativity room sperimentate quest’anno) e per fare esposizione (con l’apprezzatissimo Master diffuso di quest’anno). A questo scopo probabilmente ci rivolgeremo ancora a voi proprio per avere indicazioni su priorità ed esigenze da mettere in campo in prospettiva della prossima edizione.

Ci sono, però, altri segnali da leggere e valutare. La domanda finale del questionario era a risposta libera, uno spazio aperto in cui scrivere ulteriori valutazioni e suggerimenti. Anche in questo caso le risposte sono state nette e senza possibilità di equivoci. Molti hanno usato questo spazio per mettere in evidenza le difficoltà legate al raggiungimento della Fiera. Chi si è spostato in treno denunciando, tra le altre cose, la lontananza dalla stazione, la mancanza di pensiline in caso di pioggia, i ritardi orari; chi si è mosso in auto la lacuna di indicazioni stradali o i costi e l’organizzazione del parcheggio.

Indicazioni tanto nette quanto determinate: l’accesso alla Fiera, di cui si apprezza e si riconosce la qualità della struttura, deve essere migliorato. Un problema che esula dalle nostre competenze di semplici operatori, ma che, ovviamente, ci coinvolge nel momento in cui stiamo investendo per far sì che FORUM PA sia un evento in continua crescita, e che coinvolge, invece, il sistema Città nel suo complesso. Una fiera moderna è considerata un asset fondamentale per tutte le metropoli di rilevanza internazionale al pari dell’aeroporto, del centro congressi e delle funzioni direzionali. Ma una struttura moderna come è la Nuova Fiera Roma per poter svolgere al meglio le sue funzioni e valorizzare gli investimenti degli operatori deve, appunto, essere inserita in un sistema e all’interno di una idea di città che le riconosca questa centralità.

Siamo convinti che Roma meriti di mantenere un ruolo importante all’interno del settore fieristico nazionale ed internazionale così come siamo fiduciosi che l’accessibilità alla Nuova Fiera diventi presto una priorità da affrontare per valorizzare il potenziale della nuova struttura e contribuire alla crescita economica di questo territorio.

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