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PD: nasce RED, non una corrente ma un’istituzione culturale

Giovanna Melandri critica e chiede di ripartire dalle primarie

L’associazione Riformisti e democratici battezzata oggi da Massimo D’Alema non diventerà un partito politico e soprattutto non è un’iniziativa «per rompere le scatole a Walter Veltroni». Red invita il centrodestra e il governo a partecipare alle iniziative che promuoverà: la prima in agenda a fine luglio, un convegno sulle riforme.

Giovanna Melandri critica la nascita di correnti ed associazioni ed invoca le primarie per rinnovare la classe dirigente

Campo di Fiori davanti la statua di Giordano Bruno nel cuore di Roma nel Cinema Farnese, a pochi metri dalla sede della fondazione stessa, sala più che gremita e diverse centinaia di adesioni raccolte (100 euro per iscriversi, 50 per gli under 30).

La platea è formata da molti parlamentari, da Pierluigi Bersani a Livia Turco, da Barbara Pollastrini a Nicodemo Oliverio, Gianni Cuperlo, Francesco Boccia, Sandro Gozi, Ignazio Marino, Mimmo Lucà, Marcella Lucidi, arrivati in ritardo per via delle votazioni alla camera, ma anche tanti ex, Nuccio Cusumano, Luigi Meduri, ex Ds, come Stefano Passigli, Alberto Maritati, Marida Bolognesi, Siniscalchi, il leader della Sinistra giovanile, Roberto Speranza, eurodeputati come Gianni Pitella, amministratori locali come Rita Lorenzetti e Filippo Bubbico.

Non una corrente ma un’istituzione culturale. E’ questo il leit motiv della presentazione di Red, l’associazione di Democratici e Riformisti nata su impulso della Fondazione Italianieuropei di Massimo D’Alema.

Lo chiarisce subito il presidente della neonata associazione, Paolo De Castro. “Sgombriamo subito il campo con chiarezza nessuna corrente interna al Pd, nessuna ambizione di pesare il nostro contributo in termini di composizione dei gruppi dirigenti. Red vuole essere un’istituzione culturale, utile ad arricchire la realtà di un partito moderno”.

“Non voglio rompere le scatole a Veltroni, non vogliamo fare casino nel Pd” Gli fa eco direttamente Massimo D’Alema “fare una corrente sarebbe stato molto più semplice e meno faticoso”, dice, Red è “una nuova forma di politica”

L’associazione presto avrà un programma di ricerca, sedi locali e una tv satellitare, Red quindi a l’ex presidente dei DS definirla corrente, sembra un retaggio culturale ormai superato, figlio di pigrizia intellettuale, e forse anche riduttivo, l’associazione è qualcosa di più “una nuova forma di politica” che parla anche “a chi non sta nel Pd”, che si confronta con la società, con il mondo dell’economia e della cultura per elaborare idee nuove. Uno “strumento utile al partito”, soprattutto in un momento di difficoltà.

Ma, ammette D’Alema, Red è anche “uno spazio personale che mi sono ritagliato, visto che da anni non faccio più parte degli organismi dirigenti, nè voglio rientrarci, preferisco contribuire, da una posizione diversa, a costruire qualcosa di nuovo in Italia”. Quini assicura: “non sarà un partito, non vogliamo sostituirci alla politica dei partiti -spiega – faremo il lavoro che sta dietro: fornire materiali e elementi che aiutino la decisione politica”.

Ma le parole più rassicuranti sono quelle dell’europarlamentare e capo della delegazione italiana del Pse a Strasburgo Gianni Pittella.”Chi è venuto qui oggi è venuto felice, sapendo che questo è un luogo dove non si tramano congiure, non si preparano assalti al gruppo dirigente”

E mentre nel PD, il tesseramento e ancora lontano, qui al RED ci si iscrive e si aprono sedi dislocate su tutto il territorio nazionale.

Giovanna Melandri fa una dura critica alle correnti: “L’antidoto alle correnti – dice – è una maggiore democrazia, sennò a contare saranno sempre gli stessi e una nuova classe dirigente non sarà mai messa alla prova”. Giovanna Melandri ieri ha promosso infatti una prima riflessione aperta con alcuni esponenti del Pd che corsero nella sua lista alle primarie, insieme a Giulio Santagata, e ha criticato la nascita di associazioni e fondazioni, lanciando un appello a ripartire dallo Statuto e dalle primarie. (www.agoramagazine.it)

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