sen. Enrico Morando, coordinatore del governo ombra
Capisco che all'On. Casini la cosa non abbia fatto piacere, ma gli elettori hanno deciso – con voto libero e segreto – che il principale partito di opposizione sia il Pd (33,4% dei voti) e non l'Udc (5,6%). Il Pd ha deciso di organizzare la propria opposizione anche attraverso lo strumento del Governo ombra, da gran tempo adottato e pacificamente accettato in una democrazia nella quale il secondo partito di opposizione – i liberaldemocratici – vanta percentuali di consenso pari a circa il triplo dei voti dell'Udc.
Il governo ombra è in grado di rendere più efficace l'opposizione, sia perché rende più forte e avvertibile la sua puntuale contrapposizione ad ognuna delle scelte del governo, sia perché obbliga l'opposizione stessa ad uscire dalla tattica del giorno per giorno e a costruire un coerente progetto di cambiamento del Paese.
Casini queste cose le sa benissimo. Quindi, la sua ostilità al governo ombra non ha niente a che fare con la presunta “funzionalità” di quest'ultimo al governo vero. Ha, invece, molto a che fare con un modello politico – il bipolarismo organizzato attorno a due partiti egemoni nei rispettivi campi – che non piace a Casini, ma sembra piacere agli italiani, stanchi di frammentazione, conflittualità e conseguente impotenza