di Mario Mariotti
Caro Signore, per fortuna che Tu non mi hai fatto padrone del cancro. Assistendo alle ultime benemerenze del “mercato”, alla prosecuzione esasperata dello “scambio ineguale”, alla crudeltà blasfema di coloro che speculano sul prezzo dei cereali, grano e riso, imponendo la morte ad un ancor maggior numero di piccini della grande favela del Sud, se io potessi disporre dell’invio di quanto non farebbe che redistribuire un po’ di giustizia, il cancro stesso, ti assicuro che riuscirei in breve tempo a riempire sia i cimiteri che l’inferno.
Poi prenderei in appalto l’ampliamento del sito, istituirei una commissione per la ricerca delle ricette più elaborate, manderei un mio consigliere delegato a sorvegliare che gli speculatori sulla vita del prossimo, una volta caduti nella broda del pentolone infernale, fossero trattenuti da una reticella in modo da non porter riemergere mentre serenamente bollono…..
Eh sì, cari fratelli che stabilite il prezzo e imponete miseria, fame, sfruttamento e perfino la morte al vostro prossimo, pur di veder crescere i vostri profitti, e vivere in un modo blasfemo, mangiando fette enormi di una torta che dovrebbe essere destinata alla fruizione di tutti; dovete solo sperare che l’inferno non ci sia, e che la vostra scelta maledetta di passare da mani di Dio a cancri per nutrire Mammona finisca con la vostra stessa vita, nello sterminato e freddo universo del nulla. Cari fratelli, se Dio c’é, la Sua infinita bontà si trasformerà in rapporto a voi, in ira infinita, perché finché rubavate in materie prime meno vitali, Lui poteva anche chiudere un occhio. Se il prezzo del petrolio qui da noi, nei Paesi ricchi, diventa eccessivo, uno può anche starsene a casa, non riempire le autostrade nei lunghi ponti o per le ferie, camminare a piedi e guadagnare anche in salute. Ma speculare sul prezzo dei cereali, che sono essenziali alla vita dei poveri, dei non-garantiti del pianeta, significa essere causa di sterminati oceani di sofferenza, di morti strazianti di piccini, del dolore infinito delle mamme e questo peccato non troverà, non può trovare perdono.
E non potranno trovare perdono neppure tutti quegli elegantissimi escrementi di Mammona che pontificano nei dibattiti televisivi a favore del cancro, cioè del mercato e della competitività, che secondo loro sarebbero la ricetta miracolosa per risolvere tutti i problemi dell’economia e del resto. A queste latrine semoventi vorrei chiedere se é mai passata nella loro testa l’ipotesi che se c’é uno che vince, ci potrebbe anche essere uno che perde, e che quest’ultimo, se perde in rapporto ai diritti umani fondamentali, cibo, lavoro e salute, ha già il destino segnato. Probabilmente questa eccelsa logica aristotelica compatibile con la frequenza alla scuola materna, non fa parte della loro cultura. Ed allora ci vorrebbe qualche provvidenziale ictus che li colpisse nella centralina che comanda le corde vocali, in attesa della loro futura entrata al party di Belzebove…..
E il perdono non potranno trovarlo soprattutto coloro che si spacciano quali esperti di Dio, e custodi della Rivelazione, e riescono ad adattare il “Beati i poveri per scelta” al progetto radicalmente opposto, quel “Beati gli indefinitamente ricchi” che condanna a morte i piccini del Sud e sta trasformando la nostra comune madre Terra in una sterminata discarica di rifiuti a cielo aperto. Questi predicano la fratellanza, e stanno zitti sul mercato e la competizione che sono le bestemmie della fratellanza stessa, perché sono la legge del più forte che fa il prezzo e del più debole che lo deve accettare, e la vittoria di uno e la sconfitta degli altri. Questi hanno talmente rimosso il “Guai ai ricchi” del Signore, che non é possibile trovare un’omelia che rammenti al prossimo che quelli che si autoqualificano come credenti in Dio-Condivisione non possono dare testimonianza né di accumulo, cioè di ricchezza, né di desiderio di ricchezza, la quale costituisce la bestemmia strutturale dell’Amore, che condividendo dà e mette in cassa-integrazione i nostri artigli, specializzatissimi solo nel prendere.
Questi insistono a dire che Gesù é salvatore, che Dio abbassa i potenti ed innalza gli umili, che riempie di doni i poveri e rimanda i ricchi a mani-vuote; senza mai rammentare al prossimo che Lui opera attraverso di noi, che siamo noi le mani di Dio per realizzare, in questo mondo questo Suo progetto, che senza il sì dell’uomo, di cui Maria é paradigma, l’Amore rimane inespresso, nessuno salva i poveri, i ricchi continuano a schiacciarli e a lasciarli a mani vuote, persistono le ingiustizie e le violenze a danno dei minimi, i quali, nonostante il Pastore sia loro, continuano a mancare di tutto…..
Questi, cioè le religioni in genere, saranno i primi a non trovare perdono, perché hanno staccato lo Spirito, dal corpo, Dio dall’uomo, omettendo di dire che l’uomo é il potenziale “corpo di Dio”, ed hanno usato la loro verità proprio contro l’uomo e la Verità stessa.
Allora Dio, che é laico, che, se c’è, é laico, farà a loro quello che loro hanno fatto ai minimi, e allora che bella musica lo stridore dei denti, è quale ricchezza di ricette a disposizione del personale per cucinare secondo la logica di mercato e la competitività i ricchi epuloni ed i loro squallidissimi discepoli, oggi anche tele-mammon-dipendenti!(ildialogo.org)